Linguista e filosofo del linguaggio italiano (Torre Annunziata, Napoli, 1932 - Roma 2017), si è occupato soprattutto di linguistica generale, con attenzione al rapporto tra lingua e società.
Laureatosi [...] . Prof. ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'univ. di Roma "La Sapienza" (1974- l'impegno politico e per la scuola e l'istruzione. Intensa anche la sua attività pubblicistica: ha collaborato, tra l'altro, con Il Mondo (1956-64) e L'Espresso ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] ar. šī‛a, propriamente «setta», dal 1954 in U. Monneret de Villard, L’arte iranica, p. 11), sunna (< ar. sunna «costume», dal 1941 e dopo, p. 250, il plurale dal 1982 in «L’Espresso» 28, p. 32; nella letteratura orientalistica nell’accezione di ...
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La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] della finanza globale. Un virus tanto potente che rischia di seminare sui mercati perdite per oltre 15 miliardi di euro («L’Espresso» 13 novembre 2008)
oppure a distanza, nel qual caso essi possono scavalcare porzioni di testo anche molto ampie; nel ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] po’ la stessa. Assiso sui gradini d’una bicocca, uno sfaccendato alza l’occhi su Pompi e ce li rimane. Occhi da calo-calo
È da ieri ).
Pazienza, Andrea (2006), Pompeo, Roma, Gruppo editoriale L’espresso; Modena, Panini (1a ed. Gli ultimi giorni di ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] di “Fandango”, produttore di Muccino e editore di Baricco. Cilicio e ultimo bacio («L’Espresso» 16 gennaio 2007, cit. in Ferrari et al. 2008: 194)
Data l’ampiezza e la vaghezza della componente implicita della sua interpretazione, lo stile nominale è ...
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L’➔accordo morfologico (di ➔ genere e di ➔ numero) tra i diversi elementi presenta varie forme.
Una sequenza di soggetti può presentare profili diversi e, quanto all’accordo, esiti diversi:
(a) se uno [...] , la maggior parte sono al Centro e al Nord («L’Espresso» 28 gennaio 2010).
Un caso per alcuni versi analogo ho mangiate tre (Cordin 2001: 650).
Con nomi di entrambi i generi, l’aggettivo attribuito all’uno e all’altro nome è al maschile plurale (un ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] scelto la televisione. Intuito. Il cinema non la convinceva («L’Espresso» aprile 2000)
In questo caso, infatti, il contesto non permette di dire con precisione quali siano l’unità mancante e l’elemento da recuperare: il costituente intuito dà forma a ...
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È detto presente storico il ➔ presente indicativo usato per fare riferimento a eventi anteriori al momento dell’enunciazione. Si tratta di un uso traslato, o metaforico, del presente (Bertinetto 1997), [...] con il capostazione e dice che il rapido arriverà con molto ritardo. Fu così che decidemmo di prendere l’espresso (da Bertinetto 2001: 68)
Spesso, però, questi rapporti sono espressi con tempi che appartengono al piano del passato: ad es., in (1 ...
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Al pari della causa e dei motivi (➔ causalità, espressione della), la relazione concessiva richiede come necessaria condizione che i due processi coinvolti (che indichiamo con p e q) siano reali. Il suo [...] ma il suo opposto: la neve si riduce in poltiglia. L’aspettativa può concernere anche i motivi, e quindi le azioni in realtà, la nuova C è sì l’erede della 190, ma è più lunga, larga e alta («L’Espresso»)
b. Saremo anche fuori dall’inverno, ma ...
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espresso
esprèsso agg. e s. m. [part. pass. di esprimere; nel sign. 4, dal fr. (train) express, ingl. express; nel
sign. 5, dall’ingl. express, che a sua volta è dal fr. exprès]. – 1. ant. Tratto fuori mediante spremitura: il succo e. dal...
espressamente
espressaménte avv. [der. dell’agg. espresso]. – In modo esplicito, chiaro e preciso: la nostra storia nota e. che, da quel giorno in poi, quel signore fu un po’ men precipitoso (Manzoni); è detto e. nell’avviso; comandare, vietare...