Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] costrutto compare in scrittori e generi differenti: dalla poesia del Petrarca (come si è visto nell’es. 77 tratto da ragioni di coesione testuale:
(86) Mi dispiace, le ho detto a Francesca, lei mi ha detto che se voglio le posso raggiungere, solo che ...
Leggi Tutto
Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] degli stessi trecentisti: «Semo e Avemo, che disse il Petrarca, non sono della lingua, come che Avemo eziandio nelle cura di C. Dionisotti, Torino, UTET, pp. 73-309.
Bruni, Francesco (a cura di) (1994), L’Italiano nelle regioni. Testi e documenti, ...
Leggi Tutto
di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] la contrapposizione del plurilinguismo dantesco al monolinguismo di Petrarca, ➔ monolinguismo).
di Ivano Paccagnella
Fin dalle polifilesco, a partire dall’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, per sfociare nel pedantesco della commedia ...
Leggi Tutto
In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia [...] Guglielmo Beroardi, Brunetto Latini, Bondie Dietaiuti, Maestro Francesco, Megliore degli Abati, Maestro Torrigiano, Ugo che nel Trecento avrebbe trovato una compiuta sistemazione in ➔ Petrarca e si sarebbe rivelato in grado di caratterizzare l’intera ...
Leggi Tutto
Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] , renduto, sostenuto dal Bembo e secondo l’uso di Petrarca e Boccaccio, era già avvenuto in B. Riguardo a devea che mi flagella
dove è evidente l’allusione alle parole della Francesca di Dante:
Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
...
Leggi Tutto
Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] Francia) che, accanto al modello alto di ➔ Petrarca e ➔ Boccaccio, mettevano in circolazione un «Italiano di E. Becchi, Firenze, La Nuova Italia, pp. 73-87.
Bruni, Francesco (1984), L’italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura, Torino ...
Leggi Tutto
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] non vale quanto contro la forza la ragion non vale.
Franceschi (2004: XVII-XVIII e XII) opera una distinzione funzionale dei 240 Proverbi di Garzo, il notaio bisavolo di ➔ Petrarca. I Proverbi sono raccolti in gruppi di 12, ordinati alfabeticamente ...
Leggi Tutto
In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] ed illustre […], e furono Dante, e il Boccaccio e il Petrarca. […] Ora io dico: essere quello appunto l’aureo secolo della e uomini di Chiesa: Giuseppe Pederzani, Antonio Benoni, Francesco Villardi, Michele Colombo, Paolo Zanotti, Giuseppe Manuzzi. ...
Leggi Tutto
La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] de molti luoghi dubbiosi d’Ariosto, e d’alquanti del Petrarca. Escusation fatta in favor di Dante, Napoli.
Mele, Carlo per norma della gioventù studiosa, Torino, Paravia.
Avolio, Francesco (1994), I dialettismi dell’italiano, in Storia della lingua ...
Leggi Tutto
Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] (Loporcaro 2009: 59), poi con il milanese Francesco Cherubini (con un’inedita Dialettologia italiana; cfr. padovano: una breve divagazione, in La cultura volgare padovana nell’età del Petrarca. Atti del convegno (Monselice - Padova, 7-8 maggio 2004), ...
Leggi Tutto
petrarchismo
s. m. – Genericam., l’imitazione di Francesco Petrarca poeta lirico, soprattutto d’amore, imitazione che sotto varie forme e con varia misura e fortuna giunge sino alla più recente poesia novecentesca: il p. dell’Alfieri; il p....
petrarchesco
petrarchésco agg. (pl. m. -chi). – Del poeta Francesco Petrarca (1304-1374): il canzoniere p.; che concerne il Petrarca: studî p.; un volume di critica p.; conforme allo stile, alle forme metriche del Petrarca: autore di sonetti,...