BARZIZZA, Gasperino (Gasparinus Barzizius; G. Bergomensis o Pergamensis)
Guido Martellotti
Era figlio di un Pietrobono, notaio, oriundo di Barzizza, paesello della Val Seriana presso Bergamo, dove la [...] Anthologie, Berlin 1908, pp. 40, 82; Id., Die älteste Briefsammlung des G. B., in Beiträge zur Forschung, n. s., II, München 1929, pp 1904, pp. 195-201; e ora U. Lepore, Postille petrarchesche o note del Barzizza?, in Giorn. ital. di filol., III ( ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] segni diacritici che servono a differenziare ć ‹č’› e č ‹č› da c ‹z›, đ ‹ǧ’› da d ‹d›, š ‹š› da s ‹s›, ž ‹ ̌ʃ› da z ‹ʃ›. Sulla si indirizzò ai «poveri contadini», senza distinzione di stirpe o di fede; dalla Slavonia appena liberata, M.A. Relković ...
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(o Accademia dell’A.) Accademia letteraria, fondata a Roma (1690) da G.V. Gravina, G.M. Crescimbeni e altri 12 letterati, dopo la morte di Cristina di Svezia, nel cui salotto erano soliti riunirsi. Il [...] – anche al di fuori d’ogni ragione storica – a poesie, poeti e artisti d’ogni epoca e luogo, che furono o sembrarono attenti al mero gioco letterario e cantori di un mondo banalmente idillico, lontano dalla realtà.
A. Lusitana Accademia letteraria ...
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(o inarcatura) Superamento logico e sintattico del limite ritmico del verso, ottenuto con la collocazione nel verso successivo di un termine strettamente connesso ad altro del precedente (Ma sedendo e [...] mirando, interminati / spazi di là da quella, e sovrumani / silenzi, G. Leopardi). Mentre poeti come Dante tendono a far coincidere l’unità metrica del singolo verso con l’unità sintattica e concettuale di una frase, di modo che ogni singolo verso ha ...
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(o Port-Royal-des-Champs) Monastero della regione parigina nella valle della Chevreuse, fondato nel 1204 da Matilde di Garlanda, secondo il desiderio di suo marito Matteo de Montmorency-Marly. Popolato [...] nominale e definizione reale), che risente dell’influenza di Pascal, e l’introduzione dei concetti di comprensione e di estensione, che precorre le analoghe distinzioni di J.S. Mill (connotazione e denotazione) e di G. Frege (senso-denotazione). ...
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(o Kudrun) Titolo, dal nome della protagonista, di un poema epico, scritto da anonimo del Sudest tedesco intorno al 1230, giunto in una sola redazione degli inizi del 16° secolo. Il poema, diviso in 32 [...] finale della leggenda di Hilde presuppone il sanarsi dei contrasti, che darà vita alla successiva vicenda di G., figlia di Hilde. Anche G., come Hilde e come la Crimilde del Nibelungenlied, è carattere di orgogliosa inflessibilità, ma infine domina ...
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(o pitiambico) Sistema della metrica antica (composto di πύϑιος «pizio» e ἰαμβικός «giambico»), usato da Orazio negli Epodi in due forme: p. primo, composto di un esametro dattilico (detto anche pizio) [...] e di un dimetro giambico, e p. secondo, composto di un esametro dattilico e di un trimetro giambico. Entrambe le forme furono imitate da G. Carducci nelle sue Odi barbare. ...
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(o haikai) Forma poetica della letteratura giapponese, di sole 17 sillabe sullo schema 5-7-5. Elevata a forma d'arte da Basho Matsuo (1644-1694), ha trovato imitatori nella poesia europea novecentesca, [...] specie in quella francese e in quella italiana ermetica (per es. in G. Ungaretti). ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, [...] termine di un valore autosufficiente ma è condizionato dall'aprirsi, o non aprirsi, di una conveniente "occasione", e anzi si (J. Harrington), alla rinascita tedesca dell'Ottocento (J. G. Fichte, G. W. F. Hegel). L'Italia del Risorgimento riscopre ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] che non si contenta della denuncia di un ceto o di un costume, ma investe la sfera mondana nel (ma solo fino al 1831) si deve ricorrere all'ed. fornita da G. Sforza e G. Gallavresi (2 voll., 1912-21). Sono disponibili le Concordanze degli Inni sacri ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...