Il testo descrittivo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macro atto linguistico (ossia di una azione [...] notte, al giardino. Nella seguente descrizione del San Giorgio di Vittore Carpaccio (Venezia 1460-1526), la bello, un ovale allungato e stretto, con un naso troppo grande e la bocca larga ma con le labbra sottili e pallide. Gli occhi erano neri e ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] non sapendo dove nascondere i quattro zecchini, se li nascose in bocca e precisamente sotto la lingua (Collodi, Le avventure di Pinocchio, più tardi lui stesso), si era sempre presentato al controllore (Giorgio Bassani, Gli occhiali d’oro, p. 249)
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] (4) e il nominativo assoluto (5):
(1) essendo Giorgio arrivato tardi, Claudia non è potuta uscire
(2) uscito Giulio gambe penzoloni di fuori
b. entra nella stanza, la sigaretta in bocca e le mani in tasca
c. Le segretarie lo videro dunque apparire ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] per es., si registrano varianti del tipo Boca e Bocca, Galasso e Galazzo, Femenela e Femenella, Stornelon e vol. 25º, ad vocem.
Moscheni, Alberto & Tiozzo, Pier Giorgio (1993), Detti e romenanse di Chioggia e di Sottomarina, «Chioggia» 6 ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] e nome (25):
(24) ah, Gianni dunque ha cambiato lavoro
(25) Giorgio ha comprato una … ehm … automobile.
Le interiezioni, sia proprie sia improprie, , buongiorno, arrivederci
auguri auguri, in bocca al lupo
formule di cortesia complimenti, ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] durante l’articolazione del fono, fuoriuscendo anche dalla bocca quando l’occlusione orale sia rilasciata.
Le bilabiali 1525, in Maraschio 1993: 217). La proposta di ➔ Gian Giorgio Trissino di distinguere ‹u› vocale da ‹v› consonante si afferma ...
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Le parole relative al corpo umano hanno un’importanza specifica nella lingua in quanto occupano un posto di rilievo in una varietà di ambiti specialistici, come la medicina (e più latamente le scienze [...] avere / sentirsi il cuore in gola, battere i denti, lasciare a bocca aperta) e, anche, tra l’agitazione fisica e le emozioni intense (avere ai dizionari, Bologna, il Mulino.
Cardona, Giorgio Raimondo (1976), Introduzione all’etnolinguistica, Bologna, ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] 'dov'è che ti ho visto?'; costrutti con tema sospeso: 'Giorgio, non gli ho detto nulla'). L'assunzione di questi e altri tratti 1980².
N. Galli de' Paratesi, Lingua toscana in bocca ambrosiana. Tendenze verso l'italiano standard, Bologna 1984, 1985 ...
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VOTIACHI
Arthur HABERLANDT
Carlo TAGLIAVINI
Giorgio PULLE'
I Votiachi appartenenti, assieme ai Permi e Sirieni, al gruppo ugro-finnico, contano circa 600.000 persone e sono stanziati alle sorgenti [...] composti di due termini diversi che riuniti dànno un concetto più generale e unico, p. es., im-nir propriamente "bocca-naso" = "viso"; nil-pi "ragazza, ragazzo" = "bambini, figliuoli". Il lessico contiene molti elementi di origine turca, parecchi dei ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare a parlar meco (Dante); Come uom che per...
lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura presi, senza altro dire lasciarono la fune,...