GHITTI, Pompeo
Sara Bizzotto Passamani
Figlio di Pietro, nacque a Marone, nel Bresciano, nel 1631. A Brescia frequentò la bottega del gandinesco Ottavio Amigoni, dove si perfezionò soprattutto nel disegno; [...] di Brancolino presso Trento; in questi dipinti, in particolare, il G. si dimostra ancora legato a forme manieristiche, ma in seguito acquistò una libertà compositiva sempre più apprezzabile.
A Brancolino, tra gli affreschi a elementi architettonici ...
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DE FERRARI, Giovanni Andrea
Anna Maria Villa
Nacque a Genova nel 1598 da "famiglia qualificata", essendo il padre Battista "d'ottimi costumi e di perfetta indole", come ricorda il Soprani (1674, p. [...] maneggiare i pennelli presso la bottega di Bernardo Castello, venendo così a contatto con l'ambiente influenzato dalla cultura manieristica toscana.
Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento erano molti gli artisti toscani che lavoravano a ...
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Pittore, nato verso il 1560 (forse nel 1558), morto dopo il 1640. Greco di origine se non di nascita, apparve a Napoli nel 1590. Non si può con certezza affermare, col De Dominici, un suo giovanile tirocinio [...] arte mediocre si ritrova ancora in quasi tutte le chiese di Napoli, quale testimonianza di una pronta faciloneria manieristica, mai rinnovata o corroborata dai nuovi intendimenti artistici che furono proprî del Seicento. Tuttavia, l'influsso del C ...
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Scultore (Douai 1529 - Firenze 1608). Ad Anversa (1540) apprese la scultura da J. du Broeucq. Recatosi a Roma insieme a F. e C. Floris, avvicinò Michelangelo. Si recò nel 1562 a Firenze, ove fu protetto [...] i flutti, concettosa ed elegante nelle maschere, nelle cartelle, nei putti e, nell'insieme, tipica espressione della teatralità manieristica. La fontana dell'Oceano in Boboli a Firenze mostra invece l'influsso del Tribolo. Si accentua qui la ricerca ...
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BERLINO 2536, Pittore di
G. Riccioni
Ceramografo greco, attico, della tecnica a figure rosse, di stile classico, così denominato dalla kỳlix 2536 di Berlino; il suo stile è affine a quello dei Pittori [...] sono raffigurati, all'esterno come all'interno, soltanto atleti. Le figure del Pittore di B. 2536 hanno una certa grazia manieristica; i panneggi leggeri (cfr. kỳlix di Berlino) hanno pieghe di gusto arcaizzante e risentono dello stile del fregio del ...
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Scultore, nato a Viggiù, sul finire del sec. XVI, morto a Roma nel 1634. Si era formato a Roma e ivi svolse tutta la sua attività, ricordata con lode dal Baglioni e dagli altri biografi, lasciandovi, tra [...] Angeli all'altare del Sacramento in S. Giovanni in Laterano. Operò anche a Frascati e, forse, a Orvieto.
Per quanto manieristica e di valore superficiale, la produzione del B. riesce di gradevole effetto.
Bibl.: G. Baglioni, Vite dei pittori, Napoli ...
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Architetto e scultore (San Gimignano 1533 - Caserta 1611). A Roma lavorò presso Raffaello da Montelupo e compì la sepoltura di A. Caro (1566) e quella di L. Pacini (1567), ambedue in S. Lorenzo in Damaso, [...] (1580). A Napoli (1591) fu architetto della chiesa della certosa di S. Martino. Il D. infuse una sobria ma raffinata eleganza manieristica alle sue costruzioni, spesso ottenendo un vivace effetto decorativo mediante l'uso di elementi policromi. ...
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Pittore francese (Parigi 1590 - ivi 1649). Primo pittore di Luigi XIII e suo maestro di disegno, visse per un lungo periodo a Roma, dove nel 1624 divenne principe dell'Accademia di S. Luca, e dove fu influenzato [...] caravaggesca, ne desunse molti elementi e motivi che elaborò in maniera del tutto personale insieme ad altri di origine manieristica (Nascita della Vergine, Roma, S. Francesco a Ripa, Scene della vita di s. Francesco, Roma, S. Lorenzo in Lucina ...
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CURTI, Girolamo, detto il Dentone
Paolo Cassoli
Nacque a Bologna il 7 apr. 1575 da Antonio Maria, originario di Reggio Emilia e da una Orsolina bolognese (Bologna, Archivio arcivescovile, S. Niccolò [...] stato suo committente, alla bottega di C. Baglione, dedito in prevalenza a una pittura decorativa di impronta manieristica. Presso la bottega del Baglione, il C. "altrettanto si affezionò alla quadratura quanto alle figure prendesse avversione ...
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Pittore (Les Andelys, Normandia, 1594 - Roma 1665), tra i massimi esponenti del classicismo barocco. Allievo del pittore manierista Q. Varin (1611), nel 1612 si trasferì a Parigi dove, dopo un [...] le Metamorfosi di Ovidio (Windsor Castle) che, unica testimonianza rimastaci del periodo preromano, indicano una formazione ancora manieristica. Incoraggiato da Marino, ripartì per Roma dove, dopo un breve soggiorno a Venezia, giungerà all'inizio del ...
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manieristico
manierìstico agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce al manierismo o ai manieristi; che è proprio del manierismo o dei manieristi: pittura m.; correnti letterarie manieristiche. ◆ Avv. manieristicaménte, in modo conforme ai canoni...
Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione eccessiva e dozzinale, banali...