Pensatore e scrittore francese (Parigi 1889 - ivi 1973). Influenzato dal pensiero di H. Bergson e dei neoidealisti inglesi, M. sviluppò una sorta di 'esistenzialismo cristiano', il cui esito è il recupero [...] 'uomo nel mondo, della priorità del momento esistenziale sulla riflessione astratta come punto di partenza della meditazione filosofica, dell'"incarnazione", delle modalità cioè con cui viene avvertito il mondo (analoghe, secondo M., a quelle con cui ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio da Padova
Gregorio Piaia
Sarebbe oggi ingenuo non riconoscere il sovraccarico teorico e ideologico cui le dottrine di Marsilio furono sottoposte nel secondo Ottocento e in buona parte del Novecento, [...] delle cose»; D.p., I, I, 3, pp. 6-9) induce a identificare con l’erronea dottrina teocratica, anziché con l’incarnazione del Verbo, l’«effetto miracoloso prodotto dalla causa suprema», il che è l’opposto di ciò che intendeva dire Marsilio. Anche la ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] , dei sabelliani e dei manichei (p. 176), dopo il racconto della creazione quella di Pelagio (p. 179), e, dopo il racconto dell'incarnazione, la condanna di Nestorio ed Eutiche (p. 183).
È ai due eretici del sec. V che B. dedica il suo quinto e più ...
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Nel linguaggio filosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] Nel Nuovo Testamento si matura la concezione cristiana della storia come ‘storia di salvezza’ che trova il suo punto culminante nell’incarnazione; il piano divino della salvezza, che dà senso e unità a tutta la storia e svela il disegno della divina ...
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Filosofo (n. in Scozia, prob. presso Duns, Berwick, 1265-66 circa - m. Colonia 1308). Verso il 1278 entrò nell'ordine dei frati minori; nel 1303 leggeva le Sentenze a Parigi ove divenne poi maestro di [...] contemplazione intellettuale, ma come fondamento e fine della nostra attività (propter operari); opera di amore è la creazione come l'incarnazione e infine la grazia. Nell'opera della redenzione, grande importanza è data a Maria Vergine, di cui D. S ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La scienza nei commenti alle Sententiae di Pietro Lombardo
Edward Grant
La scienza nei commenti alle Sententiae di Pietro Lombardo
Teologia [...] Trinità e a Dio, il secondo prendeva in considerazione la Creazione e la caduta, il terzo si occupava dell'Incarnazione, della Redenzione e delle virtù, e il quarto concludeva l'opera con la trattazione dei sacramenti.
Probabilmente fu Alessandro ...
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Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] vissero secondo ragione come i profeti e i filosofi greci (Eraclito e Socrate), si è poi manifestato agli uomini nell’incarnazione. Questa concezione del l., che dava un particolare significato a tutta la visione cristiana della storia, si sviluppò ...
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In senso ampio, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico ed è perciò temuto, evitato, oggetto di riprovazione, di condanna o di pietà, di compassione ecc.
Filosofia
Il [...] dall’economia della Provvidenza in causa principale o motivo del massimo bene fatto da Dio agli uomini, ossia dell’Incarnazione e della Redenzione.
La speculazione cristiana dei primi secoli si trovò presto a contatto con il dualismo filosofico ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Fausto Socini e i sociniani
Mario Biagioni
Nel corso del Cinquecento le controversie teologiche costituirono spesso il terreno di incontro tra le idee: un caso emblematico è quello di Fausto Socini, [...] divina che brillava nell’universo e che egli identificava con il logos, ovvero il Cristo, efficace prima e dopo l’incarnazione, per quanto offuscata, riusciva ancora a indicare agli uomini la via della salvezza in virtù della sola religione naturale ...
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Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] a sostegno del proprio popolo. E alla base della visione cristiana vi è l'assunzione di un evento straordinario, l'incarnazione di Dio in Cristo e il suo sacrificio, come evento centrale della storia, come spartiacque tra l'umanità da redimere ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...