Teologo e storico (Niort 1659 - Berlino 1738); ugonotto, ministro a Châtillon-sur-Indre (1683), dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685) rifugiato a Rotterdam, Dessau (1686-93) e Berlino, pastore della [...] comunità francese. Tradusse i salmi in versi; scrisse di controversie ed esegesi; nell'Histoire critique de Manichée et du Manichéisme (1734-39), fece opera di pioniere; notevole ancora l'Histoire de la Réformation, condotta dal 1517 al 1630 (1785-86 ...
Leggi Tutto
Vescovo di Sebaste in Armenia (n. 356 circa - m. dopo il 377); discepolo di Ario, fu tra i fautori del semiarianesimo, e venne perciò in polemica con l'amico Basilio di Cesarea, disputando sulla divinità [...] dello Spirito Santo. Dopo la rottura con Basilio, divenne capo dei macedoniani. La sua importanza però sta nell'aver introdotto il monachesimo nell'Armenia romana e nel Ponto; accusato di tendenze manichee, fu condannato dal sinodo di Gangra. ...
Leggi Tutto
Scrittore australiano (n. Narrogin, Australia Occid., 1938); probabilmente la figura di maggior spicco tra gli intellettuali aborigeni. Ha rappresentato la condizione della sua gente, vittima di sterminî [...] Wooreddy's prescription for enduring the ending of the world (1983), in cui J., sottraendosi ai rischi di semplificazioni manichee, mescola l'orrore e la sofferenza a un aspro senso dell'ironia. Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: Wildcat ...
Leggi Tutto
Storico inglese (n. nel Northumberland 1903 - m. Radway, Warwickshire, 2000). Prof. di arte e storia bizantine all'univ. di İstanbul (1942-45), poi direttore dell'Istituto britannico di archeologia ad [...] and the secular State (1972); Byzantine style and civilization (1975); The Byzantine theocracy (1977; trad. it. 1988); The medieval manichee: a study of the christian dualist heresy (1982). È anche noto per un'ampia History of Crusades (3 voll., 1951 ...
Leggi Tutto
BORGONGINI DUCA, Francesco
Giuseppe Caputo
Nato a Roma il 26 febbr. 1884 da Giovanni e da Rosa Scalzi, fu avviato alla carnera ecclesiastica, compiendo presso il Pontificio seminario romano gli studi [...] singolare scrittore, l'Ambrosiastro, aveva aderito alla soluzione più pessimistica, ma più consona alle sue inclinazioni manichee, provocando anche la modifica dell'atteggiamento ufficiale della Chiesa. Erano evidenti, sullo sfondo, le implicazioni ...
Leggi Tutto
CACCIARI, Pietro Tommaso (al secolo Petronio Cesare)
Giuseppe Pignatelli
Nato a Bologna da Stefano e da Francesca Franzoni il 5 ott. 1693, entrò nel convento di S. Maria delle Grazie, vestendo l'abito [...] il Bottari e il Mamachi (il quale ultimo segnalò al carmelitano la necessità di confutare l'Histoire critique de Manichée et du manichéisme, Amsterdam 1734-39, di Isacco Beausobre), due dei più validi difensori della scuola agostiniana. Del resto ...
Leggi Tutto
Leone I, santo
Elena Cavalcanti
La scarna notizia del Liber pontificalis ne assegna le origini alla Tuscia e dice chiamarsi Quinziano il padre. Null'altro si sa della famiglia e del luogo di nascita; [...] essere perdonati (sermone 48, 4).
Per quanto poi riguarda il problema delle comunità eterodosse, il caso più vistoso è quello dei manichei. Poco più di mezzo secolo prima, Agostino era stato tra loro e, attraverso le sue notizie, si deduce che a Roma ...
Leggi Tutto
manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
mandeismo
s. m. [der. di mandeo]. – Religione di origine gnostica che risale ai primi secoli dell’era cristiana ed è tuttora praticata da una comunità vivente nella Mesopotamia di carattere dualista (vicino a tematiche iraniche e manichee)...