Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] più bassa per le vocali basse o aperte (per es. [a]) e piùA) e discendenti (notati A+B), sia toni semplici (notati B* e A*).
Nel complesso, il quadro dell’intonazione italiana si può sintetizzare cercando di attribuire funzioni generali avariabile, ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» [...] indagini più recenti come variabile altamente a Udine, ecc.), di termini tratti dalle lingue straniere (sister, cabeza) o dalla pubblicità (mastrolindo per «uomo calvo»).
Entro le relazioni fra il gruppo e il singolo vanno viste le molteplici funzioni ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] funzioni di mimesi, parodia o polifonia espressiva, come per il Novecento in autori come ➔ Pier Paolo Pasolini e ➔ Carlo Emilio Gadda. Più , una forte variabilità sia nel comportamento comunicativo, sia negli esiti linguistici: a un bambino piccolo ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] è manifestata più intensamente la I pronomi personali tonici hanno un’unica forma per le funzioni di soggetto e oggetto (a Bologna, me, te, lo masch. / li femm., variabili anche in base al ceto sociale, all’età e al sesso dei parlanti. A ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] punto tra una lettera e l’altra, ma si trovano ormai sempre più spesso senza punti (C.I.S.L., ma anche CISL). Nella sigle di nuova coniazione, spesso legate a settori specifici, le cui grafia e pronuncia sono variabili e per le quali non può esserci ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] lo più rispettivamente a sinistra (il padre: funzione soggetto) e a destra (suo figlio: funzione oggetto casi sui pronomi e non sui nomi, e comunque solo in alcune parti variabili del discorso, è tutt’altro che rara nelle lingue del mondo. In inglese ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] bensì tanti italiani televisivi, variabilia seconda della tipologia testuale (➔ ’emittenza privata), esercitò una indubbia funzione di modello, in un contesto progettato tout court (➔ lingua parlata), più che in quello specificamente televisivo:
(1 ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] una stessa parola, in quanto rappresentano l’elemento variabile che si combina con l’elemento stabile, ➔ lingue romanze e italiano) i suoi morfemi flessivi tendono a svolgere piùfunzioni nello stesso tempo, per es. genere e numero nell’aggettivo: ...
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Le ➔ preposizioni formano un gruppo di nove elementi invariabili (► variabili e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di, in, per, su, tra e la sua variante fra.
A queste preposizioni proprie si aggiunge [...] composto da:
(a) le preposizioni cosiddette improprie, fatto di parole che hanno anche altre funzioni (tipicamente ➔ della preposizione non obbedisce più ai criteri relativamente sistematici ravvisabili nei complementi (per cui a indica «verso», da ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] più importanti nel campo della fonologia, che studia i suoni in rapporto alla loro funzione distintiva, vale avariabili-modello di mutamento strutturale. Inoltre, lo schema convenzionale della differenziazione ha lasciato il posto a un modello più ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...