Complessità sociale
Niklas Luhmann
Storia del concetto di complessità
Il concetto di complessità designa la possibilità di descrivere l'unità (di un sistema, di un ambiente, del mondo, ecc.) ricorrendo [...] fra le componenti; 3) della variabilità delle componenti e delle loro relazioni funziona. Si usano, in altre parole, una serie di irreversibilità relative e il tempo, secondo il modello dell'evoluzione. La genetica insegna, infatti, che è spesso più ...
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Simboli politici
David I. Kertzer
I simboli fondamentali della politica
La politica è, al suo livello più fondamentale, un processo simbolico. In quanto espressione della cultura, essa è formata da [...] ', ma è evidente che per assolvere questa funzione può essere impiegata una grande varietà di forme più esemplare di potere simbolico è "il potere di creare gruppi", egli individua le due variabili che influenzano il successo del leader politico in ...
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Comportamenti collettivi
Alain Touraine
Introduzione
Il concetto di 'comportamento collettivo' non definisce un insieme di fenomeni sociali oggettivamente riscontrabili, ma serve da rivelatore per ciascuno [...] nazionale, si sono isolati sempre più e hanno creato nel mondo variabili. La concezione tradizionale aveva fatto dei comportamenti collettivi la zona d'ombra della società, come se il loro destino normale fosse l'autodissoluzione in un funzionamento ...
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Partecipazione sociale
Paolo Ceri
di Paolo Ceri
Partecipazione sociale
Uso e abuso del concetto
Il concetto di partecipazione sociale, così come viene abitualmente usato nelle scienze sociali, associa [...] stessa azione collettiva a creare, in misura variabile, un'area di uguaglianza, sia instaurando legami più o meno duraturi o effimeri della partecipazione esercita un'insostituibile funzione di educazione alla democrazia. In secondo luogo si afferma ...
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Handicap
Giancarlo Urbinati
Olga Capirci
Paolo Casini
Handicap deriva dal nome di un gioco d'azzardo (hand in cap, "la mano nel cappello") con monete che si estraevano a sorte da un cappello. Il termine [...] e didattiche diversi e a lui più congeniali. In secondo luogo, vista la natura classe devono essere inserite fra le variabili che intervengono nel processo globale di espressione di una certa idealizzazione delle funzioni vitali e della natura, che ha ...
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Personalita e societa
Luciano Gallino
di Luciano Gallino
Personalità e società
Origini e differenziazione degli studi su personalità e società
Fin dai primi stadi del loro sviluppo le scienze sociali [...] stessi problemi funzionali si riflettono in altrettante fasi di funzionamento. La variabilità delle situazioni non permette infatti Mead, Ralph Linton, Clyde Kluckhohn, per menzionare solo i più noti. Una caratteristica che accomunò i membri di tale ...
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Società industriale
Giuseppe Berta
Introduzione
Il concetto di società industriale è relativamente recente. Esso ha assunto forma e contenuti soprattutto durante gli anni sessanta, quando da più parti [...] funzionamento e l'etica sociale dell'industrialismo. In fondo, l'ipotesi che la struttura sociale dovesse tendere sempre più le nuove imprese sono quanto mai lontane, negli assetti variabili che configurano, dall'assolutismo dell'one best way del ...
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Storia, teorie della
Pietro Rossi
La scoperta della storia come processo unitario
La nozione di 'storia' come processo unitario, comprensivo delle vicende degli uomini in tempi e luoghi diversi, e quindi [...] dell'umanità. Anche Marx ricorre a variabili geografiche nel determinare, almeno nella infunzione non di una teoria del progresso ma di una teoria della decadenza. Dopo la maturità l'individuo invecchia e giunge a morte, attraverso un declino più ...
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Sistemi, teoria dei
Francesco Pardi
Introduzione
Il termine sistema rientra negli usi tradizionali sia del linguaggio ordinario che di quello di molte discipline, quali la matematica e la filosofia. [...] "La proprietà più generale e fondamentale di un sistema è l'interdipendenza delle parti o variabili. L'interdipendenza , svolgono la funzione di ordinatori mediante la costituzione e codificazione delle attese, che possono in tal modo divenire ...
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Relativismo culturale
Francesco Remotti
1. Le ragioni del relativismo
Il relativismo culturale è una modalità di confronto con la variabilità e la molteplicità di costumi, culture, lingue, società. [...] il relativismo di Montaigne non si limita ad asserire la variabilità delle 'leggi della coscienza' e neppure ad affermare la occorre spingere più avanti il relativismo, ponendo in luce come i confini di differenziazione siano funzione non soltanto ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...