Vescovo di Sardi (m. verso il 190 d. C.); dalle testimonianze sembra fosse di tendenze encratite, sostenute da viva attesa escatologica. Scrisse una notevole omelia sulla Pasqua (nota da papiri greci e [...] ), e si hanno notizie di un'Apologia del cristianesimo dedicata a Marco Aurelio, oggi perduta; anche delle altre sue opere (sulla data della Pasqua, sul battesimo, sull'incarnazione di Cristo) non restano che alcuni titoli e scarsi frammenti. ...
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FRONTONE, Marco Cornelio (M. Cornelius Fronto)
Gino Funaioli
Retore africano, della numidica Cirta, vissuto fra il principio e la seconda metà inoltrata del sec. II d. C., senatore, console nel 143, [...] imperiali discepoli, è figura rappresentativa, se altra mai, delle correnti spirituali dominanti nel suo secolo, tipica incarnazione di quell'intellettuale inaridimento, a cui ormai era condannata la vecchia tradizione romano-pagana. F. appartiene ...
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'ISMO Nuova religione fondata da Bahā'u'llāh con la sua dichiarazione pubblica ad Adrianopoli nel 1866-67, preceduta da una dichiarazione a più ristretto numero di seguaci nel giardino di Riḍvān presso [...] e il 2 maggio 1863, giorni commemorati come massima festa dai B. in tutto il mondo. Bahā'u'llāh è considerato dai B. non come un'incarnazione, bensì come una manifestazione (maẓhar) di Dio. La profetologia B. sta a mezzo fra il concetto cristiano d ...
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Crawford, Joan
Anton Giulio Mancino
Nome d'arte di Lucille Fay LeSueur, attrice statunitense, nata il 23 marzo 1908 a San Antonio (Texas) e morta il 10 maggio 1977 a New York. Caratterizzata da tratti [...] sofisticata, la C. rappresentò l'immagine emblematica della donna degli anni della Grande depressione e divenne l'incarnazione stilizzata e intramontabile di un temperamento volitivo, la cui maturità e capacità di compenetrarsi con il disagio diffuso ...
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Concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo signifi- cato se ne affianca talvolta un altro, che rinvia all’esistenza [...] forma classica di i. è quella di Platone, secondo la quale l’uomo (intendendo per «uomo» l’essere umano maschile, perché l’incarnazione in una donna è considerata una punizione dell’anima; cfr. Timeo 42 b) dispone già di tutti i concetti prima dell ...
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Besant, Annie (nata Wood)
Besant, Annie
(nata Wood) Teosofa inglese (Londra 1847 - Adyar, Madras, 1933). Protestante, nel 1874 proclamò il suo ateismo, e divenne attiva propagandista del socialismo. [...] nella presidenza della stessa Società, cui diede un nuovo indirizzo, presentando il giovane indiano Krishnamurti come incarnazione dell’atteso Istruttore mondiale: il che provocò dissensi. B. partecipò attivamente al movimento per l'indipendenza ...
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transmediale
agg. – Prodotto, storia, contenuto, servizio capace di viaggiare tra più piattaforme distributive e di incarnarsi su media differenti secondo le regole della convergenza. Il suo significato [...] diversa qualora usato facendo riferimento alla definizione di Henry Jenkis: si sottolinea infatti la capacità del prodotto, storia, contenuto, servizio di aggiungere brandelli di senso e narrazione a ogni sua incarnazione sulle diverse piattaforme. ...
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Madre di Gesù. Fonti per la vita di M. sono i quattro Vangeli canonici, specialmente quelli di Matteo e Luca che più si diffondono a proposito della vita di Gesù. La pia tradizione cristiana ha aggiunto [...] e Anna. Giovanissima fu fidanzata a Giuseppe della sua stessa parentela; proprio in quel periodo ricevette il solenne annuncio dell'incarnazione del Verbo (Matteo 1, 18; Luca 1, 26-38); si recò a visitare la sua parente Elisabetta e in quell ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] 1 Cor. 15, 45-49).Il termine Lógos, Verbo (Gv. 1; 1 Gv. 1, 1), sottolinea la divinità di C. e il fatto che egli è incarnazione della parola di Dio, mentre gli appellativi di Pietra angolare (Mt. 21, 42-45; At. 4, 11; Ef. 2, 20; 1 Pt. 2, 6), Testa del ...
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(Riccardo III) Tragedia (1592 circa) in cinque atti di W. Shakespeare. Le fonti sono le cronache di R. Holinshed ed E. Hall e la History of Edward V and Richard III di Sir Th. More.
Al centro della [...] preso di mira dal teatro elisabettiano. In un fisico deforme Riccardo racchiude un'indomabile forza negativa; quasi incarnazione del cattivo genio, la sua fedeltà al proprio destino suscita, nonostante la crudeltà del personaggio, ammirazione ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...