Riformatore religioso (Brescia, fine del sec. 11º o inizi del 12º - Roma 1155). Allievo di Abelardo, A. denunciò nelle sue prediche la crescente corruzione del clero, negando il potere temporale della [...] favore del card. Guido poté ottenere il perdono papale e si recò a Roma, in pellegrinaggio (1145). Ma i torbidi antipapali e il movimento autonomistico in atto trovarono ben presto nella sua vocazione di riformatore un alleato, che con l'appassionata ...
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Filosofo e teologo (Roma 1243 circa - Avignone 1316); è detto talora Egidio Colonna, ma sono oscure le sue relazioni con la famiglia romana. Entrato negli eremitani di s. Agostino, fu dal 1260 circa a [...] del libro è la plenitudo potestatis del papa non solo nello spirituale ma altresì nel temporale; i principi sono, nell'esercizio delle loro funzioni sovrane, in tutto subordinati al papa, da cui l'autorità loro deriva. n E. è autore di commenti ...
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Profeta ebreo, le notizie sul quale sono raccolte nel libro biblico che ne porta il nome. Nato in Anatot intorno al 645 a. C., ebbe la vocazione profetica nell'anno 13º del re di Giuda Giosia. Gli elementi [...] a evitare tale invasione, e raccomandazione della fiducia in Yahweh. Questa predicazione non poteva non riuscire sgradita re Sedecia, i Babilonesi conquistarono Gerusalemme, G. fu trattato con deferenza e in un primo tempo rimase in Palestina presso ...
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Romano (m. 19 nov. 498), successe a Gelasio I il 24 nov. 496. Nell'intento di far cessare lo scisma seguito alla condanna di Acacio ad opera del papa Felice III, cercò un ravvicinamento con l'imperatore [...] d'Oriente, Anastasio I, favorevole ai monofisiti, e accolse benevolmente il diacono Fotino di Tessalonica: perciò, secondo il 9), ma smentita dalle lettere autentiche di Anastasio. Combatté in Gallia l'eresia generazionista, secondo cui l'anima umana ...
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Greco (m. 418), successore di Innocenzo I (417). Favorì dapprima Pelagio e Celestio, nonostante l'opposizione dei vescovi africani, salvo poi mutare atteggiamento. Provocò rimostranze da parte dei vescovi [...] della Gallia col concedere favori inusati alla sede di Arles retta dal suo amico Patroclo, e anche in Roma non fu ben visto. Il suo culto è attestato a partire dal sec. 9º. Festa, 26 dicembre. ...
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Cardinale (Chio 1554 - Roma 1621); noto per la sua cultura giuridica, entrò nel Sacro Collegio nel 1586. Legato a Bologna dal 1606, riuscì a sedare i conflitti delle fazioni in Romagna, facendo però uso [...] di metodi troppo rigidi, che ne determinarono il richiamo nell'estate del 1611 ...
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CATERINA da Siena, Santa
L. Bianchi
Nata a Siena il 25 marzo 1347, ventiquattresima figlia di Iacopo di Benincasa e di Lapa di Puccio di Piagente, C. entrò a far parte dell'Ordine della penitenza di [...] 1, 1989, pp. 88-94); M.L.E. Ancilli, D. de Pablo Maroto, s.v. Caterina da Siena (santa), in Dizionario enciclopedico di spiritualità, I, Roma 19902, pp.483-488; P. Humfrey, Fra Bartolommeo, Venice and St Catherine of Siena, BurlM 132, 1990, pp. 476 ...
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BONSI, Clemente
Bernard Barbiche
Nacque nel 1598 da Pietro e da Lucrezia Manelli. All'indomani del conclave che aveva portato all'elezione di papa Gregorio XV, lo zio del B., il cardinale Giovanni Bonsi, [...] e alla visita della quale procedette nel 1633. Fondò o autorizzò nuove comunità religiose, introdusse in particolare le orsoline a Béziers, i domenicani a Notre-Dame-de-Mougères, i cappuccini a Servian e concesse ai minimi la chiesa di Notre-Dame-de ...
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CELESTINO V, papa
Peter Herde
Pietro del Morrone, il futuro papa, nacque nel 1209 o all'inizio del 1210: la fonte più sicura a proposito, la Vita C., racconta che aveva 87 anni al momento della morte [...] . e uman., X(1967), pp. 111 ss.; F. Avagliano, Le più antiche carte di S. Spirito d'Isernia nell'Arch. di Montecassino, in Benedictina, I(1971), pp. 46 ss.; L. Marino, Vita et miracoli di s. Pietro del Morrone già C. papa V, autore della congreg. de ...
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LEONE IV, papa, santo
Federico Marazzi
Figlio di Radualdo, nacque a Roma nel primo decennio del IX secolo.
Dal nome del padre si potrebbe dedurre l'appartenenza a una famiglia di origine longobarda [...] 172, 177-181; P. Delogu, Oro e argento a Roma tra il VII e il IX secolo, in Cultura e società nell'Italia medievale. Studi per Paolo Brezzi, I, Roma 1988, pp. 272, 276, 284, 289 s.; G. Arnaldi, Natale 875. Politica, ecclesiologia, cultura del Papato ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).