Geometria non commutativa
Irving E. Segal
Sommario: 1. Introduzione. 2. La meccanica quantistica e l'algebra degli operatori. 3. Le forme differenziali quantistiche. 4. Le C*-algebre e la loro teoria [...] che le C*-algebre fornivano un linguaggio naturale per la fenomenologia quantistica, cioè cui forma esplicita non è qui necessaria. Questa stessa relazione di commutazione è perfettamente regolare; in termini di funzioni di prova h e k si ha:
[F(h ...
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Numeri
Umberto Zannier
Quanti? Quanto? Quando? A che distanza? Domande a cui rispondiamo, di solito, con numeri. Di essi facciamo continuo uso, e l’importanza concettuale, oltre che pratica, della nozione [...] necessariamente devono coincidere con i nostri (a parte i rispettivi linguaggi). Per es., che il 37 sia un numero primo è da allora il tentativo di comprendere a fondo le regole con cui si distribuiscono ha stimolato ricerche matematiche della ...
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Analisi matematica
Jean A. Dieudonné
Alcune delle idee fondamentali che sono alla base del calcolo risalgono ai Greci, ma il loro sviluppo sistematico iniziò soltanto nel XVII secolo. Alla fine di quel [...] di x→f(x)−f(x0) nell'intorno di x0; questa nuova concezione rende pressoché ovvie, esprimendole nel linguaggio precedente, le regole formali del calcolo differenziale.
La presentazione del calcolo che ne consegue è non soltanto molto più naturale e ...
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Scienza egizia. Matematica
Walter Friedrich Reineke
Friedhelm Hoffmann
Matematica
Nel mondo ellenistico, l'antichissimo, venerando e nondimeno meraviglioso Egitto era considerato la culla della scienza. [...] non conoscevano lo zero, né nella scrittura né nel linguaggio parlato.
Alla stessa epoca risalgono anche i primi documenti contenenti mediante una divisione diretta, oppure per mezzo della regola del tre semplice oppure grazie all'uso dei numeri ...
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Computazionali, metodi
Alfio Quarteroni
I metodi computazionali permettono di risolvere con i computer, nell'ambito delle scienze applicate, problemi complessi formulabili tramite il linguaggio della [...] troncata di f (si noti che fn∈ℙn), abbiamo
[4] formula
o, equivalentemente,
[5] formula.
La convergenza è tanto più rapida quanto più f è regolare, per n→∞ si ha che ∣f‸n∣ tende a zero come (1/n)p se f∈Cp([a,b]) per un certo p≥1. Tuttavia, la ...
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DE GIORGI, Ennio
Enrico Moriconi
Nacque l’8 febbraio del 1928 a Lecce figlio di Nicola e di Stefania Scopinich.
La madre proveniva da una famiglia di navigatori di Lussino, mentre il padre era insegnante [...] di comunicare i propri sogni; sottolineando che una comunicazione non ambigua richiede anche la conoscenza del linguaggio, delle regole interne proprie delle diverse discipline. Questa attenzione linguistica, che fa da sfondo ai suoi interessi ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Algebra
Claudio Procesi
Algebra
Per comprendere la storia dell'algebra del XX sec. è necessario fare un breve quadro dello sviluppo della disciplina [...] , che fornisce un'elegante dimostrazione della regola di Littelwood-Richardson sul prodotto tensoriale di rappresentazioni irriducibili del gruppo lineare, è appunto suggerita dallo studio dei codici e dei linguaggi.
Il punto di vista algoritmico è ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Equazioni differenziali ordinarie
Jean Mawhin
Equazioni differenziali ordinarie
Accanto a sostanziali progressi nella teoria delle equazioni [...] :F(y)=0}, dove F è una funzione regolare reale. Tali superfici suggeriranno ad Aleksandr Michajlovič Ljapunov di costante strettamente minore di 1 (contrazione). In questo linguaggio, l'impostazione di Hamel richiede soltanto che una certa iterata ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. Lo sviluppo della matematica di Apollonio: Desargues, Pascal¿
Paolo Freguglia
Lo sviluppo della matematica di Apollonio: Desargues, Pascal e le [...] tre punti che sono allineati. La fig. 10b mostra l'esagono regolare inscritto in un cerchio; qui si trovano tre punti impropri tutti nuove analisi logiche e la diversità di contesti e di linguaggi, la sostanza di questi teoremi e il loro genuino ...
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potenziale
potenziale [agg. e s.m. Der. del lat. potentialis, da potentia "potenza"] [LSF] (a) In contrapp. ad attuale, di ciò che ha la capacità di esplicarsi in qualcosa, ma non attuandosi ancora. [...] ] P. redox: v. pila chimica: IV 512 a. ◆ [MCQ] P. regolare: v. diffusione da potenziale: II 148 b. ◆ [LSF] P. repulsivo: il punto considerato r con un ritardo |r-r'|/c. Usando il linguaggio della relatività ristretta, il quadrivettore Rμ=(t-t', r-r') ...
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regolare2
regolare2 v. tr. [dal lat. tardo regulare, der. del lat. class. regŭla «regola»] (io règolo, ecc.). – 1. a. Istituire, dare o imporre una regola o una norma, o un complesso di regole e norme, così che una forza, un’azione o un processo,...
regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del passaggio semantico, canone]. – 1. Modo...