Poeta francese (Saint-Paul, La Réunion, 1818 - Voisins, Louveciennes, 1894). Lasciata l'isola della Riunione nel 1845, si stabilì a Parigi, dove fu tra i seguaci del fourierismo. Dopo il fallimento della [...] i Poèmes tragiques (1884), e versioni in francese dei poemi omerici, dei tragici greci, di Esiodo, di Teocrito, degli InniOrfici. Entrò nell'Accademia francese (1885) succedendo a V. Hugo. Postumi apparvero i suoi Derniers poèmes (1895). La sua ...
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Componimento poetico-musicale, cantato da coro e spesso accompagnato da strumenti. Caratterizzato da una struttura strofica, l’i., già nella musica greca e poi nel canto liturgico cristiano, era destinato [...] (in un i. adottò il distico elegiaco); e in esametri sono gli i. orfici (che sono d’età imperiale, forse del 2° sec.). Invece gli i. ma anche Zwingli e Calvino) furono tutti autori di inni. Tale innografia, largamente coltivata in Germania, nei Paesi ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] castelli in aria
l’anima ho milionaria (Quadro primo)
o negli inni (così in “Fratelli di Italia” di Goffredo Mameli:
(16) Nel cuore della sera c’è
sempre una piaga rossa languente
(Canti orfici, “L’invetriata”, vv. 10-11)
o in Giuseppe Ungaretti:
( ...
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orfico
òrfico agg. e s. m. [dal lat. Orphĭcus, gr. ᾿Ορϕικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo a Orfeo, mitico cantore greco: musica o.; la cetra o.; canti orfici. b. Che si riferisce al movimento e alla dottrina dell’orfismo, e al culto...
mistero
mistèro (ant. o poet. mistèrio) s. m. [dal lat. mysterium, gr. μυστήριον, der. di μύστης (v. miste); nel medioevo mysterium ha assunto anche il sign. di «servizio, ufficio, cerimonia» per confusione con ministerium (v. mestiere, ministero)]....