Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] rituali, che stabiliscono le diverse qualità (fisiche, psichiche, morali, sociali) di un uomo o di una donna, oltre di vita umana, l’altra che, sulla scia della tradizione filosofica occidentale, fa invece coincidere i due concetti. Nel primo ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati [...] si distacca da quella della figura umana, le qualità psichiche e morali e le azioni attribuite agli dei sono umane. Ciò si verifica, ’influsso esercitato su di esse dalle diverse posizioni filosofiche prevalse volta a volta nel corso della storia ...
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Filosofo e teologo (Pallet, in Bretagna, 1079 - monastero di Saint-Marcel-sur-Saône 1142). Considerato, con Anselmo d'Aosta, come uno degli iniziatori del "metodo scolastico", la sua opera teologica lo [...] accentua originalmente, di fronte all'oggettività della legge morale, il momento dell'intenzione come fondamento della bontà antica e dei frequenti rapporti posti tra temi della filosofia platonica e dottrine cristiane (aspetti questi che inseriscono ...
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Filosofo e teologo, detto doctor Universalis (Lauingen, Svevia, forse 1193 o 1200 o 1206 - Colonia 1280). Maestro di Tommaso d'Aquino, si impegnò a far conoscere la filosofia aristotelica con parafrasi [...] di Colonia, una nuova edizione di tutte le opere) e comprende scritti di "filosofia razionale" o logica, "reale" (fisica, matematica, metafisica) e "morale", e di teologia (esegesi biblica, teologia sistematica, parenetica). Molti sono commenti a ...
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Botanica
Si dice di parti od organi che non sono uniti fra loro o con altro organo; per es., i filamenti staminali l. (nella sofora e in altre Fabacee), che si contrappongono a quelli uniti o concresciuti, [...] a livello extraprocessuale prima ancora che in sede giudiziaria.
Filosofia
L. pensatori Intellettuali che, in nome di un dato), cercando di prescindere da ogni riserva di ordine morale.
Religione
L. Chiesa Comunità religiosa protestante che, a ...
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Umanista e riformatore (Bretten, Basso Palatinato, 1497 - Wittenberg 1560), si educò sotto l'influenza del prozio G. Reuchlin. Nel 1509 fu all'univ. di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga ove divenne (1514) [...] dogmatico. Di qui il suo interesse per il rapporto filosofia-teologia e la sua opera di sistemazione divulgativa nei campi , della fisica, delle dottrine dell'anima e della morale. Importante lo spazio concesso alla dialettica, vista come il ...
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Nel linguaggio filosofico e religioso, il governo del mondo e della storia degli uomini per opera di un essere divino (o di un principio superiore), il quale realizza i suoi piani secondo fini che trascendono [...] il più perfetto corso di quell’evoluzione; di qui la morale stoica, che impone di accettare con serenità il corso delle Vico che il concetto di p. assurge a matura espressione filosofica. La p. costituisce per Vico il principio in virtù del ...
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Teologo modernista (Dublino 1861 - Storrington, Sussex, 1909). Reso famoso, tra l'altro, dalla sua adesione al movimento modernista, incentrò la sua speculazione sul senso della presenza di Dio nella "Chiesa" [...] al ministero pastorale, passando nel 1894 a insegnare teologia morale nel collegio di Stonyhurst, dove rimase fino al 1896. quindi nell'assumere come assoluti anche quei concetti filosofici che sono utilizzati nelle definizioni dogmatiche: dalla ...
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Psicologia
Tendenza a ripetere determinati atti e a rinnovare determinate esperienze, per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa. Lo studio delle a. è oggetto [...] dell’a. diventa l’acquisizione stessa dell’ethos, il perfezionamento morale. Il primo a valutare in questo senso positivo l’a. inerzia e passività: di qui la svalutazione di essa, specialmente nella filosofia moderna, da J.-J. Rousseau a I. Kant, a J ...
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Teologo russo-ortodosso (gov. di Orël 1815 - Vyšinskaja Pustyn´ 1894), prof. di filosofia e di morale a Olonec, poi rettore dell'Accademia ecclesiastica di Pietroburgo. Nel 1847 si recò per sette anni [...] nell'oriente balcanico, dove imparò il greco e studiò le istituzioni monastiche e la tradizione etica della Chiesa ortodossa. Nel 1859 fu vescovo di Tambov e quindi di Vladimir. Nel 1866 si ritirò a vita ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...