La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] intellettuale» (Serianni 1991: 39; ➔ questione della lingua) e, dall’altro, il sorgere di vari conflitti tra norma e uso, di cui si colgono le tracce ancora nel corso del Novecento (➔ Novecento, linguadel):
vari tratti […] già presenti da tempo nel ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] culturale nazionale, con qualche punta autoritaria. Si profilò una certa avversione ai dialetti e alle lingue di minoranza, anche prima che il fascismo accentuasse queste tendenze (➔ fascismo, linguadel). Nello stesso tempo, però, i dialetti ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] e il co-testo. Tuttavia, specialmente se le frasi esaminate appartengono alla lingua scritta, si può anche scegliere di valutare le informazioni tenendo soprattutto conto del co-testo. La scelta dei criteri impiegati per valutare il carattere dato o ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] , i polmoni forniscono la spinta iniziale perché si generi il flusso d’aria necessario alla fonazione. Il flusso egressivo d’aria polmonare è sfruttato per la realizzazione dei suoni di tutte le linguedel mondo; il flusso ingressivo è tipicamente ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] sociolinguistica. Nella maggioranza dei casi essi non hanno avuto il dialetto come lingua della socializzazione primaria: fin dalla metà del XX secolo si è infatti diffuso nella società italiana un modello di comportamento linguistico familiare in ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] nel momento della scrittura. Si ha, dunque, comunicazione quando l'emittente riesce a trasmettere al ricevente una soddisfacente quota del contenuto che ha in mente, servendosi dell'espressione propria della sua lingua. La comunicazione ha suscitato ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] orario che si ripete nel corso della giornata), tra radio musicali (soprattutto giovanili) e radio esclusivamente parlate.
La storia della radio, nei due decenni iniziali, è strettamente intrecciata a quella del fascismo (➔ fascismo, linguadel), al ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] resta legata al latino (➔ cristianesimo e lingua; ➔ Chiesa e lingua). Nel corso del Trecento e ancor più nel Quattrocento circolano sì volgarizzamenti della Bibbia, del Messale e del Breviario, ma si tratta sempre di traduzioni destinate all’uso ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] ancora nel giovane Cesare Pavese (cfr. Marazzini 2009: 371-383).
Il ventennio fascista (➔ fascismo, linguadel), dal punto di vista lessicografico, si inaugurò con la soppressione dell’antico vocabolario dell’accademia di Firenze, ma il nuovo ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] due (Vitale 2002: 166-167 e 173-174). Peraltro, anche in una lingua sorvegliata come quella del novelliere, si trovano a convivere fenomeni conservativi del vocalismo, quali la conservazione del dittongo dopo cons. + r («presente nei modi tipici ...
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lingua-ponte
(lingua ponte), loc. s.le f. Lingua utilizzata come veicolo di comunicazione tra persone che parlano idiomi diversi. ◆ L’italiano, parlato da oltre 56 milioni di abitanti, lingua di uno dei Paesi fondatori dell’Unione, alquanto...
si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in tal modo, nel modo che si è detto o che...