Drammaturgo e poeta inglese (Canterbury 1564 - Deptford, presso Londra, 1593). Figlio d'un calzolaio, con una borsa di studio frequentò (dal 1581) l'univ. di Cambridge dove si laureò nel 1587, interessandosi [...] dell'umanesimo rinascimentale e alimentata dalle nuove dottrine scientifiche e cosmologiche che si andavano affermando, acuì inM. l'insofferenza per i limiti delle possibilità dell'uomo, indirizzandolo verso quel titanismo che caratterizza tutta ...
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Corrente puristica assai diffusa nella letteratura greca ellenistica e consistente nell’imitazione della lingua usata in età classica dai grandi prosatori attici. Iniziatosi già con la filologia alessandrina, [...] , specialmente Lisia, che sembravano meglio rappresentare la finezza e l’eleganza attica. Tale tendenza sorse ai tempi di Cicerone, che la combatté, ed ebbe il suo massimo rappresentante latino inM. Giunio Bruto. Echi della polemica sono ancora ...
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Poeta italiano (Genova 1896 - Milano 1981). Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta (Ossi di seppia, 1925; ed. defin. 1931) fissò i termini di una poetica del negativo in cui [...] anni (1977) e Altri versi (1981), una raccolta quest'ultima già anticipata nell'ed. critica complessiva, L'opera in versi (a cura di M. Bettarini e G. Contini, 1980), che comprende anche il Quaderno di traduzioni (1948; ed. accr. 1975), con versioni ...
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Nederlandese, letteratura
Fulvio Ferrari
Gli ultimi anni del 20° sec. e i primi del 21° corrispondono a una fase di forte dinamismo nella letteratura di lingua nederlandese: non solo, infatti, si è [...] Dingenouts, F. Ferrari, L. Pignatti et al., Milano 2001.
M. Pruis, Negentigers graven zich autobio (Gli autori degli anni Novanta si scavano la loro autobiografia), in De Groene Amsterdammer (Il verde abitante di Amsterdam), 20 juli 2002.
O. Blom, De ...
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Romanziere e critico francese nato a Quain nel 1907, collaboratore di Critique e della Nouvelle revue française. Mirando alla distruzione del concetto tradizionale di letteratura e profondamente influenzato [...] : L'Entretien infini (1969) e Fragmentaires (1971).
Bibl.: G. Bataille, L'expérience intérieure, Parigi 1943; M. Butor, Celui qui ne m'accompagnait pas, in Nouvelle revue française, 8 (1953); A. Robbe-Grillet, Dans le labyrinthe, Parigi 1959; Maurice ...
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Mamleev, Jurij Vital´evič
Donatella Possamai
Scrittore russo, nato a Mosca nel 1931. Il padre, psichiatra, nel 1937 cadde vittima del terrore staliniano. Dopo essersi diplomato nel 1955 presso l'Istituto [...] speranza di penetrare il segreto dell'oltretomba attraverso l'anima della vittima e svelare così il mistero della morte. InM. le problematiche escatologiche dei personaggi si combinano con il naturalismo brutale ed estremo delle loro azioni e il ...
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(App. III, I, p. 276)
Scrittore e saggista francese; dal 1968 insegna letteratura nelle università di Vincennes, Nizza e Ginevra.
È nota l'importanza della presa di posizione di Sartre sul nouveau roman, [...] .: I. Rodaut, Libro futuro. Saggio su M. Butor, Torino 1970; A. Helbo, M. Butor, Bruxelles 1975; A. Pellegrino Ceccarelli, Arte e artificio inM. Butor, Reggio Calabria 1978; M. Balatti, M. Butor, in Letteratura francese. I contemporanei, iii, Roma ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la [...] di argomento latino (post., 1925). ː Tutte le opere di P. sono state pubblicate in quattro volumi: Poesie, con un avvertimento di A. Baldini (1939); Carmina, a cura di M. Valgimigli (1951); Prose, a cura di A. Vicinelli: I. Pensieri di varia umanità ...
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Scrittrice (n. Cambridgeport, Massachusetts, 1810 - m. al largo di Fire Island, New York, 1850). Appartenne al gruppo dei trascendentalisti e fu direttrice della rivista Dial (1840-42). Durante un viaggio [...] romana andò perduto. L'edizione delle sue opere, che includono studî sociologici, critica letteraria e una disamina del problema femminista in America, di cui la F. fu una delle più ardenti paladine, uscì postuma (1858) e una scelta ne fu ristampata ...
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Erudito e letterato (n. prob. Portogruaro 1485 circa - m. Milano 1544). Accanito difensore, contro Erasmo, dell'imitazione ciceroniana nel trattato Della imitazione, esperto di lingue e dottrine orientali, [...] fornito di una vastissima erudizione, promise, ma non diede alla luce, un Teatro retorico, in cui avrebbe dovuto sistemare tutto lo scibile: per la sostanza, a fondo astrologico e cabbalistico; per la forma, sulla base del lessico e della fraseologia ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...