L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] definitiva del Vat. Lat. 3195, trascritta dal copista Giovanni Malpaghini, ma corretta e completata personalmente da Petrarca (2003), Il Trecento toscano. La lingua di Dante, Petrarca, Boccaccio, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] : 85 segg.). Nell’autografo Hamiltoniano del Decameron di Boccaccio, la virgula (seguita da un’iniziale di parola che tanta poesia del Novecento («e grave grave grave m’incuora»: Giovanni Pascoli, “L’ora di Barga”), e nella narrativa contemporanea (« ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] la rendettero chiara ed illustre […], e furono Dante, e il Boccaccio e il Petrarca. […] Ora io dico: essere quello appunto ; P. Trifone, Roma, Salerno Editrice, pp. 51-72.
Boine, Giovanni (1912), Purismo, «La Voce» 18 luglio 1912.
Castellani, Arrigo ( ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] Individuato nel fiorentino di Dante, Petrarca e Boccaccio il modello di riferimento, i diversi volgari 1998).
Vocabolario degli accademici della Crusca (1612), Venezia, Giovanni Alberti (ristampa anastatica Firenze, Licosa, 1974).
Battaglia, ...
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Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] il Dizionario etimologico italiano (DEI) di Carlo Battisti e Giovanni Alessio (5 voll., Firenze 1950-1957). Tra i il periodo che va dalle origini fino alla morte di Boccaccio e sono consultabili gratuitamente. Serve da base empirica l’ampia ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] ad aspetti della realtà e della cultura materiale come boccaccio «recipiente di vetro per conservare alimenti», buatta « province napoletane» 7, pp. 537-538.
Del Tufo, Giovanni Battista (2007), Ritratto o modello delle grandezze, delitie e meraviglie ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] (1875), I parlari italiani in Certaldo alla festa del V centenario di messer GiovanniBoccacci, Livorno, Francesco Vigo (rist. anast. Bologna, Forni, 1972).
Salviati, Leonardo (1584), Degli auuertimenti della lingua sopra ’l Decamerone, Venezia ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] , ma sì ben Volgare"; questa tesi egli ritiene del resto corroborata dall'autorità di Dante, Petrarca, Boccaccio, Castelvetro, Giovanni e Matteo Villani. In questo lungo capitolo conclusivo vengono considerate la lingua volgare e quella latina e il ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] della lingua viene data dall’attività dei grammatici. Giovanni Francesco Fortunio dai Fragmenta – e dai Trionfi un Petrarca non tradito, precisamente in concomitanza col Boccaccio (un Boccaccio ciceronizzato) è, cosa risaputa, il Cinquecento bembesco ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] ➔ Petrarca per la poesia, quella del Decameron di ➔ Boccaccio per la prosa. A questa scelta lo induceva il suo di A. Donnini, Roma, Salerno Editrice, 2 voll.
Fortunio, Giovanni Francesco (1999), Regole grammaticali della volgar lingua, a cura di C ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della Chiesa, anche un sign. più ristretto,...