BOLOGNESI, Ambrogio
Silvana Menchi
Nacque a Palermo nel 1507 da un Giovanni muratore, originario della regione di San Marino, e da una Caterina, di cui ignoriamo il casato. Nel 1525, quando lasciò la [...] di recente istituzione, che egli fosse inquinato da opinioni luterane.
La prima parte della predica era dedicata all'incarnazione di Cristo; la seconda trattava del rapporto tra grazia e libero arbitrio. Dopo aver protestato in termini generali ...
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FALLAMONICA GENTILE, Bartolomeo
Simona Foà
Di antica famiglia genovese, che negli anni 1460-1480 entrò nell'"albergo" dei Gentile (e da qui è l'origine del doppio cognome con il quale è conosciuto: [...] , della divina essenza, della generazione e spirazione eterna, della creazione del mondo, della natura angelica, della incarnazione, della concezione, della passione, de' sacramenti, della predestinazione"), sull'uomo e i suoi peccati ("del divino ...
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Álvarez, Santiago Roman
Serafino Murri
Documentarista cubano, nato a L'Avana Vecchia l'8 marzo 1919 e morto a L'Avana il 20 maggio 1998. Autore di oltre seicento cinegiornali e di un centinaio di film, [...] e Jack Kennedy, il cui assassinio viene addebitato al presidente L.B. Johnson, ritratto come genio della corruzione e incarnazione di un Paese storicamente dominato dalla legge del più forte, illustrato attraverso cartoni animati e spezzoni di film ...
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Figlio (Mosca 1672 - Pietroburgo 1725) dello zar Alessio Michajlovič e della sua seconda moglie Natalia Kirillovna Naryškina, regnò dal 1682 insieme al fratello Ivan, debole e malaticcio, sotto la reggenza [...] ai suoi diritti al trono: a causa della educazione ricevuta e del suo spirito tradizionalista, Alessio apparve al padre (che aveva inutilmente tentato di trarlo dalla sua parte) quasi l'incarnazione del vecchio mondo russo da lui combattuto. ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] ), mondi in sé conchiusi ciascuno dei quali rispecchia a suo modo Dio e l'universo. La sostanza individuale, in quanto incarnazione di una nozione perfetta di Dio, contiene in sé, e sviluppandosi esplicita, la completa serie dei suoi accadimenti, l ...
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Filosofo e mistico svedese (Stoccolma 1688 - Londra 1772). Dotato di preparazione scientifica e ripetutamente soggetto di esperienze estatiche, volse la propria speculazione al sensibile e al rapporto [...] infinita e la creazione come eterna emanazione. La volontà umana è libera di scegliere tra il bene e il male; l'incarnazione di Cristo ha avuto come fine quello di glorificare l'umanità e salvare il libero arbitrio. La resurrezione della carne è ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Egidio Romano
Gian Carlo Garfagnini
Egidio Romano fu uno dei più brillanti e influenti intellettuali e uomini di Chiesa tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento. Il suo De regimine principum [...] , rende l’uomo rivestito di tale incarico, benché ‘indegno’ in quanto uomo, il più vicino a Dio e per ciò stesso l’incarnazione stessa della Chiesa; in lui infatti è depositato l’intero potere delle chiavi, che lo rende simile a Dio e al vertice di ...
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Giulio I, santo
Manlio Simonetti
Il Liber pontificalis, nr. 36, lo dice romano di nascita, "ex patre Rustico". Fu consacrato vescovo di Roma il 6 febbraio 337. In quell'anno venne a mancare Costantino, [...] , la cui dottrina monarchiana in senso radicale, in quanto negava che la divinità di Cristo fosse preesistita alla sua incarnazione, appariva agli Orientali non meno condannabile di quella di Ario (concilio di Costantinopoli del 336). A seguito della ...
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GHEDINI, Giorgio Federico
Antonio Sardi De letto
Nacque a Cuneo l'11 luglio 1892 da Alfredo e da Clotilde Margaritelli. Iniziato lo studio del pianoforte e dell'organo nella città natale, si trasferì [...] s. Gregori Magni (per voce e orchestra, 1932), passando per i toni aspri e vigorosi del Concerto spirituale "De l'incarnazione del verbo divino" (per 2 soprani, coro di soprani e orchestra da camera, 1943), per giungere infine al grandioso affresco ...
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CIGNA SANTI, Vittorio Amedeo
Gianni Marocco
Poeta ed erudito torinese del quale si hanno scarse notizie biografiche.
Anche le date di nascita e morte sono incerte. Secondo alcune fonti, egli nacque [...] critici, meriterebbe d'essere alla sua perfezione ridotta" (p. 111). Il melodramma, dal Metastasio elevato a sontuosa incarnazione del sentimento musicale e idillico dell'Arcadia, appare comunque nel C. una stanca e farraginosa esercitazione retorica ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...