Composizione, concepita come introduzione a un’opera teatrale, a un oratorio o a una cantata. Pur con precedenti fin dal 16° sec., l’o. conobbe una sistemazione formale soltanto alla fine del 17° sec.: [...] in Francia con G.B. Lulli, in Italia con A. Scarlatti. Le forme dell’o. francese (o lullista) constano di un breve adagio solenne (a note puntate, di stile omofono, quasi di lento corteo regale), di un allegro fugato moderatamente sviluppato, spesso ...
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liuterìa Arte di costruire strumenti musicali a corde, sia ad arco sia pizzicate; per estensione, bottega o laboratorio in cui si costruiscono viole, violini, violoncelli, contrabbassi, chitarre, tiorbe, [...] d’intaglio e qualità di suono. Tra questi: P. Dardelli a Mantova, G. Brensi, G. Della Corna, Zanetto e Pellegrino da Montechiari, G.B. Doneda e G. Virchi a Brescia. Con G. Bertolotti detto Gasparo da Salò (1540-1609), figlio di Francesco «Violì ...
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(Sir John Falstaff) Personaggio dell'Henry IV e di The merry wives of Windsor di W. Shakespeare. È un vecchio cavaliere del sec. 15°, pingue e buontempone, uno smargiasso che trova sempre qualche espediente [...] tipicamente inglese.
Il soggetto, variamente rielaborato, ispirò G. Verdi (Falstaff, su libretto di A. Boito tra i quali A. Salieri (Falstaff ossia le tre burle, 1799), O. Nicolai (Le allegre comari di Windsor, 1849), R. Vaughan Williams (Sir ...
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(gr. Πηνελόπεια o Πηνελόπη) Nella mitologia greca, la fedele moglie di Ulisse. Partito Ulisse per la guerra di Troia, Penelope, lasciata a Itaca col figlio Telemaco nato da poco, rimase presto sola padrona [...] lo riconobbe.
Varie opere d'arte, anche in età moderna, si sono ispirate alla figura e alla leggenda di Penelope; specialmente musicali, da quelle di D. Cimarosa (1749) e N. Jommelli (1754), a quelle di N. Piccinni (1785) e G. Fauré (1913). ...
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Strumento musicale a fiato, ad ancia doppia, con tubo di legno leggermente conico e svasato all’estremità inferiore, lungo il quale si aprono i fori e sono collocate le chiavi. L’origine dello strumento [...] , nel timbro, nella facilità d’esecuzione, da valenti costruttori (F. Triebert e T. Böhm).
Una varietà dell’o. è il moderno corno inglese. Non è più in uso il cosiddetto o. d’amore, di origine tedesca (1720 ca.), utilizzato per la prima volta da ...
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Cantante (Monticelli d'Ongina, Piacenza, 1755 - Bologna 1806). Soprano drammatico, celeberrima ai suoi tempi in tutta Europa per la perfezione della voce e della tecnica. Esordì a Parigi nel 1776 all'Opéra-Bouffe, [...] , che la assunse come cantante di corte insieme al compositore G.B. Viotti. Trasferitasi in seguito a Napoli, fu per l'altro, in Zenobia in Palmira di Paisiello (1790), La vendetta di Nino, o sia Semiramide di Bianchi e Gionata di Piccinni (1792). ...
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suite Composizione strumentale diffusa in epoca barocca, formata da più movimenti, prevalentemente di danza, di uguale tonalità. Di origine cinquecentesca, e sviluppatasi poi, con vari schemi, nel Seicento, [...] , o il rondò). Tra le più note le s. inglesi e quelle francesi di J.S. Bach. Nel 19° e 20° sec. si affermò il concetto di s. come insieme di musiche tratte da balletti (Lo schiaccianoci di P.I. Čajkovskij) e opere teatrali (Carmen di G. Bizet ...
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Formazione jazzistica formata da 10 a 20 (o più) esecutori, contrapposta al combo, costituito invece da un numero ridotto di elementi (da tre a otto esecutori, per es., il classico trio costituito da [...] tromboni (sezione degli ottoni o brass section), 4-5 sassofoni (sezione delle ance o reed section), pianoforte, chitarra quelle guidate da D. Redman, C. Calloway, C. Basie, B. Goodman, A. Shaw, B. Crosby, T. Dorsey, G. Miller, D. Gillespie e altri. ...
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settimino medicina Figlio nato da un parto pretermine, tra la fine del settimo e l’inizio dell’ottavo mese di gravidanza. I neonati s. sono classificati fra i prematuri perché, pur potendo vivere in maniera [...] da camera per 7 strumenti o, meno frequentemente, per 7 voci, accompagnate o no; per estensione, il , P. Hindemith. Esempi operistici si hanno in W.A. Mozart (Nozze di Figaro), G. Rossini (Cenerentola, Conte Ory), D.-F.-E. Auber (Fra’ Diavolo ...
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soprano Il registro più acuto delle voci femminili o bianche. A seconda delle caratteristiche espressive e delle possibilità tecniche i s. si distinguono in differenti tipologie, tra le quali s. leggero, [...] (per es., sassofono s.).
Esempi di ruoli che richiedono un s. leggero sono: Adina in L’elisir d’amore di G. Donizetti; Dinorah di G. Meyerbeer, Ofelia in Hamlet di A. Thomas. Richiedono un s. lirico: Cio-Cio-San in Madama Butterfly, Liu in Turandot ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...