Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] trascendente, ma come fenomenica. Conseguentemente l’oggetto non è oggetto assoluto, cosa in sé, ma fenomeno. Per J.G. Fichte invece del soggetto conoscente, si avrà esclusivamente un’interazione dell’io con sé medesimo. Nella filosofia di G.W.F. ...
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STORICISMO
Carlo Antoni
. È la considerazione della storia come realtà oggettiva per sé stante, svolgentesi secondo proprie leggi. Nei riguardi dell'individuo esso si configura come determinismo, che [...] deve avere la capacità di "sopprimere il proprio Io".
Contro il metodo deduttivo dei hegeliani il Ranke e nelle loro parole. In quanto coscienza morale, attingerà in sé l'assoluto, senza cercare nel passato il criterio che non può dare e, soprattutto, ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] idee dei sociologi, Milano 1991; A. Melucci, Il gioco dell'io, ivi 1991; Contrattualismo e scienze sociali. Storia e attualità di un , Milano 1993; A. Pizzorno, Le radici della politica assoluta e altri saggi, ivi 1993.
Opere di orientamento di base ...
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VARISCO, Bernardino
Pantaleo Carabellese
Filosofo. Nato a Chiari (Brescia), il 20 aprile 1850, ivi morto il 21 ottobre 1933. La famiglia, "molto religiosa e aliena da ogni setta, era italianamente patriottica". [...] Dio del sentimento ci risulta nella ragione almeno come assoluto Pensiero che è assoluto Essere.
Il V. così è fuori del positivismo, mai possa essere. Il concreto è invece che io soggetto particolare, pensando tra soggetti particolari, attuo con ...
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SAITTA, Giuseppe
Filosofo e storico della filosofia, nato a Gagliano Castelferrato, Enna, il 7 novembre 1881. Dopo aver insegnato nelle università di Firenze, Cagliari e Pisa, tenne (dal 1932) la cattedra [...] ", lo porta anche a risolvere l'Io trascendentale nella molteplicità degli individui empirici e italiani del nostro tempo, Reggio Calabria 1950; G. Morra, L'immanentismo assoluto di G. S., in Giornale critico della filosofia italiana, 1954, n. ...
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GUZZO, Augusto
Filosofo, nato a Napoli il 24 gennaio 1894. Prof. di filosofia al Magistero di Torino (dal 1924), di filosofia morale, all'univ. di Pisa (dal 1932), di filosofia morale (dal 1934) e di [...] normativo o del dover essere, che fosse criterio universale e assoluto per giudicare il valore di ciò che i singoli pensano 'opera progettata in 6 voll., di cui sono usciti finora: L'Io e la ragione, Brescia 1947; La moralità, Torino 1950; La scienza ...
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MADINIER, Gabriel
Marco M. Olivetti
Filosofo francese, nato a Lione l'8 luglio 1895, morto ivi il 12 dicembre 1958. Dopo aver insegnato filosofia nei licei (1923-40) e aver ottenuto il dottorato di [...] 1953). In La conscience morale, 1954 (trad. it., 1982) questa dualità dell'io rivela la sua dimensione morale nel rapporto della coscienza amante con l'Assoluto.
Bibl.: R. Nebuloni, Esistenza e significazione nella filosofia riflessiva di G. Madinier ...
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Pragmatismo
Antonio Santucci
di Antonio Santucci
Pragmatismo
sommario: 1. Introduzione. La problematica ‛peirciana'. 2. Il pragmatismo di James. 3. Dewey e la teoria dell'indagine. 4. La filosofia europea [...] thinking, New York 1907, p. 51). Dio o Ragione, Assoluto o Energia sono parole che designano il principio dell'universo e danno . Esiste una necessità morale, non una necessità meccanica. L'Io e il Me sono separati nel processo, ma si compenetrano in ...
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GALLUPPI, Pasquale
Mario Di Napoli
Nacque a Tropea il 2 apr. 1770 dal matrimonio fra i cugini Vincenzo e Lucrezia Galluppi, appartenenti rispettivamente al ramo siciliano e al ramo calabrese della famiglia, [...] razionalismo e l'empirismo? Non bisogna, io dissi, disperarne. Con questa veduta io cercai di fare un'analisi esatta dell' umano a rinviare a un essere divino in sé perfetto e assoluto, causa sui e al tempo stesso causa produttrice del mondo ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] dialettica, di cui gli idealisti danno interpretazioni diverse, dalle quali discendono differenti concezioni dell'Assoluto. Per Fichte l'Io genera continuamente un non-Io (il mondo), perché soltanto la presenza di un ostacolo permette all'uomo di ...
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io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé...
assolare1
assolare1 v. tr. [der. di solo] (io assólo, ecc.), non com. – Ridurre a uno solo; a. una carta, nel gioco del tressette e in altri, tenere in mano una sola carta di un dato seme.