Arte e uso di comporre versi all’improvviso, senza preparazione e meditazione, o di comporre musica nell’atto stesso di eseguirla. È detta i. l’opera stessa, letteraria o musicale che si compone improvvisando. [...] in chiesa o in concerto o in teatro, spesso fornendo anche preludi, postludi improvvisati. Grandi improvvisatori furono G.F. che rifiutava l’adozione di qualsiasi riferimento armonico o ritmico predeterminato, recuperando al contempo alla pratica ...
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arte Arte c. Insieme di correnti artistiche ispirate al concetto formulato da T. van Doesburg in un manifesto pubblicato sul numero unico della rivista Art Concret (1930); vi si auspicava un tipo di arte [...] . (MAC), costituito da A. Soldati, B. Munari, G. Dorfles e G. Monnet. Legata al concetto di struttura, cioè al principio uomo solo. Pezzi di musica c. sono stati scritti anche da compositori quali O. Messiaen, P. Boulez, P. Henry, E. Varèse, L. Berio ...
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sonata In musica, composizione strumentale, variamente modificatasi nel corso dei secoli, articolata in uno o più movimenti a carattere contrastante.
Il termine s. comparve nel Cinquecento a indicare un [...] della s. definendone la struttura tipo: per pianoforte o strumento a tastiera o per qualsiasi strumento e pianoforte, essa era di solito in tutti i movimenti (C. Franck, C. Saint-Saëns, G. Fauré). Nel 20° sec., nel rifiuto dei paradigmi classici, ...
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Attore, regista e musicista italiano di origine bulgara (n. Plodviv, Bulgaria, 1946 ). O. ha unito le sue esperienze di attore e musicista nella proposta di un «teatro musicale», nella quale ha trovato [...] collaborazioni con importanti personalità teatrali, tra cui Pier'Alli, G. Marini, F. Parenti, T. Kantor. E proprio con di B.Brecht (2006) e Oltre i confini. Ebrei e zingari., che O. ha portato in scena dal 2009 con la Stage Orchestra e da cui nel ...
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soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] quanto la stessa sostanza individuata, in quanto sorregge gli attributi, o ‘accidenti’, che a essa ineriscono. E siccome il rapporto reale è mantenuto ancora da Descartes; ma già T. Hobbes e G.W. Leibniz adoperano il termine per designare il s. dell’ ...
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letteratura Tendenza letteraria italiana, corrispondente al naturalismo (➔) francese. Il v. nasce nel secondo Ottocento, quando l’aspetto del romanticismo che tendeva alla parola-musica si era ridotto [...] quello francese. Per es., il massimo scrittore verista d’Italia, G. Verga, che pure nella seconda e più importante fase della narrativa tardo-romantica.
Contemporaneamente, nel campo della poesia, O. Guerrini con i suoi Postuma (1877) diede l’avvio ...
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Conduttore, autore radiotelevisivo e musicista italiano (n. Foggia 1937). Raggiunta la notorietà con il programma radiofonico Alto gradimento (1970), ha poi creato in televisione spettacoli originali quali [...] per me (2005), Stiamo lavorando per noi (2007) e A lunga durata – Arbore e gli aborigeni (2010-11); nel 2012 A. ha pubblicato con G. Telesforo il DVD della trasmissione D.O.C., realizzata tra il 1987 e il 1990. Nel 2013 è stata edita a cura di ...
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Musica
Produzione di suoni modulati attraverso la voce. Il termine indica anche un componimento musicale per voci sole o accompagnate da strumenti.
Dal concetto prevalente nell’antichità classica di c. [...] , di C.W. Gluck e, nel corso del 19° sec., da parte di G. Rossini, G. Verdi e R. Wagner.
Zoologia
Il c degli uccelli è una voce modulata (distinta dal richiamo o dalle voci o dal verso): consiste generalmente in una frase composta di suoni simili ...
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(ted. Götterdämmerung) La fine del mondo, nella mitologia nordica, descritta ampiamente nella Völuspá (il "canto [profetico] della veggente"), il carme escatologico dell'Edda norrena. Il tedesco Götterdämmerung [...] dei l'influenza di religioni e di concezioni straniere, quali la stessa escatologia iranica o l'apocalittica giudaico-cristiana. Lo storico francese delle religioni G. Dumézil (1898-1986) ha tentato invece di restituire il ciclo narrativo che si ...
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Travestimento burlesco di un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico o anche critico, consistente, nel caso di opere di poesia (meno spesso di prosa), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, [...] Bembo «Crin d’oro crespo…») a poemi interi (come l’Eneide travestita di G.B. Lalli). Tra i cultori della p. nel 20° sec.: L. diffuso nel 16° sec., che utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...