Il 'partito romano'
Andrea Riccardi
Papato e Roma dopo il 1870
Roma rappresenta un riferimento decisivo non solo nell’esercizio del ministero del papa e del servizio della sua Curia, ma anche nell’immaginario [...] cambiato i suoi connotati. A partire dal Risorgimento c’è un’imponente rivisitazione dell’idea di Roma che, come nota Federico Chabod diventare un giorno papa, come aveva intuito con lucidità Giorgio La Pira44. Papa Pacelli eliminava a Roma una fonte ...
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Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] moderati come Giuseppe Massari e Federico Sclopis. Molti di costoro già in modo acuto espresso da Giorgio Candeloro28. Ma forse proprio questa, pp. 12 segg.
18 G. Vecchio, Il mito del Centro e i progetti di F. Meda, in Cultura e società in Italia nel ...
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Costantino e la Riforma radicale nel Cinquecento
Il successo di un mito negativo
Marco Cavarzere
Con la comparsa della Riforma protestante sulla scena cinquecentesca, furono revocati in dubbio molti [...] ricordato l’esempio di Federico Barbarossa, che aveva baciato veda G.L. Potestà, Dante profeta e i vaticini papali, in Rivista di Storia del Rotondò, Verso la crisi dell’antitrinitarismo italiano. Giorgio Biandrata e Johann Sommer, in Id., Studi ...
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Cattolici e cultura costituzionale
Nicola Antonetti
Lo Stato liberale: ‘opposizione’ o ‘conciliazione’
Vari furono gli approcci che, dopo l’Unità d’Italia, il pensiero politico cattolico sviluppò verso [...] di diritto amministrativo e costituzionale, i neoguelfi napoletani, a iniziare da Federico Persico, avanzarono, in stretto parlamentare e gli altri poteri dello Stato. In modo analogo, Giorgio La Pira, nel corso della XIX Settimana sociale di Firenze ...
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URBANO VI
Ivana Ait
Bartolomeo Prignano nacque a Napoli nel 1318. Scarse sono le notizie sulle origini della famiglia. Si ritiene che il padre Nicolò, probabilmente proveniente da Pisa, emigrato a Napoli [...] 29 aprile 1379 dalla Compagnia di S. Giorgio, composta di italiani al servizio di U , e Maria, figlia di Federico III d'Aragona re di v., p. 480; G. Barone, Caracciolo, Nicola Moschino, in D.B.I., XIX, pp. 435-37; J.N.D. Kelly, The Oxford Dictionary ...
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Cesaropapismo
Gilbert Dagron
Il termine caesaro-papia comparve per la prima volta nel manuale di teologia protestante di Justus Henning Böhmer (1674-1749), per caratterizzare l'atteggiamento di un sovrano [...] da Otranto, Giorgio di Gallipoli), i quali nelle lettere, nei panegirici o nei pamphlets adoperavano con destrezza i temi e il vocabolario di un cesaropapismo soprattutto letterario, in uso a Costantinopoli o a Nicea. Ma alcune lettere di Federico II ...
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DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Primo dei quattro figli maschi dell'uomo politico (sarà, tra l'altro, capo del Consiglio dei dieci) nonché titolare d'un banco privato Andrea (1508-1573) di Giovanni di [...] Pietro, un di s. Giorgio, uno del giglio, un scudierato sposato il suo defunto fratello Federico Borromeo, una "briga", questa Steinherz, Wien 1914, pp. XIIIn., XXVIII n. 1; VI, a cura di I. P. Dengel, ibid. 1939, pp. LIII, LXXIX, XCIII, 224, 232 n. ...
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BERNARDO degli Uberti, santo
Raffaele Volpini
Figlio di Bruno e nato in un anno imprecisato, attorno alla metà del sec. XI, appartenne a una importante famiglia fiorentina, quella stessa, a quanto pare, [...] Segni, qualche mese dopo i fatti romani, al preposito del priorato cassinese di S. Giorgio a Lucca: in essa di storia e letteratura, I, Roma 1951, pp. 137-143; G. L. Barni, Dagli albori del comune all'incoronazione di Federico Barbarossa, in Storia di ...
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DRAGIŠIĆ, Juraj (Benigno Salviati, Giorgio)
Germana Ernst-Paola Zambelli
Nacque in Bosnia, a Srebrenica, in data incerta. Indicazioni autobiografiche portano agli anni fra il 1446 e il 1448; il Ćavar [...] 1477 alla presenza del duca d'Urbino e di Federico d'Aragona, futuro re di Napoli, nella quale aveva , Milano 1931, I, pp. 340, 496, 501 s., 504 s.; II, pp. 213 ss., 225, 476, 497, 556; L. Jadin, Benigno dei Salviati (Giorgio ou Gregorio), in ...
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Michele Scoto
Piero Morpurgo
Magister, traduttore arabo-latino, filosofo, enciclopedista, astrologo, scienziato, nacque intorno al 1190; forse discendente della famiglia degli Scott di Balwearie presso [...] Germano cronista formatosi a Montecassino; i poeti italo-bizantini Giorgio da Gallipoli, Giovanni da Otranto, l'astrologia agli studenti. In quest'opera M. riporta i quesiti che Federico II rivolge allo scienziato: qual è la struttura della Terra ...
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diniano
s. m. e agg. Sostenitore di Lamberto Dini; che si richiama alla sua linea politica. ◆ Anche Letizia Moratti si è lasciata lusingare dal «workshop» diniano. (Foglio, 28 ottobre 1999, p. 1, Prima pagina) • Il ricordo di questo «giallo»...
gattomane
agg. (scherz. iron.) Che è fissato per i gatti, che ama smodatamente i gatti. ◆ Per i gatti ricchi e per i loro padroni prospera a Roma, in via Federico Cesi, un negozio unico nel suo genere in Italia: […] Amore per i gatti o consumismo...