Fantoccio di legno a figura intera e azionato da fili.
Durante il Medioevo si adoperavano m. nelle chiese, negli spettacoli sacri e nelle corti feudali. Si diffusero in Cina dopo la dinastia T’ang (618-907); [...] ). Interessanti sono state le iniziative francesi, inglesi, russe, fra le quali quelle teoriche di M. Maeterlinck, G. Craig, K.S. Stanislavskij, G.B. Shaw, tendenti a valorizzare la m. come tipo-limite dell’arte interpretativa. Di grande rilievo il ...
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Regista russo, naturalizzato italiano nel 1938 (Perm´ 1886 - Roma 1969). Allievo attore del Teatro d'Arte di Mosca, fu dapprima in compagnia con V. E. Mejerchol´d e poi aiuto regista e segretario di K. [...] S. Stanislavskij. Nel 1923 fondò a Praga la sezione del Teatro d'Arte, mettendo in scena opere di N. V. Gogol´, A. P. Čechov e L. N. Tolstoj. Nel 1933 si stabilì in Italia, dove diresse con successo testi di A. N. Ostrovskij, Čechov, Gogol´ e M. Gor´ ...
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Pittore e scenografo (Mosca 1880 - Pietroburgo 1912). Studiò alla Scuola di pittura, scultura e architettura a Mosca (1896-1901) dove fu allievo di I. I. Levitan. Viaggiò in Italia (1902). Come scenografo [...] Korovin con cui lavorò per il Bol´šoj teatr di Mosca (1901-03). Nel 1904 cominciò a lavorare per K. S. Stanislavskij e V. E. Mejerchol´d. Per Mejerchol´d fece le scenografie di Hedda Gabler di Ibsen (1906) e de La baracca dei burattini di A. A. Blok ...
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Regista teatrale inglese (Londra 1914 - ivi 2002). Nel 1945 fondò a Manchester il Theatre Workshop, una delle compagnie più vitali del nuovo teatro inglese. Dopo otto anni di tournée in provincia, la compagnia [...] nuovamente in Inghilterra. Nel 1970 ricostituì l'antica compagnia sotto la sua direzione. Ispirandosi alla tecnica di K. S. Stanislavskij, la L. credeva nella realizzazione dell'opera teatrale come frutto di una perfetta fusione del lavoro di tutti ...
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crudeltà, teatro della Espressione coniata da A. Artaud (➔) nel Primo manifesto del teatro della crudeltà (1932) per identificare un nuovo modo di fare teatro, opposto sia a quello di K.S. Stanislavskij [...] sia al teatro epico di B. Brecht: uno spettacolo totale in cui fossero impiegati tutti i mezzi d’azione atti a scuotere e sconvolgere lo spettatore, ottenendone la partecipazione incondizionata. Notevole ...
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Regista e attore russo (Mosca 1893 - ivi 1972), interprete di drammi di Vs. Ivanov, Gogol´, Kornejčuk, Gor´kij. Dopo il 1930 fu regista seguendo l'indirizzo di K. S. Stanislavskij di cui fu allievo. Collaborò [...] con Stanislavskij alla messa in scena del Tartufo di Molière e con Nemirovič-Dančenko a quella dei Nemici di Gor´kij. Notevoli le sue messe in scena di Zio Vanja di Čechov (1947), dei Frutti dell'istruzione di Tolstoj (1951) e del Revisore di Gogol´ ...
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Sigla del russo Gosudarstvennyi Institut Teatral´nogo Iskusstva («Istituto statale d’arte teatrale»). Fondata nel 1878, è la più antica scuola teatrale russa; v’insegnò, tra gli altri, V.I. Nemirovič-Dancěnko, [...] V. Meyerhol´d. Dopo la rivoluzione del 1917, diventò terreno di scontro tra varie tendenze estetiche finché fu imposto dall’alto il realismo sovietico. Sul piano pedagogico, mantennero tuttavia un ruolo significativo le idee di K.S. Stanislavskij. ...
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Attore e regista (Odessa 1873 - Mosca 1941) del Teatro d'arte di K. S. Stanislavskij e V. I. Nemirovič-Dančenko. Dotato di una forte personalità, seppe tuttavia piegarla alla norma del Teatro d'arte, per [...] cui ogni singolo temperamento artistico deve adeguarsi all'insieme. Interpretò soprattutto parti cechoviane. Dopo la rivoluzione propugnò la massima aderenza del Teatro d'arte ai precetti del realismo ...
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Pseudonimo dell'attore e regista russo M. M. Moskvin (n. Mosca 1877 - m. 1948), fratello di I. M. Moskvin (v.); allievo di K. S. Stanislavskij e V. I. Nemirovic̆-Dančenko, fu fine interprete dei drammi [...] di A. N. Ostrovskij, N. V. Gogol´, A. P. Čechov, nonché del repertorio sovietico (V. P. Kataev, V. V. Ivanov, ecc.). Dal 1929 recitò anche in varî film ...
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Pseudonimo dell'attore russo V. I. Šverubovič (Vilnius 1875 - Mosca 1948). Dopo aver lavorato al Teatro Suvorin e in provincia, fu chiamato (1900) da K. S. Stanislavskij al Teatro d'arte. Si era già affermato [...] con interpretazioni nella linea tradizionale e stentò a passare alla scuola del Teatro d'arte. Fu, tuttavia, grande interprete di Čechov, Ibsen, Griboedov ...
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