MANICHEISMO
Alberto Pincherle
. È la religione fondata da Mānī (v. sotto), la quale tra la seconda metà del sec. III d. C. e il XIII si diffuse, nonostante le frequenti persecuzioni, fino alla Spagna [...] "L'uomo non deve credere, se non veda la cosa con i proprî occhi": razionalismo che si ritrova nelle critiche dei manichei alla Bibbia, al Corano, ecc. Un aspetto anche più importante della loro religione è questo: la conoscenza del mito, che ridesta ...
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zindīq (o zandīq) Nell’islam, l’eretico; originariamente riferito ai seguaci delle dottrine manichee, il termine ha poi indicato chiunque seguisse un atteggiamento teorico o pratico di materialismo, ateismo [...] e simili ...
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zandaqa
Termine con cui in origine si indicava, in arabo, il complesso delle dottrine manichee con le quali l’islam condusse una polemica, spinta fino alla persecuzione, nei secc. 8° e 9°. In seguito [...] professasse un atteggiamento teorico o pratico di materialismo o ateismo. Furono accusati così di z. sia veri e propri manichei, come Ibn al-Muqaffa‛, sia pensatori e poeti eterodossi come Bashshar ibn Burd. Il valore generico di «eretico, eterodosso ...
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Teologo e storico (Niort 1659 - Berlino 1738); ugonotto, ministro a Châtillon-sur-Indre (1683), dopo la revoca dell'editto di Nantes (1685) rifugiato a Rotterdam, Dessau (1686-93) e Berlino, pastore della [...] comunità francese. Tradusse i salmi in versi; scrisse di controversie ed esegesi; nell'Histoire critique de Manichée et du Manichéisme (1734-39), fece opera di pioniere; notevole ancora l'Histoire de la Réformation, condotta dal 1517 al 1630 (1785-86 ...
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Teologo protestante, nato a Niort nel 1659, ministro a Châtillon-sur-Indre (1683), donde per sfuggire a persecuzioni delle autorità si ritirò a Rotterdam, quindi a Dessau, e infine (1694) a Berlino, ove [...] morì il 6 giugno 1738. Fra altri suoi scritti, sono da segnalarsi: Histoire critique de Manichée et du Manichéisme, 2 voll., Amsterdam 1734-39 (il 2° vol. a cura del Formey); Remarques historiques, critiques et philologiques sur le N. Testament, 2 ...
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Vescovo di Sebaste in Armenia (n. 356 circa - m. dopo il 377); discepolo di Ario, fu tra i fautori del semiarianesimo, e venne perciò in polemica con l'amico Basilio di Cesarea, disputando sulla divinità [...] dello Spirito Santo. Dopo la rottura con Basilio, divenne capo dei macedoniani. La sua importanza però sta nell'aver introdotto il monachesimo nell'Armenia romana e nel Ponto; accusato di tendenze manichee, fu condannato dal sinodo di Gangra. ...
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Uiguri Popolazione turca stanziata fino al 9° sec. d.C. nell’odierna Mongolia. Verso l’860 occuparono la parte orientale dell’attuale Turkestan cinese, fondandovi un regno, con capitale la città di Beshbaliq, [...] il paese e, trovandosi in stretto contatto con popolazioni iraniche (Sogdiani) oltre che con l’India, accolsero credenze manichee, cristiane (nestoriane) e buddhiste. Scritti in turco di quel tempo relativi a queste tre religioni, e in un ...
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Scrittore australiano (n. Narrogin, Australia Occid., 1938); probabilmente la figura di maggior spicco tra gli intellettuali aborigeni. Ha rappresentato la condizione della sua gente, vittima di sterminî [...] Wooreddy's prescription for enduring the ending of the world (1983), in cui J., sottraendosi ai rischi di semplificazioni manichee, mescola l'orrore e la sofferenza a un aspro senso dell'ironia. Tra le pubblicazioni più recenti si ricordano: Wildcat ...
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(fr. cathares; sp. cátaros; ted. Katharer; ingl. cathars).- Eretici medievali, a partire dal sec. XI, così chiamati dal greco καϑαρός "puro".
Nomi. - I càtari ebbero nomi diversi, indicanti i diversi focolari [...] per opera di Gregorio IX, estinse con il ferro e con il fuoco la setta. In tal modo, il grande pericolo manicheo, che aveva seriamente minacciato la compagine della Chiesa, verso la fine del sec. XIII poteva dirsi ormai superato. Gli avanzi del ...
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Setta ereticale che conosciamo attraverso S. Epifanio (Panarion, haer. 61) ed una lettera di S. Basilio (in Patrologia graeca, XXXII, col. 732). Come dimostra il nome (cfr. Luca, XIV, 33) avevano tendenze [...] XVI, 5, 7 e 11, 8 maggio 381 o 383) induce piuttosto a ritenerli uno di quei gruppi cristiani imbevuti di idee manichee che sono abbastanza frequenti nel sec. IV. Ed il riavvicinamento, fatto da alcuni moderni, di questo gruppo ai seguaci di Hierakas ...
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manicheo
manichèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Manichaeus, che si rifà al nome del fondatore di questa dottrina, Mani (216-277 d. C.) o, come fu chiamato in Occidente, Manicheo (prob. dal siriaco Mānī ḥayyā «Mani il vivente»)]. – 1....
mandeismo
s. m. [der. di mandeo]. – Religione di origine gnostica che risale ai primi secoli dell’era cristiana ed è tuttora praticata da una comunità vivente nella Mesopotamia di carattere dualista (vicino a tematiche iraniche e manichee)...