Figlio (n. 1147 - m. 1172) di Géza II, cui successe nel 1162. Per l'intervento dell'imperatore d'Oriente Manuele I gli si sostituì Ladislao, fratello di Géza, mentre egli riparò in Austria. Morto Ladislao [...] fu però sconfitto da S. III lo stesso anno. Questi, salito al trono, condusse per cinque anni aspre lotte contro i Bizantini, che si conclusero (1166) con la riconquista del Sirmio e del litorale croato. Nuovamente attaccato dai Bizantini, S. riuscì ...
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Scrittore ungherese (Kolozsvár 1890 - Budapest 1942), giornalista, narratore e drammaturgo, distintosi soprattutto nella novella leggera, piacevole. Fra le sue opere meritano rilievo: le novelle A diadalmas [...] katona ("Il soldato vittorioso", 1930); i romanzi Géza és Dusán ("G. e D.", 1937); Jancsi és Juliska ("Giovanni e Giulietta", 1939); A fattyú ("Il bastardo", 1941); le commedie A pusztai szél ("Vento della puszta", 1931); Lovagias ügy ("Affare ...
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Sorella del primo re di Polonia Mieszko I (922-992), fu seconda moglie di Géza, principe di Ungheria, e madre di Stefano il Santo. Le cronache la chiamano Alba domina, e grazie alla sua influenza come [...] fervente cristiana Géza strinse amichevoli rapporti con l'Impero e chiamò in Ungheria s. Adalberto (Vojtĕch) convertendosi al cristianesimo col figlio Vajk (battezzato col nome di Stefano) e con gran parte del suo popolo nel 985. ...
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Nobile dell'Italia meridionale, vissuto in Ungheria al tempo di re Géza (sec. 10º), da cui ottenne molte donazioni. Fondò, sotto il regno di Stefano I il santo, il monastero di Tata, ricchissimo di beni [...] e centro culturale e collaborò con quel re nella riforma dello stato ...
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Francovich, Géza de
Giovanna Mencarelli
Storico dell'arte, nato a Gorizia il 28 agosto 1902, morto a Roma il 24 novembre 1996. Laureatosi nel 1925 all'università di Firenze, divenne ispettore della [...] storico, de F. accompagnò sempre una puntuale e diretta verifica dei monumenti analizzati, percorrendo instancabilmente, oltre all'Europa, i territori dell'antico impero bizantino e del Medio Oriente; il suo cammino critico a ritroso nella storia si ...
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ALBERTO AZZO
Margherita Giuliana Bertolini
Della stirpe degli Obertenghi, visse tra la fine del decimo e la fine dell'undecimo secolo; morì nel 1097. Dal padre, marchese Alberto Azzo I, ereditò il governo [...] 1074 con cui Gregorio VII lo indica al duca Géza d'Ungheria come il più efficace intermediario tra il ital., LXIV (1952), pp. 158 s., 304, 308 ss.; C. G. Mor, L'età feudale, I, Milano 1952, pp. 166, 183 s., 297, 299, 253-256, 359,373, 380, 447, 525 ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] ) e, tornato infine in Ungheria nel 1945, per Géza Radványi si occupò nel 1947 della sceneggiatura e dei dialoghi di fuori del linguaggio umano, e influisce e guida ininterrottamente i pensieri e i sentimenti dell'uomo" (p. 210). Perché in fondo ...
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PIETRO da Miso
Marco Vendittelli
PIETRO da Miso (de Mizo). – Anteriormente al concistoro del 1158, le notizie su Pietro sono pressoché inesistenti. Delle ipotesi formulate sulle sue origini può considerarsi [...] cardinale vescovo di Preneste, Giulio, per convincere il re ungherese Geza II a riconoscere la sua autorità e non quella dell’antipapa fine del 1159 e incontrò da solo Geza; giunto anche Giulio, i due cardinali cercarono di convincere il sovrano ...
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Reisch, Walter
Patrick McGilligan
Sceneggiatore e regista austriaco, di origine ebraica, naturalizzato statunitense, nato a Vienna il 23 maggio 1903 e morto a Los Angeles il 28 maggio 1983. Nel corso [...] Raub der Mona Lisa (1931; Il ratto di Monna Lisa) di Geza von Bolvary. Con l'avvento del nazismo R., allora all'apice della e My love came back (1940) di Curtis Bernhardt.
Dopo i fatti d'Austria del 1934 che preludevano all'annessione del Paese alla ...
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Garbuglia, Mario
Marco Pistoia
Scenografo e arredatore cinematografico, teatrale e televisivo, nato a Fontespina (Macerata) il 27 maggio 1927. Tra i maggiori scenografi della seconda metà del Novecento, [...] nel 1971 per Waterloo (1970) di Sergej F. Bondarčuk, i cinque Nastri d'argento e il David di Donatello ottenuto nel suoi disegni, lo fece lavorare in Donne senza nome (1950) di Géza von Radványi, nel quale affiancò Piero Filippone. Nello stesso anno l ...
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