Padre e dottore della Chiesa (Damasco dopo il 650 - San Saba, presso Gerusalemme, 749). Dalle fonti biografiche più antiche si sa che dapprima visse nella corte del califfo Yazīd, e tenne importanti cariche; [...] perché sulla stessa questione si trovino nelle sue opere opinioni divergenti. Si occupò soprattutto dell'Incarnazione, fondandosi su presupposti filosofici aristotelici; portò un contributo alla mariologia difendendo gli attributi particolarissimi ...
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PIERO di Lorenzo Ubaldini
Serena Padovani
PIERO di Lorenzo Ubaldini (Piero di Cosimo). – Nacque a Firenze il 2 gennaio 1462 (stile moderno). Il nome Piero di Cosimo, con cui è conosciuto, deriva dal [...] prezioso Libro di animali (perduto) e il dipinto con Perseo e Andromeda donati a Cosimo I, nonché la pala dell’Incarnazione entrata nelle collezioni medicee nel 1670 con l’acquisizione da parte del cardinal Leopoldo –, Piero nel Sei e nel Settecento ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] Tod, 1799), grandioso affresco della guerra dei Trent'anni contro cui si stagliano le tragiche vicende dei protagonisti, incarnazione del conflitto tra realismo politico e idealismo morale. Seguirono i drammi Maria Stuart (1800) e Die Jungfrau von ...
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ALAGONA, Blasco, il Giovane
Francesco Giunta
Nipote di Blasco il Vecchio (non si conosce il nome del padre), nacque in Sicilia verso la fine del XIII secolo. Nella prima metà del secolo XIV divenne, [...] di 40 navi.
Il 7 genn. 1347 (e non 1346, in quanto il documento è datato secondo lo stile dell'incarnazione col computo fiorentino) fece testamento, dichiarando suo erede il figlio primogenito Artale, cui lasciò anche la carica di gran giustiziere ...
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Pensatore e scrittore francese (Parigi 1889 - ivi 1973). Influenzato dal pensiero di H. Bergson e dei neoidealisti inglesi, M. sviluppò una sorta di 'esistenzialismo cristiano', il cui esito è il recupero [...] 'uomo nel mondo, della priorità del momento esistenziale sulla riflessione astratta come punto di partenza della meditazione filosofica, dell'"incarnazione", delle modalità cioè con cui viene avvertito il mondo (analoghe, secondo M., a quelle con cui ...
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Teologo (Mélin, Hainaut, 1513 - Lovanio 1589). In teologia, propugnò, con il suo amico Hessels, il metodo positivo e quindi un ritorno della speculazione teologica alle fonti bibliche e patristiche. Le [...] assenza di quei beni appartenenti costitutivamente alla natura dell'uomo. Sicché i doni che l'uomo riceverà per l'incarnazione di Cristo non sono propriamente "soprannaturali" perché restituiscono all'anima ciò che era proprio della sua natura e che ...
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BOITO, Arrigo
Emerico Giachery
Nato a Padova il 24 febbr. 1842 da Silvestro e da Giuseppina Radolinska, fu battezzato coi nomi di Enrico Giuseppe Giovanni.
Scarse le notizie sull'infanzia. Dopo un periodo [...] conte Agostino Salina, 8 luglio 1875).
La vicenda, che narra la continua e vana lotta del re di Creta, nefanda incarnazione del male, contro un ossessivo verme che certo personifica il rimorso, ha fatto supporre significati arcani in un'operetta che ...
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GOGGIO (Goggi, Gogio, Gogo), Bartolomeo
Anna Laura Saso
Nato a Ferrara intorno al 1430, fu al servizio del duca Ercole I d'Este. Poche le notizie sulla sua biografia; sappiamo, tuttavia, che intraprese [...] terra in eredità all'uomo. Un altro indizio della nobiltà della donna riposa nella sua superiore bellezza fisica, perfetta incarnazione delle caratteristiche divine. Per il G., il predominio del sesso maschile non può essere giustificato né da passi ...
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BONSENIORE (Bonussenior, Bonsignore)
Raffaelle Volpini
Non sono note le origini di questo cardinale, solo frammentariamente documentato nell'ultimo ventennio del sec. XI. La menzione del suo anniversario [...] questo documento [Overmann, n. 50] erroneamente attribuito al 1096, è sfuggito finora l'uso nella datatio dello stile dell'Incarnazione secondo il computo pisano). Per il periodo antecedente si deve con ogni probabilità identificare B. in uno dei due ...
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Latinovits, Zoltán
Silvana Silvestri
Attore ungherese, nato a Pest il 9 settembre 1931 e morto a Balatonszemes il 4 giugno 1976. Considerato il più significativo attore ungherese del suo tempo, come [...] di Huszárik. Fu una presenza problematica nel film Szegénylegények (1965; I disperati di Sandor) di Jancsó, l'incarnazione dell'artista puro secondo Gaál in Keresztelö (1967, Battesimo), il dilemma vivente della Storia e la personificazione stessa ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...