Arte
Tecnica decorativa con la quale, per mezzo di frammenti (ordinariamente piccoli cubi, detti tessere musive) di pietre naturali, di terracotta o di paste vitree, bianche, nere o colorate, applicati [...] figurati policromi dal 1° al 6° sec. d.C. ad Antiochia, ad Apamea, a Costantinopoli. Diversa la tradizione orientale Sinai e per una serie di m. a Salonicco (Hòsios David, S. Giorgio, S. Demetrio, S. Sofia). Del periodo iconoclasta sono i m. della ...
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GUGLIELMO I d'Altavilla, re di Sicilia
Francesco Panarelli
Nacque tra il maggio 1120 e il maggio 1121, se si accetta la notizia di Romualdo Guarna, arcivescovo di Salerno, secondo la quale (p. 253) [...] i suoi più importanti collaboratori, come Giorgiod'Antiochia, Filippo di al Mahdia, il Liber de Regno Sicilie, a cura di G.B. Siragusa, in Fonti per la storia d'Italia [Medio Evo], XXII, Roma 1897, ad ind.; Necrologio del "Liber confratrum" di ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Le testimonianze islamiche nella penisola italiana: Palermo
Vladimir Zoric
Palermo
Nel corso del III secolo a P. era già largamente introdotto il cristianesimo, come [...] dei governanti normanni aveva investito subito anche l’area extra moenia. Nel quarto decennio del XII secolo, l’ammiraglio Giorgiod’Antiochia fece costruire a proprie spese a valle del guado del fiume Oreto un enorme ponte a sette arcate in pietra ...
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DOXAPATRES, Nilo
Vera Falkenhausen
Il luogo e la data della sua nascita sono sconosciuti. Secondo le poche notizie sicure sulla sua vita e la sua carriera, il D. visse e fu attivo in Sicilia durante [...] del defunto ammiraglio greco Eugenio I e dall'altra i chierici della chiesa di S. Maria, fondata dall'ammiraglio Giorgiod'Antiochia a Palermo (si tratta della cosiddetta Martorana), appartenevano all'élite greca della capitale del Regno normanno. Il ...
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Città della Siria settentrionale, a 36°10′ di latitudine N. e 36°6′ di longitudine E., sulla sponda sinistra dell'Oronte (Nahr el-‛Āṣī), a 22 km. dalla foce; si estende fino alle pendici del monte Silpio [...] , 1915; L. Bréhier, Les trésors d'argenterie syrienne et l'école artistique d'Antiochie, in Gazette des Beaux Arts, marzo 1920. Sul calice d'Antiochia in particolare, G. de Jerphanion, Le calice d'Antioche, in Orientalia Christiana, VII, n. 27 ...
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Denominazione con cui si indica solitamente l’Impero Romano d’Oriente, da Bisanzio antico nome della capitale Costantinopoli.
Storia
L’antagonismo fra Occidente latino e Oriente ellenistico prese corpo [...] Cameniato, Leone Diacono e i cronisti Giovanni Skilitze e Giorgio Cedreno.
Il quarto periodo (sec. 12°-15°) comprende grande diffusione l’oreficeria siriaca (calice di Antiochia, piatti d’argento da Kerynia); laboratori celebri furono a ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] pilastri corinzî o compositi formanti l'ossatura degli edifici nel S. Giorgio Maggiore (1565-80) di Venezia, a tre navate con cupole mentre s'accentua il dissidio tra le scuole rivali d'Antiochia e d'Alessandria e tra i grandi patriarcati. Teodoro di ...
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. Dopo il pullulare dell'eresia gnostica e la fine delle persecuzioni, la controversia ariana si deve considerare, tra le grandi crisi attraversate dal cristianesimo antico, la più grave e ricca di conseguenze. [...] sia, precisamente, la posizione dogmatica di quel Luciano d'Antiochia, che conosciamo come discepolo di Paolo di Samosata, condannavano i capi del partito avverso, Acacio di Cesarea, Giorgio di Laodicea, Ursacio di Singiduno, Valente di Mursa.
Era ...
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È il nome di due personaggi del sec. IV, padre e figlio, il secondo dei quali ha particolare importanza nella storia del pensiero cristiano.
Ma nemmeno Apollinare il Vecchio è insignificante. Nativo di [...] si fermò a Laodicea, ospite degli Apollinari, che il vescovo Giorgio, ariano, scomunicò. Non è improbabile che il figlio si immutabilmente simile" (ἀπαραλλάκτως ὅμοιος) che risaliva a Luciano d'Antiochia e si trova in formule arianeggianti. Vi fu a ...
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Con questo nome si suol designare il concilio aperto a Ferrara l'8 gennaio 1438 e che, trasferito l'anno seguente a Firenze, proclamò (6 luglio 1439) la unione fra la chiesa greca e quella latina. L'unione [...] una sessione solenne d'apertura alla quale parteciparono i delegati dei patriarchi d'Alessandria, d'Antiochia, e di Gerusalemme Costantinopoli (29 maggio 1453). Maometto II fece eleggere patriarca Giorgio Scolario, che prese il nome di Gennadio II. ...
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