In linguistica, trasformazione fonetica di consonante, che diviene lene (tenue, lieve), acquistando sonorità (per es., lo spagn. amigo dal lat. amicum) o passando, se occlusiva, nella serie delle fricative [...] in origine era una pronuncia trascurata del latino si è poi fissata stabilmente nelle lingueromanze occidentali. Ai primordi della lingua letteraria sparirono le ultime oscillazioni, prevalendo la consonante sorda nella maggior parte delle parole ...
Leggi Tutto
sinestesia linguistica Nel linguaggio della stilistica e della semantica, particolare tipo di metafora per cui si uniscono in stretto rapporto due parole che si riferiscono a sfere sensoriali diverse (silenzio [...] , etimologicamente appartenente alla sfera sensoriale auditiva, è passato alla sfera visiva sia nel latino classico sia nelle lingueromanze, dove, a partire dal linguaggio musicale, ha nuovamente assunto un’accezione acustica, come in suoni chiari ...
Leggi Tutto
In linguistica, il fenomeno fonetico del cambiamento di timbro di una vocale per assimilazione a distanza. Il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale [...] di sillaba finale. La m., all’interno delle lingue indoeuropee, è caratteristica delle lingue germaniche, anglosassoni e nordiche. All’interno delle lingueromanze la m., ignota al toscano e all’italiano letterario, è viva, o è stata viva, nei ...
Leggi Tutto
Weinrich ⟨vàinrih'⟩, Harald. - Filologo romanzo e teorico della linguistica tedesco(Wismar, Meclemburgo, 1927 - Münster 2022); prof. nelle univ. di Kiel (1959), Colonia (1965), Bielefeld (1969), Monaco [...] prof. infine al Collège de France, dal 1992, poi emerito. Socio linceo dal 2003. Dopo i primi lavori sulle lingueromanze (Das Ingenium Don Quijotes, 1956; Phonologische Studien zur romanischen Sprachgeschichte, 1958), ha rivolto la sua attenzione ai ...
Leggi Tutto
Filologo (Ratisbona 1898 - Monaco di Baviera 1971); studiò filologia romanza a Monaco e a Würzburg; lettore di lingua tedesca nell'università di Roma (1923-29), fu poi prof. nell'università di Monaco dal [...] Ländern (1933) studiò i riflessi lessicali della letteratura religiosa e specie della liturgia nei volgari delle lingueromanze. Nei saggi letterarî si occupò di preferenza della esperienza religiosa di poeti e pensatori (Pascal, Lamartine ...
Leggi Tutto
Glottologo (Bologna 1903 - ivi 1982), prof. nell'univ. di Padova (1935-73). I suoi studî sono rivolti in particolare al campo delle lingueromanze, specie ad aree marginali o conservative, e anche a varî [...] . Tra le opere: Grammatica rumena (1923); Rumänisches Lesebuch (1923); Il dialetto del Comelico (1926); Grammatica elementare della lingua portoghese (1938); Il dialetto di Livinallongo (1942); Un nome al giorno (2 voll., 1955-57); Cenni di fonetica ...
Leggi Tutto
Glottologo svizzero (Dübendorf, Zurigo, 1861 - Bonn 1936), prof. a Jena (1887), a Vienna (1890) e a Bonn (1915); si è occupato, in numerosi articoli e volumi, soprattutto del latino volgare e delle lingue [...] Wörterbuch, 1911, 4a ed. 1968), ma anche approfondendo singole questioni storiche, come quella sugli elementi germanici nelle lingueromanze o quella sulla toponomastica preromana della Penisola Iberica. I principali problemi della linguistica ...
Leggi Tutto
Categoria morfologica della lingua latina, di natura nominale e caratterizzata dal suffisso -nd-. Sembra derivato dal gerundivo. Può sostituire l’infinito per tutti i rapporti sintattici che non siano [...] tipo verbale. La forma ablativale, in sostituzione dell’infinito e del participio presente predicativo, si mantiene nelle lingueromanze (it. cantando, fr. chantant; dopo preposizione subentra l’infinito: difficile a farsi, lat. ad faciendum), nelle ...
Leggi Tutto
Glottologo ed etnologo (Venlo 1869 - Nimega 1938), prof. nelle univ. di Utrecht (1912) e di Nimega (1923); segretario generale del Comité international permanent des linguistes. Autore di una felice introduzione [...] . I suoi contributi maggiori riguardano il latino cristiano, cioè la lingua della primitiva società cristiana (non della Chiesa), concepito come base delle lingueromanze (Charakteristik des altchristlichen Latein, 1932); per quest'indirizzo di studî ...
Leggi Tutto
Glottologo svizzero (Langenthal, Berna, 1877 - Berna 1958); prof. di filologia romanza all'univ. di Berna. Socio straniero dei Lincei (1956). Si occupò di geografia linguistica applicata alle lingueromanze, [...] di problemi semantici e morfologici, toccando anche questioni linguistiche generali. Tra le sue numerose opere si ricordano: Sprachgeographie (1908); Idealistische Neuphilologie (1926); e, in collaborazione ...
Leggi Tutto
romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. – 1. In letteratura, componimento...