Mix, Tom (propr. Thomas Edwin)
Riccardo Martelli
Attore, regista e sceneggiatore statunitense, nato a Du Bois (Pennsylvania) il 6 gennaio 1880 e morto nei pressi di Florence (Arizona) il 12 ottobre 1940. [...] quel periodo (che davano un quadro relativamente realistico della vita della frontiera), queste opere erano basate sull'estremo manicheismo dei personaggi e sulla semplicità e rapidità delle storie, al termine delle quali M. interveniva in veste di ...
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(USA 1955, 1956, Sentieri selvaggi, colore, 119m); regia: John Ford; produzione: C.V. Whitney/Warner Bros.; soggetto: dall'omonimo romanzo di Alan Le May; sceneggiatura: Frank S. Nugent; fotografia: Winton [...] il modello di un cinema tormentato, in cui si espone la figura dell'eroe a una rilettura lontana tanto dal manicheismo dei padri quanto dalla retorica del revisionismo.
John Ford girò The Searchers dopo un'astinenza dal western durata sei anni ...
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Tourneur, Jacques
Altiero Scicchitano
Regista cinematografico francese, naturalizzato statunitense, nato a Parigi il 12 novembre 1904 e morto a Bergerac (Dordogne) il 19 dicembre 1977. La sua filmografia [...] e flashback, irretiti in una ragnatela temporale che diventa spazio mentale. Come in tutti i suoi film, T. rifiuta qualsiasi manicheismo (fatto assai insolito, nel cinema di genere) e la suspense non è mai legata a irruzioni violente, ma alla ...
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Konec Sankt-Peterburga
Natalia Noussinova
(URSS 1927, La fine di San Pietroburgo, bianco e nero, 91m a 24 fps); regia: Vsevolod Pudovkin, con la collaborazione di Michail Doller; produzione: Mežrabpom-Rus′; [...] "Quelli di Penza, quelli di Novgorod, quelli di Tver'...", si legge nella prima didascalia. Il semplicismo sociale e il manicheismo politico del film sono diventati negli anni sempre più evidenti, ma altrettanto incontestabile appare la sua ricchezza ...
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Iugoslavia
Eusebio Ciccotti
Cinematografia
Per 'cinema iugoslavo' si intende il cinema prodotto nella ex Iugoslavia o in parte di essa (dopo il 1991, infra) dal 1918 al 2002. Quando arrivò il cinema, [...] Afrić, storia eroico-tragica di una giovane partigiana, risultava, sul piano dei soggetti, incline al patriottismo e al manicheismo (i buoni e i cattivi che si fronteggiano senza alcuno scavo psicologico). Dal punto di vista formale molti film ...
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Germania
Giovanni Spagnoletti
Cinematografia
Le origini del cinema: 1895-1918
Riscoperta dalla grande retrospettiva Prima di Caligari, presentata nell'11a edizione delle "Giornate del cinema muto" di [...] del 1933. Nonostante la comune tematica di esaltazione del martirio in nome degli ideali di partito e lo schematico manicheismo, il primo film della trilogia si distingue se non altro per qualità stilistica, in quanto Steinhoff appare ancora debitore ...
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New Hollywood
Franco La Polla
Espressione usata per definire quello che è stato probabilmente il maggior fenomeno di rinnovamento del cinema statunitense dai tempi dell'avvento del sonoro, un fenomeno [...] di grande popolarità, in particolare quelli che più di altri si fondavano su una retorica consolidata, identificata in un manicheismo morale prevedibile e falso. Così, il genere western passò sotto le forche caudine di un ribaltamento storico-etico ...
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Eastwood, Clint
Antonio Rainone
Attore, regista e produttore cinematografico statunitense, nato a San Francisco il 31 maggio 1930. Inizialmente tacciato di scarse possibilità espressive, nel corso degli [...] progressivamente mediante l'uso del flashback, per una certa lentezza descrittiva e narrativa e per l'assenza di manicheismo, il film appare influenzato dal cinema di Leone, ma testimonia anche l'approccio eastwoodiano al genere, pessimistico, cupo ...
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Fuller, Samuel
Valerio Caprara
Regista, produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a Worcester (Massachusetts) il 12 agosto 1912 e morto a Los Angeles il 31 ottobre 1997. Indipendente [...] umano; l'odio e l'intolleranza, la paura e il caos come vincoli del codice societario; la barbarie innescata da ogni manicheismo ideologico e morale. In parte a causa dell'aspra controversia con i produttori di Shark! (Quattro bastardi per un posto ...
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Ambiguità
Alessandro Cappabianca
Nel suo studio sull'a. nel linguaggio poetico (Seven types of ambiguity), la cui prima edizione risale al 1930, W. Empson riconosceva che l'operare dell'a. è alla radice [...] del Bene e della Giustizia, ma essere problematico, travagliato da oscure pulsioni, di cui spesso rimane preda. Il manicheismo del cinema degli inizi e di buona parte del cinema classico ha progressivamente lasciato il posto a personaggi complessi ...
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manicheismo
s. m. [der. di manicheo]. – 1. Religione fondata nell’antica Persia da Mani, noto in Occidente anche come Manicheo, nel 3° sec. d. C.: muovendo probabilmente da un’esperienza etica vissuta come continua tensione tra bene e male,...
manica
mànica s. f. [lat. manĭca, der. di manus «mano»; nel sign. 5 a, calco dello spagn. manga (cfr. anche, in questa accezione, il lat. manus)]. – 1. a. Parte del vestito, maschile e femminile, che copre il braccio fino alle mani: le m....