Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta [...] la nozione di gene strutturale (➔ gene) e una delle tappe del percorso che ha portato alla corretta impostazione del problema del codice genetico. Si può quindi affermare che la g. biochimica abbia fatto da ponte tra la g. formale e la g. molecolare ...
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Dagna Bricarelli, Franca. – Genetista italiana (Genova 1941 - ivi 2014). Genetista di fama internazionale, si è laureata nel 1965 in Scienze biologiche e specializzata in Microbiologia medica (1971) presso [...] al 2003 consigliere del Consiglio superiore sanità e dal 2007 al 2008 componente della Commissione ministero della sanità del Dipartimento di Scienze genetiche presso l'ospedale Galliera, dal 2005 al 2009 è stata presidente della Società italiana di ...
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Biologo e genetista sudafricano (Germiston 1927 - Singapore 2019). Introdusse il nematode Caenorhabditis elegans come fondamentale modello sperimentale per lo studio dello sviluppo cellulare di un organismo. [...] Nel 2002 ha ricevuto il Nobel per la fisiologia o medicina per le scoperte sui meccanismi di regolazione genetica dello sviluppo degli organi e della morte cellulare programmata. Nel 2001 ha pubblicato l'autobiografia A life in science. ...
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Agronomo genetista (Crispiero di Castelraimondo, Macerata, 1866 - Roma 1942); prof. di agraria e poi direttore dell'Istituto nazionale di genetica di Roma, fondato nel 1919; nel 1929 fu nominato senatore; [...] dal 1941 socio nazionale dei Lincei. Esplicò una prodigiosa attività nel miglioramento delle piante agrarie, soprattutto con la creazione di numerose varietà nuove di frumento e di altre specie, come mais, ...
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Kerr, Warwick Estevam. – Genetista, ingegnere agronomo ed entomologo brasiliano (Santana de Parnaíba 1922 - Ribeirão Preto 2018). Ritenuto una delle massime autorità mondiali nel campo della genetica delle [...] tra Apis mellifera scutellata e alcune sottospecie europee creando l’ibrido intraspecifico noto come ape africanizzata. Docente di Genetica dal 1964 presso l'Università di San Paolo, trasferitosi a Manaus nel 1975 ha istituito l’Instituto nacional ...
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Patologo e genetista statunitense (n. Palo Alto, California, 1959). Laureato in matematica alla University of California di Berkeley (1978), ha conseguito il dottorato in biologia al Massachussetts Institute [...] 'acido ribonucleico, arrivando alla scoperta che le molecole di RNA non hanno soltanto il compito di trascrivere l'informazione genetica codificata dal DNA, ma che alcune di esse fungono da interruttori capaci di disattivare un gene. Grazie ai suoi ...
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Medico e genetista francese (Montrouge 1926 - Parigi 1994). Dal 1964 prof. di genetica presso la facoltà di medicina di Parigi. Autore di numerose ricerche di genetica umana; nel 1959 scoprì, in collaborazione [...] con R. Turpin e M. Gautier, che il mongolismo (o idiozia mongoloide) è dovuto alla presenza di un cromosoma soprannumerario nella coppia n. 21 (trisomia 21). Da tale osservazione ebbe origine una serie ...
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Cohen, Stanley Norman. – Genetista statunitense (n. Perth Amboy 1935). Docente di Genetica dal 1977 presso la Stanford University, ha concentrato i suoi studi sulla resistenza agli antibiotici indotta [...] di trasferire in una cellula un gene prelevato dal DNA di una specie diversa. La creazione del primo organismo geneticamente modificato (OGM) attraverso la clonazione di un gene di rana all’interno di un batterio Escheria coli, effettuata nel ...
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Stanca, Antonio Michele. – Genetista italiano (Soleto, Lecce, 1942 - Vaio di Fidenza, Parma, 2020). Laureato in Scienze agrarie presso l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ha svolto attività di [...] negli atenei di Milano, Piacenza, Modena e Reggio Emilia. I suoi studi sono stati focalizzati al miglioramento genetico dei cereali, in particolare dell’orzo; vicepresidente dell'Accademia dei Georgofili, presidente dell’Unione delle Accademie per ...
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Botanico, genetista, e fitogeografo (n. Mosca 1887 - m. forse Magadan 1943). Studiò scienze agrarie e lavorò a Cambridge e a Londra con W. Bateson. Rientrato in patria, svolse importanti ricerche sulle [...] serie omologhe della variabilità genetica e sui centri geografici di origine delle piante coltivate (Centry proischoždenija kul´turnych rastenij "Centri di origine delle piante coltivate", 1926), vasto lavoro che gli procurò larga fama e l'attenzione ...
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genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...