BECCUTI, Francesco, detto il Coppetta
Claudio Mutini
Nacque a Perugia il venerdì santo del 1509 (come egli stesso dichiara nel sonetto "Oggi s'io ben raccolgo il giorno e l'ora") da Giovanni e da Vincenza [...] testimonia un contratto rogato il 23 luglio di quell'anno tra Francesco di Giacomo Alfani e il poeta al quale il primo promette indolente conformismo, idealmente equidistante dal sarcasmo dei Berni come dalla scrittura furbesca e pigramente allusIva ...
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Carlo Goldoni (Venezia 1707 - Parigi 1793) trascorse parte della fanciullezza a Venezia, e l’adolescenza e la giovinezza in varie sedi. Compì studi disordinati e concluse quelli di diritto. Avvocato a [...] di scrivere quel Toscano che usavasi a’ tempi del Boccaccio, del Berni e d’altri simili di quella classe, ma come scrivono i trova riscontro nella testimonianza di un veneziano contemporaneo, Francesco Zorzi Muazzo, che riferiva del modo di parlare ...
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CAPORALI, Cesare
Claudio Mutini
Nacque in data tradizionalmente fissata al 20 giugno 1531, a Perugia, da Camillo.
Secondo le notizie forniteci dal Cavallucci riguardo alla sua formazione intellettuale, [...] una prova ulteriore della derivazione bernesca la dedica della poesia a Trifone Benci, che era nipote di quel Francesco al quale Berni si era indirizzato nel sonetto sulla corte. Ma, stabiliti questi rapporti esterni, bisogna rilevare che del ...
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FERRARI, Benedetto, detto dalla Tiorba
Luca Della Libera
Nacque a Reggio Emilia in data non precisabile tra la fine del secolo XVI e l'inizio del successivo.
Secondo il -Tiraboschi, si tratterebbe del [...] . 1653 fu nominato maestro di cappella al servizio del duca Francesco I a Modena; nel 1656 andò in scena a Bologna, dall'allestimento di due suoi lavori (su libretti di F. Berni) in occasione delle nozze tra Ranuccio II Farnese e Margherita Iolanda ...
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AMENTA, Niccolò
Alberto Asor Rosa
Nacque a Napoli il 18 ott. 1659 da Francesco e da Maddalena Troiano, ambedue di famiglia gentilizia. Intraprese gli studi di diritto, seguendo le orme paterne, in un [...] postumi (Napoli 1721),anch'essi sulla linea di una tradizione dotta, che è in questo caso quella della poesia giocosa del Berni, ma di una naturalezza e di una espressività, che non trovano riscontro in nessun'altra parte della produzione dell'Amenta ...
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ALLEGRI, Alessandro
Alberto Asor Rosa
Nato a Firenze nel 1560, fu allievo del padre lettore G. Rampeschi da Foligno, presso il quale ebbe come condiscepolo quel B. Minerbetti, che sarà uno dei pochi [...] sfondo antiletterario, la quale aveva avuto in F. Berni il primo e più grande rappresentante. Notabile per corte de' Donati a M. Pietro Bembo, M. Giovanni Boccacij, M. Francesco Petrarca,dedicata a M. Giovanni della Casa, con una lettera di Parri da ...
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Scrittore (Modena 1565 - ivi 1635). La sua figura di autore si impose nella letteratura italiana soprattutto con la composizione de La secchia rapita (1621), poema eroicomico con il quale T. tentò di dare [...] si trasferì a Modena come gentiluomo di belle lettere del duca Francesco I, conservando fino all'ultimo il suo umore bizzarro, vendicativo che dai trecentisti, attraverso Pulci, aveva trovato in Berni e in Folengo le più singolari espressioni, anche ...
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Secondo la tradizione retorica italiana, genere letterario a sé stante (anche detto poesia burlesca), distinto dal satirico: mentre quest’ultimo si proporrebbe un serio intento morale, politico, civile [...] a poemi considerati esclusivamente, o quasi, faceti e ridanciani. Esempio tipico dei primi, la poesia bernesca (➔ Berni, Francesco), alla quale contribuirono molti scrittori italiani, anche fra i maggiori, sino al Settecento. Esempi dei secondi vanno ...
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Letterato (Firenze 1484 - Roma 1556). Servì il Sadoleto nella Segreteria dei brevi; ebbe egli stesso questo ufficio sotto Giulio III, Marcello II e Paolo IV, e fu canonico di S. Maria Maggiore. Lasciò [...] alcuni capitoli burleschi, alla maniera del Berni, suo amico, e qualche componimento latino. ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] Alludiamo in particolare a Marco Cademosto e a Francesco Maria Molza, entrambi settentrionali, ma operosi nella Roma quindi, almeno in potenza, raggiungibili pure dall'Aretino e dal Berni, e tuttavia, contro le aspettative, forse persino più filo- ...
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burlesco
burlésco agg. [der. di burla] (pl. m. -chi). – Di burla, fatto o detto per burla, canzonatorio, scherzoso: tono b.; con modi b.; gli fece un inchino b.; anche come s. m.: prendere in b., mettere tutto in b., finire nel b. (lo stesso...
caudato
agg. [der. del lat. cauda «coda»]. – 1. Fornito di coda, per lo più in denominazioni partic. e fig.: stella c., la stella cometa; in anatomia, lobo c., piccolo lobo del fegato (detto. anche lobo di Spigelio), situato posteriormente...