Maestro supremo del buddhismo tibetano. Il titolo, che letteralmente significa «maestro (lama) del mare universale», fu conferito per la prima volta nel 1577 a Sodnam Djamts’o, terzo successore tibetano [...] . Secondo il sistema ereditario detto (con voce mongola) khubilganico, basato sull’incarnazione costante di divinità nella dinastia di lama, i D. di Lhasa sono l’incarnazione di Padmapani, il bodhisattva di Amitabha.
Al 14° Dalai-lama, Tenzin ...
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Samaritano dell'età apostolica. Secondo gli Atti degli apostoli (8,9-24) fu battezzato da Filippo e chiese a Pietro e Giovanni in cambio di denaro il privilegio di conferire lo Spirito Santo. Secondo Giustino, [...] sarebbe venuto a Roma al tempo di Claudio, in compagnia di una certa Elena di Tiro. Sembra si presentasse come incarnazione della "Potenza di Dio"; le testimonianze riportate dagli apologeti tendono a farne l'iniziatore della gnosi eretica; ma molte ...
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Scrittore, disegnatore, attore teatrale (Parigi 1799 - ivi 1877). I suoi disegni, d'intonazione umoristica e caricaturale (Postillons et cochers, 1825; Les grisettes, 1828; ecc.), sono un'acuta interpretazione [...] ) e nelle Nouvelles scènes populaires (1835-39; 1862 in 4 voll.), dove compare la celebre figura di Joseph Prudhomme, incarnazione del borghese della vecchia Parigi. Per il teatro scrisse e interpretò commedie che possono definirsi didascalie ai suoi ...
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Patriarca di Costantinopoli (n. Sebaste in Armenia - m. 425). Testimoniò contro s. Giovanni Crisostomo nel sinodo della Quercia (404) e gli succedette (406) dopo la deposizione non riconosciuta da papa [...] , tra la Chiesa romana e i patriarchi orientali, durato finché A. rimise nei dittici il nome di Giovanni (417 circa). Si hanno di lui una omelia sull'Incarnazione, frammenti e quattro lettere. È venerato come santo dai Greci (8 genn. e 10 ott.). ...
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Giurista e letterato (Firenze 1651 - Roma 1719). Avvocato, ricoprì alte cariche alla corte pontificia e fu (dal 1696) uditore alla Sacra Rota. Particolarmente versato in materia commerciale, pubblicò i [...] che gli acquistarono grande fama. Membro dell'Accademia degli Apatisti, dell'Accademia fiorentina e (1704) dell'Arcadia, dette alla stampa sette canzoni sulla Creazione dell'Uomo e incarnazione del Verbo Eterno (1704) e un Trionfo della Fede (1717). ...
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inculturazióne Nelle scienze umane, assimilazione della cultura d'appartenenza durante il processo di socializzazione (o fase infantile del processo d'integrazione sociale) dell'individuo.
Antropologia [...] , ma dialogo, assimilazione e scambio vitale tra le culture che si incontrano).
Teologia
Il termine indica l'incarnazione e la riespressione del Vangelo nelle varie culture, mediante la trasformazione, l'integrazione e il potenziamento dei loro ...
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SPRINGSTEEN, Bruce (propr. Bruce Frederick Joseph)
Stefano Oliva
Cantante, chitarrista e compositore statunitense, nato a Freehold (New Jersey) il 23 settembre 1949. Soprannominato The Boss, è uno tra [...] tradizione blues e folk statunitense, ha raggiunto il successo grazie a un rock d’autore vitale ed energico, incarnazione contemporanea del sogno americano; sensibile alle ragioni degli ultimi e dei diseredati, la sua poetica riflette una tensione ...
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GÓMEZ de MORA, Juan
José F. Rafols
Architetto, nato a Madrid circa il 1580, morto ivi nel 1647 o nel 1648. Fu nipote, allievo e aiuto di Francisco de Mora, dopo la cui morte (1610) fu chiamato da Filippo [...] nella carica di "maestro maggiore" dei lavori reali. In quel tempo incominciò la costruzione della chiesa e del monastero dell'Incarnazione per le agostiniane, e nel 1615 la chiesa del convento di S. Egidio per i francescani. Nel 1617 fece il ...
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L’Oratio ad sanctorum coetum
Un imperatore cristiano alla ricerca del consenso
Roberto Cristofoli
L’Oratio ad sanctorum coetum1, giuntaci nei manoscritti col titolo Βασιλέως Κωνσταντίνου λόγος ὅν ἔγραψε [...] è la salvezza di ciò che esiste, così come il Padre è causa del Figlio, e il Figlio effetto del Padre. L’incarnazione del Figlio trae la sua ragione dalla sollecitudine verso il creato. Partorito da una vergine casta nel cui grembo volò dall’arca di ...
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Mansfield, Jayne
Francesco Costa
Nome d'arte di Vera Jayne Palmer, attrice cinematografica statunitense, nata a Bryn Mawr (Pennsylvania) il 19 aprile 1933 e morta presso New Orleans il 29 giugno 1967. [...] Monroe, con il quale seppe però confrontarsi sempre con notevole ironia, fu un'attrice quasi parodistica, vera e propria incarnazione dei sogni più perversi del maschio americano medio, comunque non priva di grazia e capace di finto ma accattivante ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...