Scrittore e pensatore tedesco (Mohrungen, Prussia Orientale, 1744 - Weimar 1803). Di modeste origini, si diede una prima formazione in casa del diacono Trescho, il quale, accogliendolo come aiutante nella [...] scienze di Berlino (che ne curò la pubblicazione nel 1772) sul tema dell'origine naturale o meno dellinguaggio. H. vi propone una innovatrice filosofiadellinguaggio, per la quale nella parola è l'anima stessa che si esprime e, viceversa, l'anima ...
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Uomo di stato, filosofo, linguista e letterato (Pots dam 1767 - Tegel, Berlino, 1835). Fu una delle personalità salienti della cultura tedesca in epoca moderna, con pochissimi paralleli nella capacità [...] und ihren Einfluss auf die geistige Entwicklung des Menschengeschlechts (1836), che fa di H. uno dei maestri della filosofiadellinguaggio, insieme a Vico e Herder. Lo studio della lingua diviene essenziale per conoscere la storia e quindi lo ...
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Filosofo (Brighton 1900 - Whitby 1976), prof. all'univ. di Oxford (1945-68), direttore (1948-71) della rivista Mind. Interessato originariamente alla fenomenologia di Husserl (alcuni temi della quale rimarranno [...] l'influsso di B. Russell e, soprattutto, di L. Wittgenstein, a quel tipo di indagini caratteristico della "filosofiadellinguaggio ordinario" di cui sarebbe diventato uno dei maggiori esponenti. In questa prospettiva il suo obiettivo è stato quello ...
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Filosofo e matematico tedesco (Wismar 1848 - Bad Kleinen, Meclemburgo, 1925); insegnò lungamente a Jena; erano gli anni in cui scienziati illustri come K. Weierstrass, J. W. R. Dedekind, G. Cantor davano [...] , enunciato), distinzione che è stata al centro della logica filosofica e della filosofiadellinguaggiodel Novecento. La relazione di denotazione è poi alla base della teoria del concetto, termine con cui F. intende non qualcosa di psicologico ...
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Filosofo statunitense (n. Denver 1932); dal 1959 prof. nell'univ. della California a Berkeley. Formatosi a Oxford, dove è stato in contatto con i maggiori esponenti della "filosofiadellinguaggio ordinario" [...] mentali (intenzioni, credenze, desiderî, aspettative, ecc.) che sarebbero a fondamento degli atti linguistici, S. si è occupato del problema dell'intenzionalità: a tale nozione, che ha la sua origine nella psicologia di F. Brentano, S. riconduce l ...
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Filosofo inglese (Healing, Lincolnshire, 1914 - Oxford 2004). Professore di filosofia all'univ. di Londra (1960-63) e poi a Princeton (1963-70); quindi rettore del Wadham College di Oxford. Rappresentante [...] della "filosofiadellinguaggio ordinario" oxoniense, è tuttavia un pensatore alquanto originale, la cui riflessione, aperta anche alle suggestioni della psicanalisi, privilegiò particolarmente il problema dell'azione umana e della libertà ...
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Filosofo (Schwyz 1847 - Praga 1914), dal 1880 professore all'univ. di Praga. Influenzato da F. Brentano e da C. Stumpf, si occupò soprattutto di filosofiadellinguaggio. Muovendo da alcune tesi ontologiche [...] di Brentano cercò di elaborare i criterî distintivi degli usi categorematici e sincategorematici dellinguaggio, e di sviluppare un'analisi articolata delle espressioni emotive (comandi, interrogazioni, ottativi, ecc.). Tra le opere: Untersuchungen ...
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Biologia
In biologia molecolare, la produzione, mediata dai ribosomi, di un polipeptide la cui sequenza di amminoacidi è derivata dalla sequenza di codoni di una molecola di RNAm (➔ proteine).
Informatica
Conversione [...] 19° sec. sui rapporti fra lingua, pensiero e realtà, ma soprattutto la semiotica, la linguistica, la filosofiadellinguaggio, la teoria della letteratura e, successivamente, la teoria della t. hanno progressivamente minato questa antica concezione ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofiadellinguaggio contemporanee si distingue p. [...] esprimerebbero atteggiamenti, cioè disposizioni psicologiche, verso ciò che è stato chiamato proposizione. L’interesse di logici e filosofidellinguaggio deriva dal fatto che in esse non vale il principio della sostitutività dell’identità o legge di ...
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Orientalista e glottologo italiano (Mistretta 1898 - ivi 1973). L'attività di P. si è spiegata nell'interpretazione storica di fatti linguistici nel campo indoeuropeo e nel romanzo (il digamma in Omero, [...] indoeuropea e iranistica a Heidelberg con Chr. Bartolomae. Prof. univ. dal 1927, ha insegnato glottologia, iranistica e, dal 1956 al 1961, filosofiadellinguaggio a Roma; primo redattore-capo dell'Enciclopedia Italiana (1925-29), fu poi direttore ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa comunità: parlare con proprietà di l.; Questi...