LAKAPĒNÓS, (Λακαπηνός), Geōrgios
Silvio Giuseppe Mercati
Grammatico bizantino del secolo XIV. Discepolo del Planude, visse come monaco nella Tessaglia, insegnando e componendo libri scolastici.
Ebbero [...] due raccolte di lettere proposte come modello con ampio commento grammaticale e lessicale: una scelta di 246 lettere di Libanio, e il proprio epistolario di 32 lettere. Il commento, staccato, servì pure da testo scolastico sotto varia denominazione e ...
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PROCOPIO di Gaza (Προκόπιος, Procopius)
G. Manganaro
Letterato che resse la pubblica scuola di Sofistica della città di Gaza tra la fine del V sec. e il primo trentennio del VI d. C. Nella abbondante [...] dalla decadenza, cui soggiacque Antiochia intorno al 500. La produzione di P. conosce gli stessi generi letterarî di quella di Libanio, alla quale però resta di molto inferiore in quantità e in valore storico: Epistolografia (163 lettere, da cui ...
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Insegnante di retorica ad Atene al principio del sec. 6º a. C., autore di un commentario ad Ermogene, di uno scritto retorico (Διαίρεσις ζητημάτων "Partizione di ricerche") e di prolegomeni ad Aristide. [...] I 12 libri di ᾿Εκλογαὶ διάϕοροι ("Scelte diverse"), di cui abbiamo estratti, a lui da alcuni attribuiti, sono piuttosto del neoplatonico S. di Apamea oppure di un altro omonimo, citato in una lettera di Libanio, morto nel 365. ...
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Funzionario romano (4º sec. d. C.) di origine araba; fu comes Orientis (358), e partecipò con Giuliano l'Apostata alle operazioni contro i Parti, convertendosi al paganesimo per tornare, poco dopo la morte [...] . Fu in seguito assai influente a Costantinopoli (dove fu praefectus urbi nel 363 e 369, console nel 372 e praefectus praetorio per Orientem dal 369, per diversi anni) fino verso il 377. Fu amico di Libanio che gli indirizzò numerose lettere. ...
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TERSITE (Θερσίτησ, Thersītes)
Carlo GALLAVOTTI
È noto specialmente per l'episodio omerico a principio dell'Iliade, II, 211 segg., benché compaia spesso nella poesia e nella letteratura posteriore, anche [...] se a volte è riabilitato, si deve a un puro gioco o esercizio retorico, come nell'Encomio di T. scritto dal famoso Libanio (v.). Per Omero è il più turpe greco giunto (dall'Etolia) sotto le mura di Troia; e secondo l'aristocratica concezione ellenica ...
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Costantino e i templi
Silvia Margutti
Negli anni successivi all’emanazione dell’editto di Milano del 313 d.C., con il quale Costantino e Licinio avevano reso il cristianesimo religio licita in tutto [...] edifici dell’antico culto e il fatto che riempì con nuovi membri tutti i posti vacanti nei collegia sacerdotali.
18 Viceversa, Libanio (Or. 30,38) riportava questo di Costanzo II: «egli diede in dono i templi ai suoi cortigiani, come se fossero stati ...
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Imperatore romano (Costantinopoli 331 d. C. - Maranga, presso Ctesifonte, Persia, 363), figlio di Giulio Costanzo e di Basilina. Scampato insieme al fratellastro Costanzo Gallo alle stragi di Costantinopoli [...] e retorica e fu educato alla fede cristiana. Ritornato alla corte di Costantinopoli, subì l'influenza di Libanio e specialmente di Massimo, un neoplatonico taumaturgo; si allontanò quindi dal cristianesimo, maturando una concezione religiosa ispirata ...
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Nell’antica Grecia si designava con il termine πανήγυρις ogni assemblea aperta a tutti e riunita essenzialmente per motivi agonistico-sacrali. Durante tali celebrazioni si tenevano i discorsi a cui si [...] versi in lode forse del Calpurnio Pisone della congiura contro Nerone. Tra i p. in prosa si ricorda in Grecia il Basilico di Libanio per Costante e Costanzo (348 d.C.); a Roma il P. a Traiano di Plinio, che fu modello ai Panegirici dei retori gallici ...
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Geografia dell’Impero
Giusto Traina
Inventari del mondo agli inizi del tardo Impero
L’anno 298 è segnato da una serie di vittorie decisive dei tetrarchi. Nel settore orientale, mentre Diocleziano riporta [...] di Ammone a Tebe fino al Circo Massimo a Roma (oggi nella piazza di San Giovanni in Laterano)17.
Il discorso Basilikon di Libanio, pronunciato tra il 346 e il 349, evoca i viaggiatori che «vuoi per le loro ricerche, vuoi per altri motivi» si spostano ...
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Un altro Costantino: la testimonianza della storiografia profana
François Paschoud
Quando Costantino I muore il 22 maggio 337 a Nicomedia, la versione agiografica del suo regno è già definita, specialmente [...] suo trentesimo discorso intitolato In difesa dei templi. Libanio evoca la conversione di Costantino al cristianesimo e molto vicino a quello in cui scrivono Ammiano e Libanio. È opportuno inoltre precisare che Zosimo riassume concisamente Eunapio ...
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libano
libàno s. m. [dall’arabo libān «canapo, corda», o dall’ant. nordico līk-band, comp. di līk «orlo della vela» e band «legame, nodo»; cfr. fr. liban, provenz. ant. liban(t)]. – Corda vegetale, fatta di fibre intrecciate e non ritorte,...
mitilicoltura
s. f. [comp. di mitilo e -coltura]. – L’allevamento dei mitili, che viene fatto per lo più in seni marini protetti dalle burrasche, con apporti di qualche sorgente d’acqua dolce; l’impianto è costituito da file di pali (fusoli)...