. Oriente. - Nelle antiche monarchie orientali la corrispondenza epistolare ha carattere soprattutto ufficiale: lettere di sovrani fra loro, istruzioni a generali e governatori, e rapporti di questi al [...] di Elefantina, appartenenti a una colonia di mercenarî ebrei al servizio dei faraoni, ivi di guarnigione, e pubblico. Coi peripatetici si allinea Epicuro, il quale culmina tra i filosofi greci nell'uso dell'epistola coi suoi seguaci ed amici. A ...
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NUMERO (lat. numerus; gr. άειϑμος)
Federigo ENRIQUES
Giacomo DEVOTO
Riccardo BACHI
Nicola Turchi
Matematica. - Nell'uso comune i numeri vengono adoperati:1. per indicare il posto occupato da un oggetto [...] ma questo stesso proposito suppone tutta una critica filosofica precedente.
Fino dai primi pitagorici si affaccia l di penitenza. 40 sono i giorni del diluvio, 40 gli anni che gli Ebrei passano nel deserto, 40 i giorni che Mosè passò sul Sinai, 40 i ...
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La bibliografia (gr. βιβλίον "libro" e γράϕιο "scrivo") nel significato suo più proprio, quando si separi dalla bibliologia (v.) e dalla scienza delle biblioteche (v.), comprende tutto ciò che si riferisce [...] Latini nel suo Tesoro, il quale ultimo poneva come progenitrice la filosofia, divideva questa in teorica, pratica e logica, e poi la Handbuch der Islam-Literatur, Lipsia e Berlino 1923.
Per gli Ebrei: J. Furst, Bibliotheca Judaica, Lipsia 1859-63; C. ...
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Nell'uso comune dei Greci si disse dogma (δόγμα; lat. placitum) qualsiasi pubblico decreto emanato dall'autorità civile (così anche in Luca, II,1; Atti, XVlI, 7), e parimente si chiamarono dogmi i principî [...] creazione e conservazione del mondo, così per la sua rivelazione agli uomini, prima ha parlato per la bocca dei filosofi delle genti e dei profeti degli Ebrei, e poi s'è incarnato in Cristo, in cui la verità e la grazia divina si sono manifestate nel ...
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HEGEL, Georg Wilhelm Friedrich
Enrico de' Negri
Filosofo tedesco, nato il 27 agosto 1770 a Stoccarda, dove suo padre viveva in qualità di funzionario del duca del Württemberg. A Stoccarda frequentò [...] bensì Gesù; il Figlio dell'Uomo cercò di convincere gli Ebrei che il Dio da essi adorato al difuori di loro altro di scienze mor. e pol. di Napoli, I (1864); ristampa in Scritti filosofici editi da G. Gentile, Napoli 1900; id., Studi sull'etica di H., ...
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(fr. barbe; sp. barba; ted. Bart; ingl. beard).
Antico Oriente e mondo musulmano.
L'uso di radersi la barba è antichissimo in Egitto, poiché già nei monumenti delle prime dinastie le figure maschili compaiono [...] corta: tali compaiono gli Amorriti, gli Aramei, gli Ebrei. Caratteristico degli Hittiti è il labbro superiore raso, mentre es., erano barbuti i vecchi e i filosofi. Questa eccentricità dei filosofi trovò imitatori anche nelle età successive, specie ...
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, Istituto della
Alla voce Enciclopedia, il XIII volume di quest'opera, pubblicato nel 1932, riferiva anche (p. 950) sulla struttura dell'Istituto Giovanni Treccani, sui criteri seguiti nell'impostazione [...] il contributo di G. Levi Della Vida alla voce Ebrei − e immutato, malgrado richieste di rettifica. L' . La vita e il pensiero, a cura della Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici, vol. I, Firenze 1948, pp. 335-62; poi in G. Volpe, ...
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. Voce della lingua colta, indicante "l'origine di una parola, o la derivazione di una parola da un'altra", significa inoltre la scienza che ricerca quest'origine, e significò pure quella parte della grammatica [...] corre fra la parola e la cosa designata, in cui e filosofi e grammatici cercarono conferma o esemplificazione alle loro speculazioni sull'origine quegli studî di lessicografia fioriti fra Arabi ed Ebrei, che, tenuto conto del peculiare carattere delle ...
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RIFORMA (ted. e ingl. Reformation)
Alberto Pincherle
Questo termine, che ha finito con acquistare larga varietà di accezioni, viene generalmente applicato a innovazioni o mutamenti profondi nella vita [...] anche i sapienti della Grecia benché meno pienamente che Ebrei e cristiani. Di pari passo, tra scrittori della della salvezza degl'infedeli; e se parla del Vangelo come della filosofia di Cristo, per lo meno respinge nello sfondo lontano la sua ...
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TRAIANO (M. Ulpius Traianus)
Roberto PARIBENI
Mario PELAEZ
Imperatore romano dalla fine dell'anno 97 all'agosto del 117. Marco Ulpio, Traiano era nato nell'anno 53 nel municipio di Italica nella provincia [...] , a Cipro, in Cirenaica. Ebbri di furore gli Ebrei compirono massacri ferocissimi di Romani e di Greci e distruzioni poetico, come nella novella 69a del Novellino e nel Fiore dei filosofi; ma Dante toccò il sommo dell'arte in quelle mirabili terzine ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. In partic.:...
asino
àsino s. m. (f. -a) [lat. asĭnus, der. da un vocabolo preindoeuropeo affine al sumerico anśu «asino», come il gr. ὄνος «asino»]. – 1. Quadrupede da soma e da basto, detto anche ciuco o somaro: è un perissodattilo della famiglia equidi,...