Il Rinascimento. Scienza e religione
John Monfasani
Scienza e religione
Il rapporto tra religione e scienza è stato condizionato, nel Rinascimento, almeno da tre fattori. Il primo è la pervasiva influenza [...] delegazione greca, che si recava al Concilio di Ferrara. Niccolò Cusano terminò il De docta ignorantia con una discussione sull'Incarnazione, la Risurrezione, il Giudizio Finale e la Chiesa, ma vi pervenne a partire dalla sua intuizione di Dio come ...
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CORDOVANI, Felice (in religione Mariano)
Giuseppe Ignesti
Nacque il 25 febbr. 1883 a Serravalle di Bibbiena nel Casentino, fra Camaldoli e La Verna, da Celestino e Petra Bartolini.
Primogenito di numerosa [...] dell'assoluto, e destinata a cedere il posto alla filosofia, vera religione razionale, e l'assolutizzazione dello Stato, incarnazione del divino, che fa suo proprio organo anche la Chiesa, che esso sostituisce nella sua missione, fino ad eliminarla ...
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BONA da Pisa, santa
Eugenio Massa
Nacque a Pisa, nel borgo di Chinzica, da madre corsa, Berta, e da padre pisano, Bernardo, intorno alla metà del secolo XII (la data tradizionale è il 1156, e trova [...] della Natività (che coincide, per il mese di maggio, con l'uso moderno), egli segue evidentemente lo stile pisano dell'Incarnazione (che anticipa sull'uso moderno per lo stesso mese). Questo è confermato anche dalla notizia di B2, 9, che colloca ...
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BERNAREGGI, Adriano
Giuseppe Pignatelli
Nato ad Oreno (Milano) il 9 nov. 1884 da Giovanni e Luigia Ravanelli, in una famiglia di commercianti agricoli, dopo aver compiuto gli studi ginnasiali nel seminario [...] cattoliche doveva essere quello di trasferire sul piano dei problemi terreni i valori divini della religione, come "incarnazione" integrale della Chiesa e del cristianesimo nel mondo. In questa ultima precisazione - oltre che un richiamo alla ...
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BORRI, Francesco Giuseppe
Salvatore Rotta
Nacque a Milano il 4 maggio 1627 da Branda e da Savina Morosini, che morì nel 1630 poco dopo aver dato alla luce il secondogenito, Cesare.
I Borri vantavano [...] verbi", concepita "sine hominis semine" nel ventre di S. Anna, la deipara non diversamente da Gesù era un'incarnazione dello Spirito Santo: una dea. Le parole della salutazione angelica "gratia plena" dovevano dunque intendersi "spiritu sancto plena ...
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LITURGIA e ICONOGRAFIA
J. Baschet
La l. giocò un ruolo di grande rilievo nella realtà medievale: essa fu al tempo stesso il modo privilegiato di incontro con il divino e uno dei fondamenti della vita [...] della rappresentazione, sia che si tratti di scene della Passione, legate al sacrificio di Cristo, sia di temi legati all'incarnazione, come la Vergine con il Bambino, che hanno anch'essi un loro spazio, tenendo conto della concezione dell'Eucaristia ...
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BRANCATI, Lorenzo (al secolo Giovanni Francesco)
Giuseppe Pignatelli
Nato a Lauria (Potenza) il 10 apr. 1612 da Marcello e Dorotea Serubbi, in una famiglia nobile ma non molto agiata, fu avviato agli [...] 1682, in cui per primo il B. sostenne esplicitamente il pensiero del maestro distinguendo il fine primario dell'incarnazione (glorificazione di Dio nella manifestazione dei suoi attributi) dal fine secondario (redenzione del genere umano dal peccato ...
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GUGLIELMA di Milano, detta la Boema
Marina Benedetti
Dell'esistenza di G. abbiamo notizia principalmente da processi inquisitoriali che si svolsero a Milano nel 1300. Nonostante la natura e la frammentarietà [...] ; è certo comunque che Andrea Saramita e soror Maifreda da Pirovano risultano gli ideatori di un nuovo culto - quello dell'incarnazione al femminile dello Spirito Santo - e i propagatori di un illusorio "sogno spirituale" (Merlo, 1989, pp. 114 s.).
I ...
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LUDOVICO d'Angiò (Ludovico di Tolosa), santo
Andrè Vauchez
Secondogenito di Carlo d'Angiò, futuro re di Sicilia, e di Maria d'Ungheria, L. nacque a Brignoles nel febbraio del 1274 e trascorse l'infanzia [...] anche se in L. non si trova alcuna eco delle concezioni escatologiche dell'Olivi. Sarebbe pertanto eccessivo fare di L. l'incarnazione dello "spirituale" francescano e si può pensare che, se realmente lo fosse stato, papa Giovanni XXII, che lo aveva ...
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GREGORIO di Montesacro
Paolo Chiesa
Di lui sappiamo quasi esclusivamente ciò che egli stesso ci dice nell'epistola di dedica della sua opera più importante, il Peri ton anthropon theopysis, destinata [...] da Kindermann, poiché il componimento è privo di titolo nei codici), un carme sulla storia della salvezza e sull'Incarnazione; in una prima stesura, attestata dal codice Barb., il componimento comprendeva 25 esametri, ma nello stesso codice ne sono ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...