MITOLOGIA
Animale favoloso dall’aspetto di serpente o di rettile o di pesce immane, con testa di cane, gatto o lupo, ali di pipistrello, zampe di aquila, bocca multilingue che emette fuoco (fig. 1).
Nell’antico [...] ; e così pure in testi gnostici e in papiri magici, nonché nell’iconografia cristiana, vinto e calpestato da santi (Giorgio, Michele ecc.), in cui può rappresentare anche l’idolatria. Come personificazione del male, nel Medioevo, il d. si oppone ...
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api e vespe
Giorgio Celli
Insetti che vivono in società
Appartenenti alla classe degli Insetti, api e vespe sono molto simili, sia per l'aspetto sia perché entrambe le famiglie di cui fanno parte sono [...] di numero. Durante questa crescita, la regina, che nell'alveare è una sovrana assoluta, produce una sostanza che circola di bocca in bocca tra le operaie e che impedisce loro ‒ un vero e proprio ordine chimico, cui non si può trasgredire! ‒ di ...
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Società animali
Giorgio Celli
Il problema della socialità tra gli animali
Le società animali, perlomeno quelle più famose e complesse delle api e delle formiche, costituivano già per Darwin un appassionante [...] le api, sorelle o sorellastre, sarebbero in grado di discriminarsi, perché è stato dimostrato che lo scambio di cibo bocca a bocca, detto trofallassi, è tanto più intenso quanto più è elevato il numero dei geni condivisi. Questa discriminazione di ...
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Il mondo degli animali
Giorgio Celli
Animali in città
Non è facile, soprattutto per chi vive in città, vedere e conoscere gli animali. Ma in realtà è sufficiente imparare a guardarsi intorno per scoprire [...] a morire in quanto sono le foglie che fabbricano il nutrimento della pianta. Difatti, i piccoli insetti, con la loro bocca come una siringa, succhiano gli zuccheri che circolano nella foglia, lungo piccoli canali simili alle nostre vene, derubando la ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare a parlar meco (Dante); Come uom che per...
lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura presi, senza altro dire lasciarono la fune,...