DADDI, Bernardo
E. Neri Lusanna
(o di Daddo)
Pittore attivo prevalentemente a Firenze, del quale si hanno notizie dal 1312 al 1348; documentato con il patronimico D. dagli anni venti fino alla metà [...] . nr. 1301).È agli inizi del quarto decennio che si ebbe uno dei momenti di maggior contatto tra D. e la bottega di Giotto, in assenza del maestro, attivo a Napoli dal 1328 al 1334, di cui danno conto le reciproche influenze non solo con Taddeo Gaddi ...
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Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] fine dell'Antichità. L'avvento di N. segnò un'umanizzazione dell'arte, che fu ripresa, al principio del Trecento, proprio da Giotto, seguace di N. nel senso più profondo del termine.
Vita e opere
È detto de Apulia in due documenti del maggio 1266 ...
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MAESTRO di ISACCO
A. Tomei
Con questa denominazione parte della critica individua lo sconosciuto pittore che, nella basilica superiore di S. Francesco ad Assisi, eseguì intorno al 1290 i due riquadri [...] Matthiae. Pittura romana del Medioevo, II, a cura di F. Gandolfo, Roma 1988, p. 367; A.M. Romanini, Arnolfo all'origine di Giotto: l'enigma del Maestro di Isacco, StArte, 1989, 65, pp. 5-26; id., Gli affreschi, in Basilica Patriarcale in Assisi. San ...
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Masaccio
Manuela Gianandrea
Il fondatore dell’Umanesimo in pittura
L’importanza di Masaccio e le innovazioni che porta nell’arte sono paragonabili solo a quelle di pochissimi pittori nella storia dell’arte, [...] brutto carattere ma dal fatto che si trascurava pensando solo alla pittura e che deve aver studiato l’opera di Giotto, cogliendone il significato più autentico, quello di comprendere e rappresentare l’essenza delle cose e delle persone.
Le novità di ...
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Pittore fiorentino, attivo nella prima metà del sec. 14º, forse padre di Giottino. È ricordato dalle fonti (F. Villani, L. Ghiberti, G. Vasari) come uno dei migliori allievi e seguaci di Giotto, abile [...] nell'imitare la natura e dalla maniera "dolcissima"; le opere a lui riferite, a Firenze e ad Assisi, tuttavia, sono andate perdute o non sono identificabili con certezza. Restituiti a P. Capanna i dipinti ...
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Storico e critico d'arte italiano (Roma 1899 - ivi 1982); prof. univ. dal 1948, ha insegnato storia dell'arte medievale e moderna nell'univ. di Napoli. Ha scritto fra l'altro: Storia della scenografia [...] (1957); Incontri con Roma nel Rinascimento: L. B. Alberti, Donatello, A. Mantegna, Raffaello (1960); Michelangelo pittore (1964); Giotto e l'architettura (1967); Arnolfo e il gotico italiano (1969); Simone Martini e il suo tempo (1971); Gian Lorenzo ...
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UMBRIA
P. Scarpellini
Regione dell'Italia centrale, tra Toscana, Marche e Lazio, compresa nell'alto e medio bacino del Tevere e limitata verso E dalla catena appenninica.
Storia e urbanistica
I confini [...] Painting, II, 3, Firenze 1956, pp. 121-131; III, 2, 1957, pp. 89-111; IV, 2, 1961, pp. 117-198; G. Previtali, Giotto e la sua bottega, Milano 1967 (19933); A. Caleca, Miniatura in Umbria, I, La Biblioteca Capitolare di Perugia, Firenze 1969; F. Santi ...
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GUGLIELMO da Forlì
Marta Ragozzino
Di G., detto anche Guglielmo dagli Organi dal nome di una antica e nobile famiglia della città (Viviani Marchesi) e ricordato da Vasari tra i discepoli di Giotto, [...] guide ottocentesche Casali e Calzini - Mazzatinti) che, sulla base della nota vasariana, considerarono G. allievo di Giotto, e per questo "mitico fondatore della scuola pittorica forlivese" (Argelli), immaginarono che egli fosse vissuto nei primi ...
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Collezionista e critico d'arte (Plymouth, Massachusetts, 1874 - Assisi 1955). Stabilitosi in Italia, ebbe contatti con B. Berenson. Si dedicò alla critica e soprattutto allo studio dell'arte senese e dell'Italia [...] centrale (Giotto, 1902; Vita di Pietro Laureati, 1912; Pitture senesi, 1934). La sua pregevole raccolta di dipinti del Trecento e del Quattrocento è passata in eredità ai francescani di Assisi. ...
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MAESTRO della S. CECILIA
V. Santoleri
Pittore anonimo, attivo a Firenze nel primo quarto del sec. 14°, così denominato dal dossale con S. Cecilia (Firenze, Uffizi), databile intorno al 1304 e proveniente [...] , BurlM 50, 1927, pp. 91-104; P. Toesca, La pittura fiorentina del Trecento, Verona 1929, pp. 41-42; P.M.B. Marinangeli, Giotto nella basilica di Assisi, Assisi 1937, p. 37; A. Parronchi, Attività del Maestro di S. Cecilia, RivA 21, 1939, pp. 193-228 ...
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giottesco
giottésco agg. (pl. m. -chi). – Di, o relativo a, Giòtto di Bondone, illustre pittore fiorentino comunem. noto come Giotto (c. 1267-1337): gli affreschi g. nella cappella degli Scrovegni, a Padova; l’influenza g. sui pittori del...
o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec. 7°...