In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] la sintesi non diventi poi eccessivamente complessa.
Filosofia
Uso del termine in epistemologia
Il termine m natura non completamente aderente alla complessa realtà fisica. La parte dellascienza che stabilisce i criteri di scelta di un m. analogico ...
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Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] privilegiato di quella intuizione, organo irrazionale o sovrarazionale specifico dellafilosofia, che Bergson contrappone all’intelletto, organo dellascienza, destinato a cogliere l’immobilità della materia, puro meccanismo.
Diverso il discorso di M ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] Gā’ōn di Sūrā (882-942), iniziatore dellafilosofia e della linguistica ebraiche; tradusse anche la Bibbia in arabo prosa ornata, maḥbārōt (arabo maqāmāt), di filologi creatori dellascienza grammaticale e lessicale ebraica (Yĕhūdāh Ḥayyūg di Fez e ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] . Jung. Né va dimenticato E. Cassirer, la cui Filosofiadelle forme simboliche (1923-29) trasforma la kantiana ‘critica della ragione’ in una ‘critica della civiltà’ e propone una teoria delle funzioni simboliche (mito e linguaggio, arte e conoscenza ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] ‘significa’ la purificazione dell’anima che viene di fatto ‘operata’.
Con l’ingresso dellascienza araba in Occidente dal alfabeti per sordomuti.
La teoria dei s. nella filosofia moderna
I temi toccati finora trovano ancora una riconsiderazione ...
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Supposizione di fatti (o situazioni, sviluppi di un’azione ecc.) ancora non realizzati ma che si prevedono come possibili o si ammettono come eventuali, oppure spiegazione, fondata su indizi e intuizioni, [...] come un asserto la cui validità è in stretta dipendenza dai fenomeni osservabili. È questo il senso avallato dai filosofidellascienza del Novecento, i quali – abbandonata la credenza che si possa arrivare a un sistema certo e necessario di teorie ...
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Benedettino (Magonza 784 circa - ivi 856). Enciclopedista, organizzatore e divulgatore di cultura tra i più importanti dell'alto Medioevo, operando alle frontiere della cristianità, R. portò avanti, con [...] e i relativi metodi interpretativi. Funzionale e subordinata alla scienza scritturale, specie all'intendimento della lettera, dev'essere, nella sua prospettiva, la conoscenza dellafilosofia pagana e delle arti liberali. La grammatica e la retorica ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] Buttitta, U. Eco), ha indicato un preciso statuto dellascienza dei segni, la quale si fonda proprio sull' della letteratura, Palermo 1980.
R. Scholes, Semiotic and interpretation, New Haven 1982 (trad. it. Bologna 1985).
U. Eco, Semiotica e filosofia ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] ; per la persecuzione razziale, peraltro, lasciarono l'Italia lo storico dellafilosofia greca R. Mondolfo e lo storico antico A. Momigliano). Il grave indebolimento dellascienza e della scuola filologica tedesca ha contribuito a spostare altrove il ...
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Linguista statunitense, nato a Philadelphia il 7 dicembre 1928; ha studiato all'università di Pennsylvania, con Z. S. Harris (lauree: BA 1949; MA 1951; PhD 1955), è stato Junior Fellow all'università di [...] state profonde non solamente nella linguistica, ma anche nella psicologia, nella filosofia e nella metodologia dellascienza. C. da un lato ha aperto nuove vie in una branca della matematica moderna (la teoria formale dei linguaggi), dall'altro ha ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di cultura e di conoscenza in generale, si...
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel mondo sù, nulla scïenza porto (Dante); siccome...