Musica
Spettacolo, detto anche melodramma, in cui l’azione teatrale si sviluppa attraverso la musica e il canto. Pur assumendo denominazioni diverse a seconda di argomento (o. buffa, o. seria), epoca e [...] R. Leoncavallo e U. Giordano), il periodo tra 19° e 20° sec. fu caratterizzato dalla personalità di G. Puccini che creò un tipo d’o. di grande impatto con melodie attraenti, ma allo stesso tempo raffinata nella concezione drammatico-musicale. Tra le ...
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Musicista (Halle an der Saale 1685 - Londra 1759); figlio di un chirurgo di Halle, studiò dapprima musica con F. W. Zachow, poi (1702-03) iniziò gli studi giuridici all'univ. di Halle, ma, divenuto organista [...] lavori proprî con quelli di un operista autenticamente italiano, G. B. Bononcini, chiamato espressamente. Non meno di titanica non è mai così piena come nell'epopea drammatica: classica o sacra. Oggetto di immutato culto in Gran Bretagna, la figura ...
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Componimento poetico-musicale, cantato da coro e spesso accompagnato da strumenti. Caratterizzato da una struttura strofica, l’i., già nella musica greca e poi nel canto liturgico cristiano, era destinato [...] lo schema metrico della canzonetta, mediato dall’esempio di G. Parini: così A. Manzoni negli I. sacri.
Nell può far risalire la compilazione di buona parte dell’Hymnus ambrosianus o Te Deum.
Nella letteratura greca si segnalano poi personalità come ...
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Musicista (Cremona 1567 - Venezia 1643), figlio del medico Baldassarre. Studiò contrappunto e viola con M. A. Ingegneri. Passò poi, ventiduenne, alla corte di Mantova quale violista e, dal 1603, maestro [...] da parte dei tradizionalisti e, in particolare, del canonico G. M. Artusi. Pure richiamandosi ai modi tonali medievali. accordi verticali tra i quali si inquadrano passi monodici o dialoghi a 2 o a 3 voci. Nascono in tale ambiente composizioni come ...
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Musicista (Erasbach, Palatinato, 1714 - Vienna 1787). Figlio di un guardiacaccia di principi, visse in Boemia durante la prima infanzia. Fu poi, ragazzo, violinista e cantore in chiesa, finché il maestro [...] di tale potenza da sollevare l'entusiasmo. Ma dopo la nuova Alceste del 1776, le ostilità dei tradizionalisti (italianizzanti o fedeli a G. B. Lulli e a J.-Ph. Rameau) si levarono focose, generando una contesa, rimasta celebre, fra tradizionalisti (D ...
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Insieme di strumentisti che collaborano a un’esecuzione musicale, riuniti in un preciso ordine per gruppi di strumenti e disposti a semicerchio sia per motivi di acustica, sia per osservare i gesti e per [...] o. barocca, o. classica ecc.) e del repertorio (o. d’opera, o. radiofonica, o. da ballo, o. jazz). All’interno dell’o a cui si deve un celebre trattato di orchestrazione), R. Wagner, G. Mahler e R. Strauss. Wagner introdusse l’utilizzo del cosiddetto ...
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Insegna militare che distingue i soldati di uno stesso corpo da quelli di altri Stati o di altri corpi; per estensione raggruppamento di soldati raccolti sotto un’unica insegna o di volontari, che esercitano [...] che la promuovono, costituiscono od organizzano, nonché per i capi o i sovventori, e la pena più mite della reclusione da tre slancio si ebbe, in Francia, al tempo di Luigi XIV (per cura di G.B. Lulli) e in Germania, al tempo di Federico II con l’ ...
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Tipo di composizione musicale oppure intrattenimento pubblico o privato dedicato all’ascolto di musica.
Cenni storici
Lo sviluppo storico del c. come composizione musicale appare strettamente legato a [...] altri strumenti, come nei concerti grossi di G.F. Händel e di A. Vivaldi o nei Concerti brandeburghesi di J.S. Bach, per lo più un ciclo di 3 tempi (Allegro-Adagio-Allegro) con o senza brevi adagi d’introduzione agli Allegri, ma se ne hanno anche ...
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Musicista francese (Ciboure, Pirenei Francesi, 1875 - Parigi 1937). Guidò, insieme a C. Debussy, l'innovazione musicale dei primi trent'anni del Novecento, in Francia e ben oltre i suoi confini, esprimendosi [...] musica, al pianoforte (di cui era un raffinato virtuoso) o sul podio direttoriale. Da quel momento R. si appartò les sortilèges, 1925, su libretto della scrittrice francese S.-G. Colette). Infine, nel 1929-31, prima che si manifestassero ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] , per indicare la sonora s’introdusse la nuova lettera G, lieve modificazione grafica del segno C. Il latino classico velare sordo ‹k›, rappresentato generalmente dalla semplice c davanti ad a, o, u e a consonante, mentre davanti a e e i l’italiano ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...