DELLA TORRE, Filippo Giacomo
Gino Benzoni
Ultimo dei sedici figli di Gianfilippo (1598-1650) di Raimondo e di quell'Eleonora di Federico Gonzaga che, col brillante tocco dei suoi gusti italiani, alleggerì [...] e padrone" - di assisterli et appresso Cesare et" l'elettore di Baviera Massimiliano II Francesco Montauti, l'incaricato d'affari toscano a Vienna, premeva soprattutto sull'elettore di Baviera), l'imperatore restò irremovibile. Privo dell'augusto ...
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PATETTA, Federico
Elisa Mongiano
– Nacque a Cairo Montenotte (Savona) il 16 febbraio 1867 da Ferdinando, avvocato, e da Eugenia Airaldi.
Iscrittosi, nell’anno accademico 1883-84, alla Facoltà di giurisprudenza [...] Cesare Nani, titolare dell’insegnamento di storia del diritto italiano. Nel triennio successivo compì studi di perfezionamento a Torino, quindi a Roma, sotto il magistero di Francesco Iuridica Medii Aevi di Augusto Gaudenzi.
Proprio gli indizi ...
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PIETRO da Cantinello
Augusto Vasina
PIETRO da Cantinello (Pietro Cantinelli, Cantinella). – Notaio e cronista, autore di un Chronicon, nacque con ogni probabilità a Bologna nella quarta decade del Duecento [...] Carrari, i faentini Bernardino Azzurrini e Giulio Cesare Tonduzzi). Nel Settecento intervenne poi l’erudizione RIS carducciani a opera del filologo romanzo e dantista napoletano Francesco Torraca (1902). Con il riordinamento delle carte, si ...
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PESSINA, Enrico
Marco Nicola Miletti
PESSINA, Enrico. – Nato a Napoli il 7 ottobre 1828 da Raffaele (morto nel 1832) e da Carolina Pità, fu avviato agli studi umanistici dallo zio paterno Giuseppe e [...] . 37). Abolizionista coerente, in polemica con Augusto Vera contrastò la tesi dell’appartenenza allo Stato Il diritto penale in Italia da Cesare Beccaria sino alla promulgazione del codice penale Romana e assolto; Francesco Crispi (1897), coinvolto ...
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MERENDA, Giuseppe
Alessandro De Lillo
MERENDA (Merenda Salecchi), Giuseppe. – Discendente di un’antica e illustre famiglia romagnola, figlio di Fabrizio e di Maddalena dei conti Salecchi di Faenza, [...] del patriziato locale e consigliere di Forlì. Nel 1720 re Augusto II di Polonia conferì il titolo comitale a Fabrizio e ai Cesare, dottore in diritto civile e canonico, si trasferiva a Roma in qualità di uditore del cardinale Francesco Borghese ...
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