CAPRARA MONTECUCCOLI, Giovanni Battista
Giuseppe Pignatelli
Nato a Bologna il 29 maggio 1733 dal conte Francesco Raimondo Montecuccoli e da Maria Vittoria dei conti Caprara, assunse insieme con i fratelli [...] alcuna garanzia in tal senso. Proprio per questo risulta perciò poco convincente la giustificazione fornita post factum nelle sue Memorie dal condizioni, cioè dopoché avessero emesso la professione di fede di Pio IV, giurato fedeltà al pontefice e ...
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BELLI, Pierino
Piero Craveri
Lemigio Marini
Figlio del nobile Pietro Antonio e della nobile Benentina, nacque ad Alba il 20 marzo 1502.
Secondo le notizie del Vernazza, suo primo biografo, probabili [...] , la cui prima parte sembra riecheggiare la giustificazione baldiana della potestas statuendidegli ordinamenti particolari, non tanto per il suo legame con la tradizione del mos italicus, quanto per la sua rigida professione di fede cattolica per ...
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INNOCENZO VI, papa
Pierre Gasnault
Étienne Aubert, figlio di Adhémar, appartenente alla piccola nobiltà di Pompadour, nacque nel villaggio di Monts, parrocchia di Beyssac (Corrèze), negli ultimi decenni [...] nella scelta dei suoi emissari. Tuttavia, a sua giustificazione, è opportuno precisare che troppo spesso si scontrò sua conversione alla fede cattolica, alcuni anni più tardi, rimase una decisione esclusivamente personale.
Per difendere l'esigua ...
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FANTI, Manfredo
Vincenzo Caciulli
Nato a Carpi (od. provincia di Modena) il 23 febbr. 1806 da Antonio e Silea Carbolani, nel 1825 fu ammesso alla Scuola dei cadetti pionieri di Modena, e conseguì nel [...] e la sua stessa fede sembrò farsi meno entusiastica. militare, ricordiamo: Processo e giustificazione del generale Fanti con note Nazari Micheli, F., Medici e Garibaldi. Documenti inediti per la storia dell'esercito della Lega dell'Italia centrale, ...
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politica
Il termine p. deriva dall’aggettivo greco politikòs, a sua volta derivato da polis, città. Nel pensiero greco la riflessione politica incomincia come riflessione sulla giustizia, di origine [...] il foro ecclesiastico non ha giustificazione, la proprietà ecclesiastica non che dilaniano l’Inghilterra del suo tempo); per uscire da tale stato e conseguire sicurezza gli da Hobbes a pochi articoli di fede, e la sua organizzazione chiesastica posta ...
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BOGGIO, Pier Carlo
Narciso Nada
Nato a Torino il 3 febbr. 1827 da Antonio, veterano dell'esercito napoleonico, compì i primi studi in Svizzera proseguendoli successivamente a Torino. Durante un viaggio [...] F. S. Vegezzi a Roma, esistevano le premesse per un accordo con Pio IX ed era pericoloso "porre due pentole al fuoco" (ibid., p. 240).
Ma è difficile prestar fede a simile giustificazione: evidentemente il B. riteneva che la situazione interna ormai ...
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Anastasio II
Paolo Bertolini
Nacque a Roma ed era figlio, così come Felice III, di un presbitero, di nome Pietro; diacono, fu eletto papa (24 novembre 496), dopo la morte di Gelasio, in un momento difficile [...] la comunione, si misero in contatto con Cresconio e Germano per tentare un accordo con la Sede apostolica e consegnarono loro un documento di giustificazione contenente una professione di fede che si manteneva, però, sulle linee dell'Henotikon.
Era ...
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Calvino, Giovanni
(propr. Jean Cauvin) Riformatore religioso francese (Noyon, Oise, 1509-Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e segretario del vescovo Charles de Hangest, C. studiò a Parigi [...] lui redatto, il principio della giustificazione gratuita, dovette, con lo volere questo è dono di Dio, al pari della fede. Come non vi è merito umano che derivi dalle opere all’aggravarsi del pericolo esterno per i tentativi di Emanuele Filiberto ...
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BOSCOLI, Pietro Paolo
Carlo Pincin
Nacque a Firenze da Giachinotto e monna Cosa il 30 giugno 1481, discendente di una famiglia tra le più antiche e nobili della città. Il padre aveva partecipato nel [...] Aquino circa le congiure. Intento dello scritto è la giustificazione del B. sul piano dell'ortodossia religiosa: trionfo di affatto, nel Della Robbia, un certo intento annessionistico, per quanto in buona fede e a maggior gloria di Dio, dettato dalla ...
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Il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.
Il termine fece la sua comparsa in Francia quando A.-L.-C. Destutt de Tracy se ne servì per denominare [...] , etiche, politiche, religiose, espressione (e giustificazione) di un determinato modo del porsi dei al sentimento e alla fede (i. è quindi una teoria non scientifica che si valuta per la sua forza di persuasione e per la sua utilità sociale). ...
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luteranesimo
luteranéṡimo (o luteranismo) s. m. [dal nome di Martin Lutero (1483-1546), iniziatore della Riforma in Germania]. – Il complesso delle dottrine predicate da Lutero e svolte con accentuazioni e sistemazioni teologiche diverse dai...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...