BISCAINO, Bartolomeo
Giovanna Terminiello Rotondi
Nacque a Genova, molto probabilmente nell'anno 1632, figlio primogenito di Giovanni Andrea, modesto pittore paesaggista, che gli fece da primo maestro [...] quadri di artisti italiani conservati a Genova, tra cui la pala di Guido Reni nella chiesa del Gesù e quella di GiulioRomano in Santo Stefano. Il Ratti afferma di possedere nella sua collezione questi disegni, ma essi non ci sono pervenuti.
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ARCO, Carlo d'
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Nacque a Mantova, l'8 sett. 1799, dal conte Francesco, scrittore di questioni economiche, e dalla contessa Amalia Sanvitali di Parma. Essendosi la famiglia trasferita nel 1816 a Milano, [...] in questo da una ferrata filologia. Egli mette così per la prima volta a fuoco un'inunagine non mitica di GiulioRomano. L'opera Delle arti e degli artefici di Mantova... deve la sua importanza ai duccentottantadue fra lettere e documenti (moltissimi ...
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BARTOLINO (Bertolino, Bartolomeo) da Novara
Giovanni Mariacher
Figlio del maestro Giovanni da Novara, fu creduto da alcuni storici ferraresi (Guarini e altri) appartenente al casato dei Pioti di Novara, [...] dovette venire trasformato molto più tardi, quando Ludovico Gonzaga volle abitarvi. Questi e altri successivi interventi, dovuti agli architetti GiulioRomano e G. B. Bertani, modificarono in parte l'estemo e quasi del tutto l'interno, rispetto alle ...
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ALLEGRI, Pomponio
Armando O. Quintavalle
Pittore, figlio di Antonio, nato a Correggio il 3 sett. 1522. Per la sua illustre ascendenza non gli mancarono lodi e commissioni, tra cui la decorazione a fresco, [...] sue figure, quando non sono un coacervo di reminiscenze e motivi di Antonio, di artisti locali e di GiulioRomano, annegano inun cromatismo basso, fumoso, lontano dai valori costruttivi del Correggio, volto alla inversione dello sfumato leonardesco d ...
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Il complesso di esperienze artistiche elaborate tra il secondo e l’ultimo decennio del 16° sec.; nato con particolare riferimento alle arti figurative e all’architettura, il termine è stato poi esteso [...] nel corso del 16° sec. e nell’ambiente colto e raffinato delle corti (a Parma con il Parmigianino, a Mantova con GiulioRomano, a Bologna con P. Tibaldi, nella corte medicea con G. Vasari, F. Salviati, Bronzino e ancora B. Cellini, Giambologna ecc ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] – l’opera degli allievi diretti e quella prodotta dagli ideali continuatori dei ‘maestri’ del primo R. (si pensi a GiulioRomano, M. Sanmicheli o I. Sansovino, fino a protagonisti singolari come Vignola, A. Palladio, V. Scamozzi ecc.).
Oggetto di un ...
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stucco Nome generico di diversi tipi di materiali plastici adesivi, di varia consistenza, che induriscono all’aria più o meno rapidamente, impiegati per la levigatura di superfici.
Arte
Lo s., usato in [...] ., raro nel 13°-14° sec., torna in grande auge nel 16° sec., dalle decorazioni plastiche della scuola di Raffaello e GiulioRomano (Logge Vaticane, villa Madama a Roma, Palazzo Te a Mantova) a quelle della seconda metà del secolo, di grande ricchezza ...
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Architetto (Capiatone, Rota d'Imagna, 1744 - Pietroburgo 1817). In tempo neoclassico Q. fu il maggiore interprete del Palladio; non cercò in lui il pittorico, germe sviluppato dal barocco, bensì l'armonia [...] che alle opere di Palladio (che lo indirizza anche a una meditata conoscenza di Roma antica), a quelle di Bramante, Sanmicheli, GiulioRomano. I suoi disegni rivelano, inoltre, la conoscenza delle opere di E.-L. Boullée, C.-N. Ledoux, I. Jones e J ...
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Genere pittorico consistente nella realizzazione di quadrature, cioè di architetture dipinte entro una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica.
La ricerca di effetti illusionistici spaziali [...] ambito il q. trova i primi consapevoli esecutori (per es., B. Peruzzi, Sala delle prospettive, 1516-17, Roma, villa Chigi; GiulioRomano, decorazioni in Palazzo Te, Mantova, 1524-35 ca.).
Nel corso del 16° sec. il q. inizia ad affermarsi come genere ...
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Pittore francese (Parigi 1590 - ivi 1649). Primo pittore di Luigi XIII e suo maestro di disegno, visse per un lungo periodo a Roma, dove nel 1624 divenne principe dell'Accademia di S. Luca, e dove fu influenzato [...] tradizione che era stata fondata con la scuola di Fontainebleau, arricchendola con l'esperienza di artisti quali Veronese, Correggio, GiulioRomano.
Vita e opere
Fu a Roma (1614-26), dopo un viaggio a Costantinopoli e a Venezia (1612); vicino alla ...
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andreottiano
s. m. e agg. Sostenitore di Giulio Andreotti; appartenente alla corrente politica da lui ispirata; relativo a Giulio Andreotti. ◆ L’idea di un «Ulivo planetario», idea che trapiantata in Italia avrebbe il solo significato di forzare...
andreottismo
s. m. La strategia politica di Giulio Andreotti. ◆ La procedura fu eccezionale: tutte le altre sepolture della cripta [della basilica di Sant’Apollinare in Urbe] risalgono infatti al secolo scorso, e venne sbloccata grazie a un...