(ebr. Yiṣḥāq) Patriarca ebreo, figlio ed erede di Abramo. Secondo la narrazione biblica, nacque quando quest’ultimo era ormai molto vecchio; il suo nome, che in ebraico significa «egli ride», è posto [...] altri testi, con il riso di gioia del padre Abramo. L’episodio più famoso concernente I. è quello della prova cui Dio sottopose Abramo, chiedendogli di offrire I. in sacrificio; Abramo obbedì e si accinse a uccidere il figlio: ma un angelo intervenne ...
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Teologo e storico portoghese (Lisbona 1506 - Tavira 1580). Studiò a Parigi e Bologna; ottenne poi, in patria, la protezione della corte e divenne segretario del principe Luigi, figlio di Emanuele I. In [...] tanto da esser chiamato il Cicerone portoghese. Divenuto poi, per la protezione del fratello di Luigi, Enrico, vescovo di Silves in Algarve (1564) scrisse il De regis institutione et disciplina (1571); ma l'opera sua capitale è il De rebus Emmanuelis ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] la fede e per l'obbedienza alla legge di Dio. Tuttavia C. rimane il salvatore unico e definitivo. Si veda la sintesi di ciò inI Tim. 2,4-6: "(Dio) vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è ...
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Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere [...] di rinuncia totale o parziale alla g. naturale, diretto a garantire un miglior godimento degli inviolabili diritti naturali.
InI. Kant il concetto della g. risulta da elementi empirici e razionali unificati dall’attività formale e sintetica della ...
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Tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore.
Filosofia
Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale [...] » la considerazione delle forme argomentative imperfette, perché prive di rigorosa necessità; e analoga svalutazione tornò a manifestarsi inI. Kant, che dopo aver studiato nell’«analitica trascendentale» il retto uso delle categorie nell’esperienza ...
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Teologo, arcivescovo di Canterbury (Pavia inizî del sec. 11º - Canterbury 1089). Priore del monastero di Bec, di cui stimolò il rinnovamento intellettuale con le sue eccellenti doti di maestro, e successivamente [...] alle Epistole di s. Paolo, di una esposizione della Regola di s. Benedetto, di un Liber de celanda confessione e di note InI. Cassiani collationes. È invece perduto il suo commento ai Salmi. Il citato Liber de corpore fu scritto intorno al 1064-67 ...
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Giovanni Maria Mastai Ferretti (Senigallia 1792 - Roma 1878). Il suo pontificato (1846-78) è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa: furono decenni particolarmente densi di avvenimenti che [...] Pietro e Marcellino (1840), fu eletto papa (16 giugno 1846) alla morte di Gregorio XVI. Già in fama di prete liberale, con l'amnistia per i delitti politici (16 luglio 1846) suscitò grandi speranze nei patrioti italiani: il partito riformista fece di ...
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Chiesa Si definisce cattolica, cioè "universale", la Chiesa cristiana di Roma, a partire all'incirca dal tempo dell'Editto di Costantino (313), che stabilì che il cristianesimo era religione lecita nell'Impero [...] , nella quale come nella casa di Dio vivente tutti i fedeli fossero raccolti insieme col vincolo di una sola fede Cristo, la Chiesa cattolica ha le potestà di insegnamento o di magistero (in quanto a essa è affidata la cura della vera fede, che ha ...
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Giovanni de' Medici (Firenze 1475 - Roma 1521), secondogenito di Lorenzo il Magnifico; destinato alla carriera ecclesiastica, si laureò a Pisa in diritto canonico, avendo già ottenuto fin dalla fanciullezza [...] la sua morte può giustificare la fama che lo circondò. Come pontefice si dimostrò in alcuni casi attento ai problemi della cristianità: sentì il problema della guerra santa contro i Turchi, ma ne fu via via distolto da altre questioni; concluse (1517 ...
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Albino Luciani (Canale d'Agordo, Belluno, 1912 - Roma 1978) fu eletto papa il 26 ag. 1978, succedendo a Paolo VI. Nato da famiglia operaia, divenuto sacerdote (1935), fu vicario cooperatore nella parrocchia [...] natale prima e in quella di Agordo poi; vicedirettore del seminario di Belluno (1937) e vicario generale della diocesi, nel 1958 fu nominato da Giovanni XXIII vescovo di Vittorio Veneto; Paolo VI lo trasferì alla sede patriarcale di Venezia (1969) e ...
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i3
i3 pron. pers. m. e f. sing. (lat. ĭllī, dat. sing. di ille «egli»; cfr. gli2]. – Negli scrittori antichi, spec. in poesia, è stato talora adoperato invece di gli o le, come compl. di termine: se l’avversario d’ogne male Cortese i fu (Dante).