. Vincenzo Galilei, nel suo Dialogo della musica antica e della moderna (Firenze 1581), scrisse: "Tornando all'invenzione e origine de' moderni strumenti, dico che dall'Harpa dovette verosimilmente (per la convenienza del nome, della forma e della quantità, disposizione e materia delle corde, se bene in Italia i professori di essa dicano haverla loro inventata) havere origine l'Harpicordo, il quale ...
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Liutaio e cembalaro, noto anche col cognome di Cristofani, Cristofoli o Cristofali. Nacque a Padova il 4 maggio 1655; morì a Firenze il 27 gennaio 1731. Nella sua città natale il C. attendeva alla costruzione di cembali e altri strumenti musicali a corda. Ma più che come liutaio egli eccelleva come cembalaro, e al cembalo si studiava di apportare perfezionamenti e innovazioni. Precisamente cercando ...
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. Alessandro Piccinini, bolognese, ultimo dei grandi liutisti italiani, fu l'inventore di questo strumento che egli definiva ultima perfezione al liuto e che diede vita al chitarrone. L'arciliuto era anche chiamato liuto attiorbato, nome (secondo il Piccinini stesso) improprio, poiché l'invenzione non era stata ricavata dalla tiorba. Nel 1594 il Piccinini fece costruire a Padova un liuto di corpo molto ...
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Nacque a Bologna, di nobile famiglia, il 20 settembre 1663; vi morì il 22 giugno 1735. Appartenne a quella classe di patrizî nei quali era vivo a quel tempo l'amore per la musica, sì da conoscerne perfettamente la tecnica, pur coltivandola per diletto e non per professione; essi la studiavano con serietà e la proteggevano con oculato mecenatismo. L'Albergati Capacelli ebbe dimestichezza coi principali ...
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Figlio di Francesco, e capo di una famiglia di rinomati liutai, nacque a Cremona verso il 1685. Egli fu uno dei migliori allievi dello Stradivari, col quale lavorò sino al 1716, qua11do impiantò un'azienda [...] per proprio conto, alla quale attese fino agli ultimi giorni della sua esistenza (1747). I suoi strumenti hanno, fra l'altro, una più accentuata angolosità negli spigoli, una maggiore lunghezza nella parte ...
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Musicista, nato a Verona verso il 1560, morto a Venezia il 1° ottobre 1609. Vestì l'abito talare e occupò l'ufficio di maestro di cappella in una chiesa di Treviso nel 1578, e nel duomo di Vicenza nel 1581. Appartenne all'accademia di Verona col nome di Accademico Concorde. Fautore convinto e ammiratore del Palestrina, gli dedicò una sua raccolta di Salmi. Fu autore fecondissimo di musiche sacre: le ...
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. È termine musicale che si usava per indicare quel registro artificiale di voce d'uomo che era anche designato col termine latino di contratenor. Questo registro infatti era ottenuto dalla voce virile per mezzo del falsetto, e lo si adoperava quasi esclusivamente nei pezzi a coro. Indicava altresì quel registro di voce di donna che tuttora si designa con la parola contralto: alto in sostanza non è ...
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. Strumento composto d'una lamina d'acciaio a forma di forchetta, che, percosso e appoggiato, mentre vibra, sopra una tavola di risonanza, fa sentire la nota la3. Con questa nota la pratica musicale odierna usa accordare gli strumenti. Secondo l'opinione del Hawkins, inventore del corista sarebbe stato un inglese, John Shore.
Il corista fu fissato con il la di 870 vibrazioni semplici al minuto secondo ...
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Teorico musicale, nato a Valenza il 26 settembre 1729, morto a Roma il 9 giugno 1808. Dopo essere stato docente di matematica in un collegio di Segovia, entrato nella Compagnia di Gesù, si trasferì a Roma. Successivamente rimpatriò, ma infine prese nuovamente stabile dimora in Roma.
Lasciò una notevole mole di scritti e di pubblicazioni importanti: Apologia di Miguel Cervantes (1806); Lo spirito del ...
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. Strumento musicale a tubo conico, messo in vibrazione per mezzo di un'ancia doppia e appartenente alla famiglia degli antichi oboi. Questi in Francia prendevano il nome di haut-bois, e, se di registro basso, di gros-bois: in Germania di Pommer. Tale nome comprendeva cinque o sei membri della famiglia (v. pommer). La bombarda rispondeva al Pommer (Bass-Pommer) che nel registro basso arrivava al do. ...
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