MARAGLIANO, Anton Maria
Daniele Sanguineti
Nacque a Genova da Luigi, di professione fornaio, e da Monica Maragliano. Fu battezzato nella locale chiesa di S. Stefano il 18 sett. 1664. Lo zio Giacomo [...] a due validi collaboratori. Del resto alla committenza, certo consapevole dell'età avanzata del M., importava il prestigioso imprimatur fornito all'opera dal M. che, come è specificato nel contratto per la macchina ovadese, poteva avvalersi a ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] riprodotte, affrontato anche dalla Comunità Europea e che ha dato origine a iniziative come il progetto ESPRIT, IMPRIMATUR (Intellectual Multimedia Property Rights Model and Terminology for Universal Reference). Sono sempre più consistenti le basi di ...
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CONTARINI, Gasparo
Gigliola Fragnito
Primogenito di Alvise di Federico dei Contarini del ramo della Madonna dell'Orto e di Pofissena di Tommaso Malipiero, nacque a Venezia il 16 ott. 1483 in una famiglia [...] volgari proverbii (1526), contro cui era stata sporta denuncia per eresia ed indecenza. Tale denuncia portò all'introduzione dell'imprimatur a Venezia e all'ingiunzione all'autore da parte dei censori di espurgare il suo poema.
Eletto (30 sett. 1527 ...
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Altavilla
M. Falla Castelfranchi
M. Andaloro
Famiglia normanna di feudatari di Haute-ville-le-Guichard (od. dip. della Manche). Il primo A. di cui si hanno notizie è Tancredi (sec. 10°-11°); alcuni [...] egli conferì un impulso vigoroso, non immune da chiaroscurate sottigliezze strategiche, e lo consegnò con una sorta di imprimatur indelebile ai suoi successori: Guglielmo I (1154-1166) e soprattutto Guglielmo II (1171-1189), alla morte del quale ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] si deve quasi certamente a colui al quale l'opera fu dedicata, l'umanista vescovo di Eichstätt che diede l'imprimatur: l'opera doveva essere il contributo transalpino al dibattito che aveva contemporaneamente luogo in Italia circa la rinascita dell ...
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LIPPI, Filippo
Luca Bortolotti
Nacque intorno al 1406 a Firenze, figlio di Tommaso di Lippo, di professione macellaio, e di Antonia di ser Bindo Sernigi.
Secondo le indicazioni di Vasari (1568, p. 612), [...] dal maestro, e ben esemplifica lo standard e i caratteri stilistici dei dipinti di bottega che venivano licenziati con il suo imprimatur.
Al periodo tra il 1463 e il 1465 risale l'Adorazione del Bambino e santi (Giovanni Battista e forse s. Romualdo ...
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imprimatur
v. lat. [3a pers. sing. del cong. pres. passivo di imprimĕre, nel sign. mod. di «stampare»; quindi «si stampi»], usato in ital. come s. m. – Parola apposta dal competente vescovo, o più spesso per delega dal suo vicario generale,...
nihil obstat quominus imprimatur
‹nìil òbstat ku̯òminus ...› (lat. «nulla osta a che si stampi»). – Formula che viene stampata in principio o alla fine di libri, fogli o immagini editi con la prescritta licenza dell’autorità ecclesiastica...