NANNUCCI, Vincenzio (Vincenzo). – Nacque il 1° settembre 1787 a San Mauro a Signa (Firenze)
Valerio Camarotto
, da Giovacchino e da Margherita Masi, contadini.
Dopo aver studiato nel seminario di Colle, [...] suo, replicò con la Risposta alle Osservazioni dell’ab. Giuseppe Manuzzi sulle voci e locuzioni italiane derivate dalla linguaprovenzale (Corfù 1841) e con la Apologia della Risposta alle Osservazioni dell’abate Manuzzi… (ibid. 1842).
Non si trattò ...
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Doglia mi reca ne lo core ardire
Vincenzo Pernicone
Questa canzone (Rime CVI) è citata nel De vulgari Eloquentia (II II 9) come esempio di canzone che ha per argomento la rettitudine (directio voluntatis), [...] e l'amoris accensio, degne di essere trattate in volgare nell'alto stile della canzone. Come poeta della rettitudine in linguaprovenzale, D. cita Giraut de Bornelh, autore del serventese Per solatz reveillar, mentre come poeti d'amore cita Arnaldo ...
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Ispani (Yspani)
Pier Vincenzo Mengaldo
In VE I VIII 6 D., soffermandosi sul terzo ramo dell'ydioma tripharium europeo, osserva che esso è a sua volta tripharium: nam alii oc, alii oïl, alii sì affirmando [...] Provenza vera e propria, non solo la Catalogna, legata politicamente, alla Linguadoca nonché culturalmente dominata da una poesia in linguaprovenzale e con un volgare affine a quelli della Provenza, ma anche " l'intero Regno d'Aragona ".
Ciò sarebbe ...
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malestruo
" Dal lat. Mala struo. Macchinatore di male " (Tommaseo, Dizionario). Ricorre in Cv IV XXVII 13 Ahi malestrui e malnati, che disertate vedove e pupilli. Il Galvani, citato da Vandelli-Busnelli, [...] , II I 5 (Novati, p. 16). La voce è stata studiata anche dal Nannucci in Voci e locuzioni italiane derivate dalla linguaprovenzale (Firenze 1810, 19), e dal Meyer Lübke in REW, sub v. *astracus.
Con lo stesso significato, come sostantivo, in Cv IV ...
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Movimento letterario che diede luogo a una vasta produzione lirica in volgare, e che si svolse durante i primi tre quarti del 13° sec., con centro nella corte di Federico II re di Sicilia e dei suoi figli, [...] importanza storica sta nel fatto che, mentre nel resto d’Italia l’imitazione provenzale si estendeva anche alla lingua (Lanfranco Cigala, Sordello ecc. scrissero in provenzale), nel Mezzogiorno si assunse per la prima volta a strumento letterario un ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] tutti come ancor più mediati e scritti di quelli in lingua. Insomma, la lingua letteraria va anche oltre, in un certo senso, lo colti e informati sulla nuova lirica europea volgare, in provenzale e in francese. Di qui costrutti e soprattutto calchi ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] comici o parodici.
Si capisce comunque che le proprietà della lingua poetica sono più evidenti e operanti nella poesia e nel usare per le rime. Se persiste, accanto all’adattamento dal provenzale desire, il metaplasmo desiro, è per la sua utilità in ...
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Per lingua franca (o lingua franca mediterranea) s’intende una lingua veicolare a base italiana, documentata a partire dal tardo Cinquecento lungo le coste del Mediterraneo, in particolare nelle capitali [...] l’arabo, il francese, qualche volgare italiano (veneziano, genovese, toscano), e, in misura minore, il provenzale e il catalano. Queste lingue vennero usate in vario modo in diversi ambiti della vita sociale; occorre dunque immaginare un continuum di ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] il 14° sec. cominciò a essere sostituito, come lingua letteraria, culturale e poi anche amministrativa, dal francese, corti ospitali ai poeti.
Notevole fu la diffusione della poesia provenzale in Europa. In Italia, le corti del Monferrato, di ...
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lingua
Lucia Onder
Pier Vincenzo Mengaldo
Pier Vincenzo Mengaldo
In senso proprio, per l'organo della bocca: Cv I I 12 né denti né lingua ha né palato; If XVII 75 Qui distorse la bocca e di fuor trasse [...] ; V 9, VI 10, VII 13, IX 2 (due volte) e 5, IV XXI 6 (due volte); il " provenzale ", cioè la lingua d'oco (Cv I X 11 e Vn XXV 4); la lingua di Adamo (Pd XXVI 124), parlata dai posteri sino alla confusione babelica a cui sembra riportare il clima di ...
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