Concetto filosofico opposto a quello di essere, quando questo ultimo sia concepito come eternamente immobile e sottratto a ogni mutazione. A tale concezione dell’essere, sostenuta già nella prima fase [...] il puro concetto dell’essere si converte, per la sua stessa assoluta vacuità, in quello del nulla, e quello del nulla a sua , tendendo a identificarsi con quello concernente la natura dell’Io e della storia.
Un posto di notevole rilievo assume il ...
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Filosofo e storico italiano della filosofia (Roma 1904 - ivi 1986); prof. nelle univ. di Firenze (1931-34), Pisa (1934-1950), Roma (dal 1950); socio nazionale dei Lincei (1971). Fu avversario del fascismo [...] , risolve l'atto gentiliano in prassi morale. L'io, considerato nella sua realtà e concretezza si esplica, valore del principio del dialogo come imperativo etico che comanda in modo assoluto "il dovere discutere" e "lo sforzo di capire gli altri" ...
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(XIV, p. 402; App. IV, i, p. 725)
La ricerca filosofica in ambito estetico presenta, nella seconda metà del Novecento, connotati vari e diversificati. Fenomenologia, ermeneutica e filosofia analitica ne [...] prospettive in cui le questioni estetiche hanno assunto un ruolo di assoluto rilievo. H.G. Gadamer, per es., ha scorto nell' artistiche sta per Paci "nella loro origine da un mondo nel quale io vivo sempre con tutto me stesso", sicché come l'uomo "non ...
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VOLONTÀ (fr. volonté; sp. voluntad; ted. Wille; ingl. will)
Giovanni Calò
Può intendersi in due sensi: come specifica facoltà di volizione, distinta da ogni forma inferiore di attività pratica (tendenza, [...] volontà non ha senso se non come reazione e sovraordinazione di tutto l'io di fronte a particolari tendenze. E se l'unità assoluta dell'io non si realizza che mediante principî ideali forniti di potere assolutamente unificatore perché assolutamente ...
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La diffusione e lo sviluppo della f. nel secondo dopoguerra è stato principalmente determinato dalla pubblicazione, a partire dal 1950, degl'inediti husserliani. È noto che le opere pubblicate da E. Husserl [...] Phänomenologie) Husserl mostrava da un lato che il soggetto fenomenologico è un io incarnato, temporalmente e storicamente costituito, e non un soggetto assoluto di stampo idealistico; dall'altro correggeva le componenti cartesiane del suo pensiero ...
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Filosofo, nato a Milano il 19 ottobre 1894, morto ivi il 3 dicembre 1956. Combattente nella prima guerra mondiale, prima come ufficiale di cavalleria, poi come aviatore, fu ferito in combattimento aereo [...] i molteplici aspetti dell'esperienza come approssimazioni all'assoluto che li trascende. In una seconda fase, Padova 1933. Quelle della seconda fase sono principalmente: L'io trascendentale, Milano 1948; Il neopositivismo, in Giornale critico della ...
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CROCE, Benedetto
Piero Craveri
Karl Egon Lönne
Giorgio Patrizi
Nacque a Pescasseroli (L'Aquila) il 25 febbr. 1866 da Pasquale e Luisa Sipari, di famiglia abruzzese i cui titoli di proprietà risalivano [...] , ora fronteggiare o prendere la successione del governo presente? Io non le vedo. Noto invece grande paura di un eventuale dell'opera come "perfetta forma fantastica" (p. 27): l'assoluto è calato nella circolarità dei quattro gradi dello spirito. L' ...
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Autorita
Augusto Del Noce
di Augusto Del Noce
Autorità
sommario: 1. Eclissi dell'idea di autorità e crisi del mondo contemporaneo. 2. Autorità e potere. 3. Autorità e rivoluzione. 4. L'Occidente e il [...] che si deduce dal divenire storico; Marx, da hegeliano, pensava che l'assoluto non è al principio della storia, ma ne è il risultato. Per Reich coincide per Gentile con l'affermazione dell'unico io trascendentale. Il tema spinoziano, per cui soltanto ...
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BRUNO, Giordano (Philippus Brunus Nolanus; Iordanus Brunus Nolanus, il Nolano)
Giovanni Aquilecchia
Nacque a Nola, nel Regno di Napoli, nel gennaio o febbraio 1548, figlio di Giovanni Bruno, uomo d'arme, [...] l'anima universale, risolventesi nella negazione dell'assoluta individualità delle anime) che valgono a meglio d'accusa (a proposito dei propri libri il B. dichiarò: "io ho sempre diffinito filosoficamente e secondo li principii e lume naturale, non ...
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anima
Anna Lisa Schino
La parte non corporea dell'uomo
La parola anima deriva dal greco ánemos "vento", "soffio" e quindi "respiro". Dal significato originario, che mette in relazione la vita con la [...] il funzionamento e il comportamento della psiche umana.
Dall'anima all'io
Kant. Per Kant (seconda metà del 18° secolo) l'esistenza del pensiero dell'uomo, e parla di uno Spirito assoluto, rispetto al quale l'anima rappresenta soltanto il primo grado ...
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io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé...
assolare1
assolare1 v. tr. [der. di solo] (io assólo, ecc.), non com. – Ridurre a uno solo; a. una carta, nel gioco del tressette e in altri, tenere in mano una sola carta di un dato seme.