Uomo politico indiano (Karaci 1876 - ivi 1948). Avvocato, membro della Muslim League (dal 1913), ne divenne ben presto il capo, procedendo (1936) a una sua riorganizzazione e accentuando la tendenza dei [...] musulmani all'autonomia. Ostile pertanto alla maggioranza indù del Congresso indiano, boicottò il progetto di costituzione indiana del 1935, sostenne il programma dello stato musulmano dell'India, e divenne (1947) primo governatore generale del nuovo ...
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´r Riformatore indiano (n. Benares forse 1440 - m. 1518). Nato nella regione musulmana, e tessitore di mestiere, era stato discepolo di Rāmānanda. Si adoperò per eliminare ogni barriera tra le diverse [...] fedi religiose, e mentre condannava ogni esteriorità nel culto, sia musulmano sia indù, predicava l'amore di Dio, la bontà e la rettitudine, l'indifferenza per le cose del mondo, quali mezzi efficaci per ottenere l'immortalità. È autore di canti in ...
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Viaggiatore scozzese (n. Reelick, Inverness-shire, 1784 circa - m. in India 1835). Funzionario inglese a Delhi, nel 1881 accompagnò M. Elphinstone nella sua missione diplomatica a Kabul e quindi il fratello [...] James Baillie nel suo viaggio al Himālaya (1815). Ebbe poi importanti incarichi nel governo dell'India. Fu assassinato da un indù. ...
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Sultano musulmano della dinastia moghul d'India (Umarkot nel Sind 1542 - Agra 1605). Nipote del fondatore Bābur, più che alle sue conquiste (Afghānistān orientale, Bengala, Kashmīr, gran parte del Deccan), [...] al tentativo di un'audace riforma religiosa e sociale, mirante a parificare di fronte allo stato sudditi musulmani e indù. Introdusse perciò una sincretistica religione di stato, fondata sul puro monoteismo e su larga tolleranza. Ma il suo tentativo ...
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Leader del movimento per la libertà e l'indipendenza dell'India (Porbandar, sul golfo di Oman, 1869 - Nuova Delhi 1948) detto Mahātmā (sanscr. "grande anima").
Vita
Compì a Londra, dal 1888, gli studî [...] . Mentre il suo discepolo Nehru, succedutogli sin dal 1942 come capo del Congresso, assumeva il governo dell'India indipendente, Gandhi svolgeva opera di pacificazione, e cadeva poco dopo (30 genn. 1948) vittima dell'attentato di un fanatico indù. ...
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Lodi, Sikandar
Sultano di Delhi (m. 1517). Regnò dal 1488 al 1517, succedendo al padre Bahlul. Si dedicò soprattutto al consolidamento interno, istituendo un più stretto controllo (specie finanziario) [...] sull’aristocrazia afghana. In politica estera si limitò ad affrontare la minaccia dei Tomar di Gwalior. Fondò Agra nel 1504. Fervente musulmano, limitò la libertà religiosa degli indù. ...
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Lodi
Ultima dinastia del sultanato di Delhi (1451-1526). Bahlul (1451-88), governatore del Panjab, si proclamò re dopo che Alauddin Alam Shah (1444-51) aveva abbandonato Delhi nel 1448. Alam Shah abdicò [...] fino al 1478. Il regno del nuovo sultano era limitato al Panjab e alla zona di Delhi. I grandi feudatari indù del Doab furono presto soggiogati. Ventotto anni di politica paziente e tortuosa gli fruttarono la vittoria definitiva sui suoi principali ...
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Shraddhanand, Swami
(o Munshi Ram) Riformatore, pedagogo e predicatore religioso indiano (Talwandi, Panjab, 1856-Nuova Delhi 1926). In gioventù fu ispirato da Dayananda Saraswati e aderì all’Arya samaj, [...] nel 1917 divenne sannyasin («rinunciante»). Aderì alle manifestazioni antibritanniche del 1919 e alla del 1920, predicando l’unità fra indù e musulmani (celebre il discorso tenuto nella moschea Jama masjid di Nuova Delhi nel 1919). Nel 1922 guidò il ...
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Singh, Hari
Ultimo maharaja del Jammu e Kashmir (Jammu 1895-Bombay 1961). Successe allo zio Pratap Singh nel 1925. Adottò una linea politica fedele agli inglesi e osteggiò i partiti politici indiani, [...] del dominio britannico (1947) si trovò a scegliere tra l’annessione all’India o al Pakistan e l’indipendenza. Sovrano indù di uno Stato a larga maggioranza musulmana, S. inizialmente optò per l’indipendenza, ma gli eventi legati alla cd. questione ...
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Singh, Guru Gobind
Decimo guru del sikhismo (n. 1666-m. 1708), fondatore della khalsa (30 marzo 1699). In un periodo in cui la comunità sikh era minacciata all’esterno dagli eserciti afghani e mughal, [...] iniziazione (pahul) ed elementi esteriori (per es., un particolare abbigliamento) che distinguessero i sikh dal resto della società indù. Ponendo fine alla successione dei guru iniziata da Nanak, S. pose il Guru Granth Sahib, testo sacro del sikhismo ...
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indu
indù agg. e s. m. e f. [dal pers. hindū, pl. hinduwan, der. del nome sanscr. Sindhu, del fiume Indo]. – Dell’India non musulmana. Come sost., un i., una i., gli I., gli abitanti non musulmani dell’India, e anche i seguaci dell’induismo;...
induizzato
induiżżato agg. [der. di indù]. – Di individuo, popolo o gruppo etnico assimilato alla civiltà indù, o fortemente influenzato dagli Indoarî nella lingua e nella cultura.