MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] Accademia scientifico-letteraria, istituita per gli studî di lettere e filosofia con la legge Casati (1859). Sorgevano poi nel 1904 Como, di principato per Pavia, ecc. Già nel linguaggio ufficiale si fa strada il termine "provincia" contrapponendolo a ...
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(I, p. 730; App. I, p. 57; II, I, p. 67; III, I, p. 39; IV, I, p. 50)
Evoluzione del quadro politico. - La decolonizzazione dell'A. si è praticamente conclusa nel 1975-76 con l'indipendenza raggiunta dalle [...] più forti. In Eroes (1986) F. Iyayi critica la comoda filosofia liberale che, di fatto, si traduce in connivenza con il misto esiliato permanente in Europa, calandola in un linguaggio scabro, essenziale, fortemente mescidato di dialetto creolo. ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] sempre impeccabili. Accoglienze straordinarie sono riservate al tragico dal filosofo più famoso d'Europa: il re recita in piena accademia delle regole del bene e del male differiscano come i linguaggi e le fogge del vestire, è tuttavia certo che si ...
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. La critica letteraria (XI, p. 975). - Il lavoro critico ha seguitato a svolgersi dai capisaldi rappresentati dal pensiero del Croce (vedine le ultime formulazioni in Aesthetica in nuce, 1929, e in La [...] concetti d'intuizione-espressione, di liricità, di linguaggio, ecc., operano nell'Estetica crociana come puri qualcosa anche alla cultura del Vecchio Mondo.
Bibl.: G. Gentile, La filosofia dell'arte, Milano 1931; B. Croce, La poesia, Bari 1936; ...
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Fino alla metà del Novecento il concetto di B. applicato al campo letterario appariva in modo saltuario e sporadico, poiché era un termine usato per indicare più genericamente l'intero periodo storico [...] del suo tempo, l'una dedita alle arti, alla filosofia, alle lettere, l'altra alla politica e alle glorie storia della critica sul Seicento.
I capricci di Proteo. Percorsi e linguaggi del Barocco, Atti del Convegno internazionale di Lecce, 23-26 ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] famosa questione dell'analogia e dell'anomalia nel linguaggio. Varrone si dichiara analogista, ma fa larghe ecc.). Le dottrine derivano, per dichiarazione stessa di V., dai filosofi, specialmente stoici, e dai grammatici di Alessandria e di Pergamo: ...
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VERGA, Giovanni
Attilio Momigliano
Novelliere e romanziere, nato il 31 agosto 1840 a Catania, ivi morto il 27 gennaio 1922. A Catania ebbe come maestro un verseggiatore byroniano e montiano, Antonino [...] la vitalità delle cose, del paesaggio e delle persone.
Il linguaggio del V. è diventato a volte più sfumato, a volte più marito di Elena (Milano 1882), che nasce dalla stessa filosofia della vita dei Malavoglia, ma preannuncia la psicologia più ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] su temi spesso eterogenei. La sua riflessione filosofica, segnata da una forte antisistematicità e orientata da temi teologici attinti alla tradizione cabbalistica, fu inizialmente rivolta al linguaggio, anche per via dell'attività di traduzione ...
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Scrittore austriaco, nato a Vienna il 1° novembre 1886, morto a New Haven (Stati Uniti) il 30 maggio 1951. Figlio di un industriale tessile viennese, e lui stesso direttore di una fabbrica tessile, nel [...] interessi: dal 1929 al 1931 si occupò, oltre che di filosofia, filologia, sociologia e storia, anche di matematica e più presenti i germi di quella radicale evoluzione tecnico-formale del linguaggio che porterà B. ad attingere nel suo capolavoro, il ...
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Romanziere e critico indiano, nato a Peshawar il 12 dicembre 1905. Ha compiuto gli studi al Khalsa College (Amritsar), alla Punjab University (1921-24), all'University College di Londra (1926-29) e all'università [...] − spazia dalla narrativa alla saggistica sull'arte figurativa, la filosofia e la cultura indiane, alla critica letteraria. A parte termini indiani e lingua inglese. Ne vien fuori un linguaggio talora ibrido e pittoresco ma sempre colorito, essenziale, ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...
filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...